.....quel che il bruco chiama FINE DEL MONDO, il resto del mondo chiama FARFALLA....

FAVOLA

QUESTA CHE VOGLIO RACCONTARVI E’ UNA STORIA DI UN’ALTRA EPOCA, IN UN’ALTRA DIMENSIONE, DOVE REGNAVAN DRAGHI E FATE, DOVE UN CAVALIERE SENZA MACCHIA E SENZA PAURA, VAGAVA PER IL MONDO ALLORA CONOSCIUTO, ALLA RICERCA DELLA PROPRIA ESISTENZA, E DECISE UN GIORNO DI CONQUISTAR IL CASTELLO DOVE VI RISIEDEVA LA FANCIULLA CHE SOVENTE GLI APPARIVA IN SOGNO, VESTITA DI ROSA LA VEDEVA SCENDER GIU’ PER LA VALLE, SICURA E SORRIDENTE AVANZAVA LUNGO IL SUO CAMMINO. COSI’ UN GIORNO SALI’ SUL SUO CAVALLO, CON L’ARMATURA SCOLPITA DAL SOLE, LUCENTE E FIERA, IMPUGNO’ LA SPADA E SI LANCIO’ AL GALOPPO VERSO QUEL LUOGO PARADISIACO, MA IL CAMMINO ERA LUNGO E PIENO DI INSIDIE, MA LUI CARICO DI CORAGGIO, E SPINTO DAL GRANDE AMORE, COMINCIO’ A CAVALCARE NON CURANTE DI DISAVVENTURE E TERRIBILI FIERE.

ERA L’ALBA DI UNA NUOVA STORIA, IL SOLE TIMIDO COMINCIAVA A VENIR FUORI DIETRO I  MONTI, COLORANDO DI ROSSO E GIALLASTRO L’AZZURRO ORIZONTE, E MAN MANO CHE IL CAVALIERE AVANZAVA, IL VERDE DEI CAMPI PRENDEVA COLORE, TUTT’INTORNO SI ANIMAVA, LUI SOLO SU QUEL VERDE PRATO, CORREVA COL SUO CAVALLO ALATO, E AVVICINANDOSI AL BOSCO SICURO DI CIO’ CHE FACEVA, NEL BUIO DELLA FORESTA CHE SI ACCINGEVA AD INCONTRARE, UN PO DEL SUO CORAGGIO SI PERDEVA, MA CI SON COSE CHE TI SPINGONO BEN OLTRE LA PAURA, E SPRONATO IL CAVALLO, SI IMBATTE TRA I BOSCHI DI QUELLA TERRA REGNATA DALLA NATURA, L’ARIA FREDDA E LA LUCE SOFFUSA, LO ACCOMPAGANVAN TRA I RAMI DI QUELLA SELVA ASPRA E DURA, MILE RUMORI LO CIRCONDAVANO, ED ANCHE LO SCRICCHIOLIO DI UN RAMOSCELLO GLI SEMBRAVA UN TUONO AMPLIFICATO DALLA PAURA,  PAURA DELL’IGNOTO, PAURA DI FALLIRE, MA UN GRANDE AMORE LO SPINGEVA A NON RINUNCIARE, COSI’ ATTENTO E CAUTO CONTINUAVA IL SUO CAMMINO, CON LA SUA CORAZZA CHE BRILLAVA ALL’INCONTRO CON I TIMIDI RAGI DEL SOLE, CHE SCENDEVAN GIU’ TRA I RAMI DI QUELLA FITTA FORESTA, E LA SUA SPADA, SEMPRE IN MANO BEN STRETTA, PRONTA A DIFENDER IL SUO GIOVANE CAVALIERE.

