Inni sacri - "Ognissanti"

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Manzoni Alessandro

Inni sacri

[OGNISSANTI]

 

frammenti

... in omnibus Christus. (Paul, Col., III, 11)

Multa quidem membra, unum autem corpus. (Cor., 1, XII, 20)

Omnes enim vos estis Unum in Christo Jesu. (Gal., III, 28)

[1821 (Parenti); novembre 1830 (Busetto); 1847 (Lesca)]

 

 

 

     . . . . . . . . . . . . . . . . .

      Cercando col cupido sguardo,

Tra il vel della nebbia terrena

Quel Sol che in sua limpida piena

V'avvolge or beati lassù;

 

 

      Il secol vi sdegna, e superbo

Domanda qual merto agli altari

V'addusse; che giovin gli avari

Tesor di solinghe virtù.

 

 

A Lui che nell'erba del campo

La spiga vitale nascose,

Il fil di tue vesti compose,

De' farmachi il succo temprò,

 

 

      Che il pino inflessibile agli austri,

Che docile il salcio alla mano,

Che il larice ai verni, e l'ontano

Durevole all'acque creò;

 

 

      A Quello domanda, o sdegnoso,

Perché sull'inospite piagge,

Al tremito d'aure selvagge,

Fa sorgere il tacito fior,

 

 

      Che spiega davanti a Lui solo

La pompa del pinto suo velo,

Che spande ai deserti del cielo

Gli olezzi del calice, e muor.

 

 

      E voi che gran tempo per ciechi

Sentier di lusinghe funeste,

Correndo all'abisso, cadeste

In grembo a un'immensa pietà;

 

 

      E, come l'umor, che nel limo

Errava sotterra smarrito,

Da subita vena rapito

Che al giorno la strada gli fa,

 

 

      Si lancia e, seguendo l'amiche

Angustie, con ratto gorgoglio,

Si vede d'in cima allo scoglio

In lucido sgorgo apparir,

 

 

      Sorgeste già puri, e la vetta,

Sorgendo, toccaste, dolenti

E forti, a magnanimi intenti

Nutrendo nel pianto l'ardir,

 

 

      Un timido ossequio non veli

Le piaghe che il fallo v'impresse:

Un segno divino sovr'esse

La man, che le chiuse, lasciò.

 

 

     Tu sola a Lui festi ritorno

Ornata del primo suo dono;

Te sola più su del perdono

L'Amor che può tutto locò;

 

 

     Te sola dall'angue nemico

Non tocca né prima né poi;

Dall'angue, che, appena su noi

L'indegna vittoria compiè,

 

 

     Traendo l'oblique rivolte,

Rigonfio e tremante, tra l'erba,

Sentì sulla testa superba

Il peso del puro tuo piè.