Caso Fiacconi Il Caso Fiacconi: Ritagli da un dibattito 'virtuale'  

Le opinioni di alcuni nostri lettori
Avendo ottenuto il permesso degli interessati, trascriviamo qui (con pochi tagli) le opinioni sul caso Fiacconi espresse nella lista di discussione della "Dead Runners Society" (coordinata da Indro Neri - direttore della rivista 'Podismo', http://www.runtheplanet.com: collegamento diretto dalla nostra sottopagina "Link") (F.M.).  

A muovere le acque ha pensato, fin dal 4 Dec 1999 15:39:06, Luca Sarcinelli, con un primo intervento, cui ne sono seguiti altri, che qui presentiamo uno dietro all'altro. 

(1) Se non avete ancora letto le righe di Franca Fiacconi su www.podisti.net, fatelo. Io non so se lei abbia ragione o meno, ma so che nessuno puo' essere considerato colpevole fino a prova contraria, e quindi fino a che non la troveranno positiva a qualche test (ammesso che avvenga) Franca e' pulita. Visto che hanno deciso di escluderla dalle Olimpiadi (un'altra volta), spero che trovino delle motivazioni un po' piu' valide del 'non ha voluto fare il controllo antidoping'. Chiariamo subito che anch'io sono contro il doping in ogni sua forma e manifestazione, ma sono anche contro le ingiustizie, e rimango dell'opinione che finche' la Fiacconi non viene trovata positiva ( e penso che nel corso della sua carriera 'qualche' controllo antidoping lo abbia fatto...) non c'e' ragione di pensare che abbia l'ematocrito alto o il nandrolone a 2000 o altre cose del genere. Le motivazioni da lei addotte mi sembrano del tutto plausibili, non una presa in giro, come quell'atleta che per dimostrare di aver assunto il nandrolone attraverso delle carni di maiale ha iniettato ad un maiale, dopo averlo comprato, dosi del suddetto ormone e ne ha poi mangiato la carne per dimostrare la sua tesi. Mi dispiace, ma da un po' di tempo c'e' una specie di caccia alle streghe in Italia sul doping. Nessuno vuol dire che il doping non esista in atletica, come nel calcio, come nel ciclismo e via dopando, ma non si puo' fare di tutta l'erba un fascio, soprattutto se lo si fa per ragioni politiche. Ed io penso che il CONI non aspettasse altro che un passo falso di Franca per mandarla a quel paese... Sono d'accordo con lei (stile a parte) sulle parole che ha usato in una lettera alla stampa: -Se lo mettessero loro il numero di gara, i padroni dello sport, andassero loro a sputare sangue per strada, andassero loro sotto la pioggia, la neve o in mezzo al fango, che io mi sono ampiamente rotta i coglioni.- 

(2) Nessuno sta dicendo che l'antidoping in generale sia una cosa da evitare, solo bisognerebbe farlo con piu' criterio ! Mettiti nei panni di un atleta che riceve pressioni da tutte le parti, magari vengono alle tre di notte a farti un prelievo del sangue e non puoi opporti perche' cosi' dice il regolamento. Magari stai cercando di dormire, o di trovare la concentrazione e -bingo!- arriva l'uomo in camice con siringa e provetta. Mi rifaccio al detto latino "quis custodiet ipsos custodes, chi custodira' gli stessi custodi ?" Abbiamo capito, il doping esiste ed e' una grande piaga dello sport, qualcosa che rovina lo sport in se'. Pero' c'e' modo e modo ! Quando Ben Johnson corse i 100 in 9'79 nel 1988, tutti provarono un'emozione grandissima. Il record veniva migliorato di 5 centesimi in una volta sola, un uomo era volato dove nessuno era mai riuscito. La batosta del giorno dopo ha screditato non solo Johnson, ma tutta l'atletica. Di colpo, non solo il record del mondo era andato a farsi benedire, ma e' stato come se l'atletica invece di fare un balzo di 10 anni in avanti ne avesse fatto uno di 20 all'indietro. La storia della Fiacconi puo' anche sembrare essere inverosimile, ma spesso e volentieri sono proprio le storie inverosimili ad essere reali. Tu, commissario federale, sai che quest'atleta sta per partire per New York, che forse e' gia' partita, e tuttavia predisponi un controllo all'ultimo minuto per una campagna che (bada bene) porta il nome di ''Io non rischio la salute'' e che dovrebbe essere una cosa di propaganda, dimostrativa, non un controllo ufficiale ? Allora per me c'e' qualcosa sotto. Franca ha sempre avuto atteggiamenti discutibili sia nei confronti delle altre atlete, sia nei confronti della federazione, e questo non le fa onore. Ma io sono sicuro che tutti questi battibecchi siano sfociati in un clima di ostilita' che la federazione non manca di far sentire. Guardate che fine ha fatto Antibo, il nostro piu' grande fondista: relegato in Sicilia, dimenticato totalmente e (giustamente!) polemico. Sono convintissimo che il 90% degli atleti abbia fatto uso nel corso della carriera di sostanze dopanti. Ma non sono convinto che la Fiacconi sia colpevole ne' di essersi dopata, ne' di non aver ottemperato ai suoi obblighi di atleta.