NON CONOSCEVA LA DIREZIONE, NE IL LUOGO, SI FACEVA INDIRIZZARE DALLA VOCE DEL CUORE, LO GUIDAVA L’ISTINTO, ED EGLI ERA SICURO CHE IL DESTINO NON LO AVREBBE DELUSO, COSI’ IL SUO CAMMINO, PUR FATICOSO E PIENO DI INSIDIE, PROSEGUIVA, PUR INTIMORITO DALLE OMBRE DELLA FORESTA, CHE CON IL CUORE IN GOLA SEMBRAVAN MOSTRI E BESTIE VENUTI DAL REGNO DEI DEFUNTI. MA UN GIORNO, DOPO TANTO CAMMINO, QUANTO ORAMAI IL MORALE NON ERA PIU’ FIERO, LE FORZE COMINCIAVANO A FINIRE, VEDE LA GIU’ TRA GL’ULTIMI TRONCHI CHE DELIMITAVANO LA FORESTA, LE MURA DI UN CASTELLO, UN PO CUPO E MAL RIDOTTO, PIENO DI SPINE E ERBACCIA CHE AGGREDIVAN LE MURA, TUTT’INTORNO EGLI PERCEPIVA ASTIO E LO ASSALI’ LA PAURA.

AVEA TROVATO IL LUOGO DOVE VIVEVA LA SUA FATA, MA NON VI ERA MODO PER AVVICINARLA, MA SENZA PERDERSI D’ANIMO SI RECO’ SUL CIGLIO DEL FOSSATO CHE ABRACCIAVA IL CASTELLO, ALLA RICERCA DI UN LUOGO DOVE TENTAR L’ASSALTO A QUELLE MURA. ERA COSCIETE DELLE INNUMEREVOLI INSIDIE CHE LO ATTENDEVANO, MA SENZA ESITARE SI AVVIO’ IN QUELLA IMPRESA, NON SAPENDO COME COMUNICARE CON LA BELLA CHIUSA NELL’ALTA TORRE, SCRISSE UN MESSAGGIO PER LEI SU UN ALTO MURO CHE SORGEVA LI DI FRONTE, IN MODO CHE LEI POTESSE VEDERLO, NON APPENA SI FOSSE RECATA A GUARDAR L’ORIZONTE, E SI FERMO’ LI IN ATTESA DI QUESTO EVENTO, APPROFITTANDO DELL’OCCASIONE PER UN ATTIMO DI RIPOSO, MA DUN TRATTO QUELLE PAROLE IMPRESSE SUI MATTONI, ATTIRARONO L’ATTENZIONE DEGLI ABITANTI DI QUEL CUPO BORGO, E AD UNO AD UNO, PRESERO FORMA AL COSPETTO DEL NOSTRO GIOVANE CAVALIERE, I PRIMI CON ARIA POCO MINACCIOSA, MA MAN MANO CHE IL SOLE SI ALLONTANAVA, ARRVAVAN ALTRI CON INTENZIONI POCO PACIFICHE, E PROPRIO AL TRAMONTAR DEL SOLE, COL CIELO ROSSO A FAR DA SCENARIO, ARRIVO’ IL SIGNORE DEL CASTELLO ACCOMPAGNATO DA TUTTI I SUOI FEDELI GREGARI, IL NOSTRO CAVALIERE PUR SPINTO DA GRANDI SENTIMENTI E GRANDE ENTUSIASMO, ALLA VISTA DI QUEL PICCOLO MA BELLICOSO CORTEO, FU ASSALITO DA NON POCO TIMORE, MA AFFERRATA LA SPADA SI ALZO’ IN PIEDI PRONTO AD AFFRONTARE IL SUO DESTINO, NON SI FECE PIEGARE DALLE MINACCIOSE PAROLE DI QUEL SIGNORE, E IN QUELLA RIPIDA SALITA CHE D’UN TRATTO DIVENNE AFFOLLATA, SI POSE A DIALOGAR CON IL SUO AVVERSARIO, E OGNI TIMORE SVANI’ ALLA VISTA DELLA SUA AMATA, CHE IN UN LEGGERO VESTITO ROSA, ACCAREZZATO DAL VENTO, SI RECAVA A GUARDAR LINCONTRO, COSI’ LE PAROLE DURE E MINACCIOSE DI QUEGL’UOMINI, D’UN TRATTO SEMPRAVAN LEGGERE E LONTANE, E NON CURANTE DEGLI AVVERTIMENTI IL NOSTRO CAVALIERE SFERRO’ L’ATTACCO.

