Caso Fiacconi Le Ragioni di Franca Fiacconi
Lettera di Franca Fiacconi al Direttore di Podisti.Net
 
La nostra campionessa non ci tradisce! Ben volentieri, pubblichiamo la lettera che ci ha mandato. I lettori possono continuare a intervenire, e partecipare al nostro referendum.
 

Date: Thu, 9 Dec 99 10:48:19 +0100 
Egregio Direttore, grazie per la possibilità che mi dai di fare alcune precisazioni. La lettera di cui si parla e' stata spedita al presidente del CONI, e solo per conoscenza alle istituzioni pubbliche. Ho spedito la lettera perchè il CONI non mi convocava per sentire le mie ragioni. Il contenuto della lettera, benchè non ne fosse stata autorizzata la divulgazione, e' stato ripreso in parte da alcuni giornali in modo strumentale, non certo per chiarire la mia posizione. Comunque alla fine della lettera ho tratto la mia conclusione: visti i fatti accaduti ho deciso di sospendere l'adesione al protocollo "io non rischio la salute" poichè ritengo che non siano state rispettate alcune regole fondamentali del protocollo stesso, in particolare la convocazione in tempo utile al controllo e la tutela della privacy. Vorrei sottolineare: non e' un controllo antidoping, ma un controllo sullo stato di salute dell'atleta; perlomeno agli atleti e' stato cosi' presentato. Non mi sono mai rifiutata di fare un controllo, ne avevo fatti gia' altri e non c'era motivo di rifiutarsi. So che molte persone hanno creduto a ciò che hanno letto su alcuni giornali e me ne dispiace, però vorrei ricordare che non sempre ciò che si legge e' vero, stravolgere la verita'attraverso un giornale e' molto semplice. Comunque,in merito ho intrapreso azioni legali. Mi sembra di aver dato abbastanza allo sport italiano per non meritare un trattamento simile quando non sono colpevole di nulla: non ho "dribblato" nulla e lo dimostrero'con i fatti nelle opportune sedi. Ho sempre corso con l'idea di dover onorare la maglia azzurra, mi sento un'azzurra anche quando corro con la maglia della mia società e l'ho sempre fatto con il cuore, ma evidentemente "qualcuno" non mi vuole e non mi ha mai voluto. A New York quest'anno molti mi hanno dato della pazza a fare quel tipo di gara, ma a me non piace fare gare col misurino in tasca. Io corro pensando che tanta gente vuole vedermi correre e non fare la presenza. Corro pensando che tanti si identificano in me e vedendomi hanno la spinta per pensare che nella vita non bisogna mai arrendersi. Un abbraccio grandissimo a tutti gli amici podisti. Franca Fiacconi