Govi il siberiano e' piu' forte del KGB! - di Fabio Marri


Il nostro William Govi, l'eroe della maratona italiana (si avvia quest'anno
verso la sua quattrocentesima maratona, e se non fosse per certi primati non
verificabili del Togni sarebbe il primo assoluto), ci ha personalmente
confidato la sua ultima avventura, in Siberia per Ferragosto alla maratona
di Omsk.
Partito con soli 400 marchi in tasca, e' stato bloccato all'imbarco aereo
per Mosca (dogana di Francoforte) perche' il suo visto non era regolare!
Vabbe' la perestroika e la glasnost, ma per andare in certi posti non si
fidano neanche di Govi (chissa' che non andasse a fare propaganda sovversiva
sostenuta da calze di nailon), e il nostro eroe e' stato fermato per 24 ore
in attesa che la sua posizione non si regolarizzasse. Ha trovato un ostello,
ha fatto qualche telefonata alla sua agenzia di viaggi e (in inglese) agli
organizzatori russi, avendo infine il permesso di partire per Mosca, e poi
da li' in direzione di Omsk, alla mezzanotte tra sabato 14 e domenica 15,
cioe' il giorno della maratona. Calcolando il tempo che impiegano gli
scassatissimi aerei locali (pare che fosse un vecchio Boeing 737 dismesso da
una compagnia aerea occidentale) e le tre ore di fuso orario, e' arrivato
all'aeroporto di Omsk alle 6. Da li', attesa un'ora per la consegna bagagli
(immaginiamo che il KGB abbia perquisito per bene il tutto), gli
organizzatori l'hanno trasportato alla partenza della corsa, prevista per le
8, e dove William e' giunto alle 7.50, digiuno e senza aver dormito. Per
consentirgli di svolgere le pratiche di iscrizione, la partenza e' stata
ritardata di un quarto d'ora (cosa volete che sia un quarto d'ora: la' ci
hanno messo 72 anni per capire certe cose.). E tutti vissero felici e
contenti: il  nostro eroe ha finito poco sopra le 4 ore, ed e' tornato in
Italia a raccontarlo in esclusiva per i frequentatori di Podisti.net.
Aspettiamo la prossima!