LA LOTTA FU DURA E SENZA ESCLUSIONE DI COLPI, NON UN ATTIMO DI TREGUA, MA I GIORNI PASSAVANO ED EGLI NON SI ARRENDEVA, COMBATTE’ A LUNGO PRIMA DI CADER SCONFITTO, MA MAI SENZA PERDERSI D’ANIMO, E SENZA SPERAR IN UNA LIETO FINE, MA IL FATO VOLLE CHE NON ANDO’ COSI’…. ED IL NOSTRO CAVALIERE SCONFITTO ED UMILIATO, FU RIGETTATO NEL BOSCO DA CUI ERA VENUTO…. DOLORANTE E TRISTE PER CIO’ CHE ERA ACCADUTO, SI INCAMMINO PER UN LUOGO SCONOSCIUTO, E DOPO GIORNI DI CAMMINO FINI’ IN UN VILLAGGIO, DOVE TUTTO ERA FESTOSO E CHIASSOSO, DOVE LA FESTA ERA PERENNE, FIUMI DI VINO E TABACCO PREGIATO, ALLIETAVAN LE INFINITE GIORNATE DEI SUOI ABITANTI. IL NOSTRO CAVALIERE FERITO NEL MORALE E DELUSO DAGLI EVENTI, SI ACCASCIO’ IN UN CANTUCCIO PRIVO DI ALCUNA VOGLIA DI SORRISO, MA LE FANCIULLE DI QUEL LUOGO ERAN COME LE SIRENE DI ULISSE, E PIAN PIANO RAPIRONO IL SUO PENSIERO E LE SUE MEMBRA….. IN QUEL LUOGO TRASCORSE UN LUNGO PERIODO E COL TEMPO SEMPRE PIU’ SVANI’ IL RICORDO DI QUELLA LUNGA BATTAGLIA, PUR PORTANDO CON SE LE ETERNE CICATRICI, I GIORNI PASSAVAN ED I RICORDI SVANIVANO, INIZIO’ UNA NUOVA ERA GIOCOSA MA VUOTA, PIENA DI FUTILI RISATE E STERILI EVENTI, DOVE SI ASSAPORAVA OGNI GIOIA MA NON VI ERAN SENTIMENTI, PIACERI CARNALI E FALSE CHIMERE, MA CHE FACEVAN PASSARE I GIORNI, LONTANI DAI DISPIACERI….. 

COSI’ PASSARON GLI ANNI E TUTTO SEMBRAVA SUPERATO, SOLO UN TRISTE RICORDO MA CHE ORAMAI NON AVEVA NESSUN PESO,  UN GIORNO, A SPASSO NELLA SUA NUOVA ERA, SI RECO’ IN UNA LOCANDA PER IL QUOTIDIANO NULLA FARE, E MENTRE SI RECAVA IN QUESTO LUOGO CINTO DA TORRI, NELLA PIAZZETTA ANTISTANTE, COME APPARSA DAL NULLA, SI RITROVO’ DI FRONTE IL DOLCE SORRISO DELLA FANCIULLA CHE ORAMAI CREDEVA D’AVER SCORDATO, MA IN QUELL’ISTANTE SI ACCORSE CHE NULLA ERA CAMBIATO……..

COME RAPITO DEL QUEL FANCIULLESCO SORRISO, CORSE VERSO LEI A SALUTARLA ESTERNANDOLE OGNI GIOIA POSSIBILE, E CON LEI QUELLA SERA SI SOFFERMO’ A TRASCORRER IL TEMPO, COL CUORE IN GOLA LE PARLAVA, E ASCOLTAVA IL SUONO DELLA SUA VOCE COME UNA MELODIA CELESTIALE…. COSI’ DA QUEL GIORNO RICADDE NELLA TRAPPOLA DEI SENTIMENTI, E RIMESSA A NUOVO LA SUA ARMATURA, RIAFFERRATA LA SUA SPADA, SI PREPARO’ NUOVAMENTE AD ESPUGNARE QUEL CASTELLO DOVE SCONFITTO AVEA LASCIATO IL SUO CUORE.

