Caso
Fiacconi |
www.sport.it
vedi www.sport.fai-da-te
di Franca Fiacconi
Franca Fiacconi
sferra un attacco dei suoi: come quando se ne va via in maratona, la
lettera che ci ha spedito (e che volentieri pubblichiamo integralmente)
sembra proprio un “andare via”: via dalla pazza folla, diremmo
parafrasando un vecchio film, ma anche –purtroppo per lo sport
italiano- via da quelle strutture che governano il nostro sport
olimpico, e che forse con troppa precipitazione l’hanno scaricata in
vista di Sidney 2000.
Noi di “Podisti.Net” siamo onorati che una grande campionessa ci
abbia scelto come strumento per rilanciare le sue idee: s’intende che
sono le SUE idee, non necessariamente le nostre ne’ quelle di tutti i
nostri lettori.
Vorremmo sperare che gli organismi tirati in ballo da Franca replichino
su queste pagine, e noi li ospiteremo senza problemi; e sappiamo che i
nostri lettori si faranno vivi, non solo partecipando al referendum che
abbiamo promosso dall’inizio (e che, almeno fino a ieri, ha dato una
netta prevalenza pro-Fiacconi), ma anche esponendo liberamente (fatto
salvo il rispetto per l’altrui dignita’) le loro opinioni.
Siamo un sito di sportivi praticanti, di gente che nello sport cerca
ancora quella verita’, quella giustizia, quella pulizia che nella vita
comune sono ormai bandite. Da sportivi, ci auguriamo che chi puo’
sappia fare il famoso “passo indietro”, e che soprattutto le ragioni
delle scartoffie non prevalgano su quelle dello sport e (la spariamo
troppo grossa?) dell’onore italiano alle olimpiadi.
A rischiare la salute (rischio coronarico) vogliamo essere solo noi,
davanti alla TV durante la maratona olimpica femminile di Sidney, quando
Franca scattera’ al trentottesimo, e non ci saranno ne’ pigmee ne’
valchirie a tenerle dietro (F.M.).
www.sport.it
vedi www.sport.fai-da-te
di Franca Fiacconi
Lasciate che di corsa migliorando i tempi ci vada io,
Franca Fiacconi, e non il C.O.N.I.
Debbo affermare: sono circa vent' anni che non me lo permettono, perche'
pagano, sì sa, le verita' provvisorie.
Lasciate che vi introduca in questo sito, che chiameremo www.sport.it,
vedi www.sport.fai-da-te.
La corsa contro il tempo che effettua il C.O.N.I. sta facendo le prime
catastrofi, allontanando gli atleti fai‑da-te, coloro che
rappresentano ai massimi livelli lo sport italiano.
Siccome lo sport italiano e' 'Fai-da-te", nasce spontanea la
necessita' da parte del C.O.N.I. di testarlo sotto l' egida "Io non
rischio la salute".
Io rischio la mia da vent’anni sopperendo a vuoti, carenze
tecniche, strutturali e altro dell'azienda "sport-Italia".
Sono caduta (alla vigilia dei Mondiali di Atletica di
Siviglia), perche' -guarda caso- non
esistono percorsi, e perche' i campi di allenamento quel giorno
erano chiusi.
Ma e' solo polemica che deve nascondere la verita' con verita'
provvisoria.
Ma nel C.O.N.I. c'e' posto per tutti quei cognomi uguali che hanno
generato dirigenti da dirigenti, operai da operai.
E' pur vero che i segreti organizzativi si possono tramandare come i
proventi economici, vedi eredita' (mi lasci i soldi, ma anche le cose
come stanno, e la verita' non
esce mai).
E' comunque giusto che si dichiari: il nostro studio e' unico
al mondo
(riferito a "Io non rischio la.salute"), dopo che qualche
parlamentare ha suggerito di cambiare le regole dello sport (statuti in
corsi d'opera); ma nessuno ha mai consigliato di cambiare i cognomi
generati da vecchi cognomi.
E solo allora si e' presa la strada piu' breve:
facciamo la catarsi dei risultati, puliamoli, imbellettiamoli,
riproponiamoli, perche' non tutti sanno che per costruire un atleta
mediocre, dico mediocre!, ci vogliono da un minimo di cinque anni a un
massimo di ....
Come potremmo fare un. discorso concreto per giustificare i lauti
guadagni di quei cognomi cosi' generati?
Oggi mi fermano gridando “dagli all'untore” con isterismi dettati
dalla scarsa fantasia, quindi scarso senso di imprenditoria nel
progettare la "cosa sportiva" da monopolio ormai
becero.
Era abilita', tempo fa, di cambiare gli uomini quando erano ridotti in
queste condizioni, ma questa volta la Repubblica Italiana ha chiesto di
cambiare soggetto sportivo.
La risposta dei Presidente Petrucci e': "Io non rischio la
salute": ma si-curi (lui), "noi" possiamo cambiare.
Franca Fiacconi
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