Rudy Belcastro 

La mia Solidarieta' la do ai Prigionieri Politici Cinesi, o ai rifugiati politici Panamensi o ai condannati a morte degli USA... Per la Fiacconi, Pantani, tutto il mondo ipocrita dello sport agonistico e il suo entourage medico-sanitario, no. E' troppo facile nascondersi dietro cavilli burocratici (vedi telegramma in ritardo). La Legge ed i Regolamenti devono essere modelli di comportamento con carattere generale, se il sottoporsi ai controlli antidoping e' un vincolo morale e formale, allora *nessuno* puo' permettersi di rifiutare di farli. La mia posizione e' cosi' ferma perche' io nel mondo del Doping ci sono stato dentro per dieci anni quale giocatore di FootBall Americano. Io, i miei compagni ed il 90 % dei miei avversari nazionali ed esteri, ad ogni livello, abbiamo fatto uso di Steroidi Anabolizzanti, GH, Anfetamine, Cocaina, ed ogni tipo di schifezze chimiche, spesso consigliati da allenatori e persino medici federali. Nel Football Americano professionistico NFL il doping e' la regola. Cosi' come nei Pro del Ciclismo o nei 100 metri piani... Per passione e per agonismo sono stato molto vicino mondo dell'atletica , dagli sprinter ai bestioni del peso/disco, nel Ciclismo, nel Triathlon, nel Rugby, nella Pallanuoto, dalle serie maggiori fino ai dilettnti piu' scalcagnati. L'unica cosa che cambiava erano le possibilita' economiche ! Ma in ogni sport, ad ogni livello, si cerca sempre quella marcia in piu' che aiuta a migliorare la prestazione... Che sia l'Epo, il GH o il bottiglione di caffe'! Io dico che gli atleti del livello della Fiacconi, propio per la propria visibilita', non possono permettersi simili uscite di testa, ed andare incontro ai controlli, che se pur fallibili, sono pur sempre imposti dal Regolamento.


Ettore Coppola 

Come dicono oltreoceano, i miei due cents sull'argomento Fiacconi . La lettera della Fiacconi del 9/12 pubblicata sul Podisti.net non mi convince. Infatti osservo : la Fiacconi per gran parte della lettera non fa che ricordarci i suoi meriti sportivi , l'amore per la maglia azzurra , etc. etc. Io non credo che questi fatti fossero in discussione ; li conosciamo tutti e tutti l'apprezziamo per quello che ha dato all'Italia sportiva e al movimento della maratona . Io non credo, pero', cosi' come purtroppo accade per alcuni noti inquisiti , che una linea difensiva possa basarsi sul: "io sono bravissimo/a - il popolo sa che lo sono - ergo sono innocente per volonta' della nazione". Sarebbe stato preferibile far comprendere meglio perche' non si e' sottoposta ai controlli, con fatti, non con chiacchiere. Trovo generica l'espressione "sospendo l'adesione al protocollo 'Io non rischio la salute' poiche' ritengo che non siano state rispettate alcune regole del protocollo stesso , in particolare la convocazione in tempo utile al controllo e la tutela della privacy ". Il mio suggerimento alla Franca nazionale sarebbe di riaderire al protocollo e di dare la propria disponibilita a qualsiasi tipo di controllo. Un prelievo di qualche cc di sangue non ha mai provocato danni a nessuno.


Mauro Mongarli 

Vorrei solo sottolineare come Franca Fiacconi, purtroppo, non abbia torto nel chiamare in causa competenze mediche e stanze anguste. Magari i termini non sono i piu' appropriati, ma si riferisce certo ai casi in cui personaggi dubbi e ambienti dove troppa gente aveva accesso (angusti?) hanno generato manipolazioni di test ovviamente a sfavore di atleti poi scagionati - non foss'altro perche' non era stato garantito il corretto iter dei prelievi e della loro analisi. Votereste voi in una cabina con il libero accesso da parte degli scrutatori o dei militari di servizio?