QUESTA VOLTA LA BATTAGLIA FU’ PIU’ DURA, MOLTI PIU’ CAVALIERI DIFENDEVANO QUELLE MURA, MA IL SORRISO DI LEI GLI DAVA FORZA E CONTINUO’ A LOTTARE OGNI GIORNO CON NUOVA LINFA, FINCHE’ UN GIORNO ENTRATO NEL CASTELLO, CARICO LA BELLA SUL SUO CAVALLO E LANCIATO AL GALOPPO SI DIRESSE VERSO IL SOLE CHE STAVA SORGENTO….. ERA L’ALBA DI UNA SPENTIDA GIORNATA, E PUR AVVIATOSI IN UN CAMMINO SICURAMENTE PIENO DI INSIDIE, LA PRESENZA DI LEI GLI DAVA SPERANZA, OGNI SOGNO PRENDEVA FORMA, COSI’ SI AVVIARONO IN QUELLA VERDE E FIORENTE VALLE ALLA RICERCA DEL LUOGO GIUSTO DOVE RADICARE IL LORO FUTURO.

SEMPRE PIU’ FORTE DIVENTAVA LA LORO UNIONE, PUR CONTRASTATA DA MOLTE PERSONE, VI ERAN MILLE OSTACOLI DA SUPERARE, MA UNITI NESSUNO LI POTEVA FERMARE, E NULLA ESSI TEMEVANO, ERAN FORTI COME LA ROCCIA, NON POCHE FURON LE LACRIME E LE SOFFERENZE IN QUEL CAMMINO, MA OGNI VOLTA CANCELLATE DALLA GIOIA DELLA LORO UNIONE.

IL CAMMINO LI PORTO’ SU PER I MONTI, IN UN LUOGO INCANTATO VICINO AL CIELO, PUR CINRCONDATO DA SELVE BUIE, MA PIENO DI PACE E TRANQUILLITA’ E PROPRIO IN QUEL LUOGO, PORTATI DAL DESTINO E DA POTENTI PERSONE, A SERVIR GLI IDEALI MA A COSTRUIR IL FUTURO, C’ERAN LUPI E POIANE, FALCHI E CINGHIALI, CAPRIOLI E MILLE ALTRI ANIMALI, LA NEVE E IL GELO, MA ANCHE IL SOLE E COLORATI FIORI, NON ERA UNA SITUAZIONE FACILE ED AGIATA, MA LA RAGION DI STATO LI SPINSE A RESTARE, E IL NOSTRO CAVALIERE PIENO D’AMORE, UNA INFINITA’ DI VOLTE SI SACRIFICO PER RENDER MENO DURO IL SOGGIORNO DELLA SUA BELLA.

MA IN QUEL LUOGO VI ERAN TANTE ALTRE PERSONE A VIVER LA LORO VITA, PERSONE CH IL NOSTRO CAVALIERE GUARDAVA CON DIFFIDENZA, MA IL LORO LEGAME ERA FORTE E LEI LO RASSICURAVA USANDO GROSSE PAROLE D’AMORE…. LEI AVEA COME AMICA LA BIONDA CONCUBINA DEL SIGNORE DI QUELLE TERRE, CHE POSIZIONAVA SUE GENTI A PIACERE NEI POSTI CHIAVE PER MEGLIO IN QUEI LUOGHI DOMINARE, POI VI ERA UNA FANCIULLA VENUTA DAL MARE DOVE AVEA LASCIATO IL SUO AMORE CHE DISTRUSSE PER UNO STRANIERO ANCHEGLI ARRIVATO IN QUELLE TERRE ALLA RICERCA DEL SUO IDEALE, E TANTO AVEA CRITICATO QUESTO EVENTO LA BELLA, LE GESTA DI QUELLA FANCIULLA CHE AVEA DISTRUTTO IL SUO UOMO ED IL SUO AMORE PER DILEGUARSI TRA LE BRACCIA DELLO STRANIERO, VI ERA ANCHE UNO GNOMICO E STRANO ESSERE DALL’ASPETO INNOCUO E SOLITARIO, CHE SENZA ALCUN MESTIERE, STAVA IN QUELLE TERRE POSTO LI DAL POTENTE SIGNORE, IL NOSTRO CAVALIERE PERCEPIVA QUALCOSA DI NEGATIVO, MA LA SUA BELLO LO ZITTIVA DICENDOGLI DI NON ESSER UN VISIONARIO….. MA  QUELL’ESSERE SEMPRE LI PRESENTE CONTINUAVA AD IMPENSIERIRE IL NOSTRO CAVALIERE….. MA I SUOI SENTIMENTI ERAN FORTI E NON VEDEVA IL BUIO CHE COMINCIAVA SU DI LUI A CALARE….

COSI’ UN GIORNO TRAVOLTO DA UNA TEMPESTA, SI RITROVO’ LONTANO DALLA SUA BELLA, E NEL TENTAR DI TORNATE FECE MOLTI ERRORI CHE LO PORTARON ANCOR PIU’ LONTANO DA QUEL LUOGO, LA FANCIULLA PRESA DAL DOLORE TROVO’ COME SUPPORTO LO GNOMICO UOMO CHE LI PRONTO STAVA AD ASPETTARE, E FU COSI’ BRAVO A MOSTRARSI DA EROE, CHE FECE CANCELLARE IN LEI I OGNI VOLTA CHE NE AVEA PRLATO MALE, OGNI VOLTA CHE ERA STATO MOTIVO DI SUA IRA, OGNI VOLTA CHE LA AVEA CONTRASTATA E CRITICATA, E DIMENTICO’ ANCHE L’AMORE, LE BATTAGLIE E I SICRIFICI CHE PER LEI FECE IL SUO CAVALIERE…… A TAL PUNTO DA RENDER COSI’ IMPORTANTE QUESTO ESSERE DA FARGLI PRENDER IL SUO POSTO, E APPENA GIUSTAMENTE SI RECO’ A CHIEDER SPIEGAZIONI, LEI SI DILEGUO’ E INVIO’ LUI COME MESSAGERO, CHE SI PRESE LA BRIGA DI USAR PAROLE FORTI E DURE A TAL PUNTO DA SCATURIR L’IRA DEL GIOVANE CAVALIERE….  MA TUTTI GLI ABITANTI DI QUEL MONTE GLI SI RIVOLTARONO CONTRO IN UNA DURA BATTAGLIA, TUTTI CONTRO UNO CHE ERA SOLO MOTIVO DI DISTURBO, PERCHE’ VEDEVA LA REALTA’ IN MODO DIVERSO, PERCHE’ AVEA ALTRI VALORI, COSI’ IL CAVALIERE SI RITROVO’ NUOVAMENTE SOLO, MA QUESTA VOLTA PRIVO DI SPADA E ARMATURA, ACCASCIATO NEL FANGO E CIRCONDATO DA UNA BUIA SELVA POPOLATA DA FEROCI FIERE, QELLE FIERE CHE AVEAN PORTATO VIA LA SUA BELLA, QUELLE BESTIE CHE SENTIVA ULULAR AL CHIARO DI LUNA, E OGNI TENTATIVO DI RIALZARSI  E RIPULIRSI DA QUEL FANGO ERA VANO, LA GNOMICA FIGURA TENENTO PER MANO LA SUA BELLA LO RISPEDIVA PIU’ GIU’ DI DOVE SI ERA APPENA SOLLEVATO, COSI’ L’ODIO E IL RANCORE DEL NOSTRO CAVALIERE COMINCIO’ A PRENDER PIEDE SULL’AMORE, MA CONTINUAVA A STAR LI A SPERARE CHE FOSSE SOLO UN BRUTTO SOGNO MA ERA LA DURA REALTA…. ED OGNI TENTATIVO ERA VANO, A TAL PUNTO DI FINIR ACCUSATO DI MALEFATTE AI DANNI DELLO GNOMO….  E SE CERCAVA LA SUA AMATA PERCHE VOLEA CHIARIRE, CONTINUAVA AD ESSER ACCUSATO E RESPINTO A TAL PUNTO CHE LA SUA BELLA NON SAPENDO PIU’ CHE FALSITA’ INVENTARE, PREFERI’ SPARIRE…..DEL CAVALIERE NON SI HANNO PIU’ NOTIZIE, SI SA CHE COMINCIO’ A VAGARE SENZA META, ACCOMPAGNATO DAL DOLORE PER L’AMORE PERDUTO, NON SI SA DOVE SIA E COSA COVI NELLA SUA MENTE…….…. MA FORSE UN GIORNO RISPLENDERA’ IL SOLE NEL SUO ANIMO, CHE LO SCALDERA’ E GLI RIDARA’ FORZA E CORAGGIO, QUEL GIORNO IMPUGNERA’ LA SUA SPADA, INDOSSERA’ LA SUA LUCENTE ARMATURA, E NESSUNA PIETA’ ATTRAVERSERA’ LE SUE MEMBRA….