4/12/99 - "Scandiano, Tre Croci"
di Stefano Morselli


Finalmente si è corsa la classica gara delle "3 Croci", il percorso di 22.500 metri pieno di impegnative salite e violente discese ha messo a dura prova la resistenza di tutti i podisti piu' o meno preparati. L'orario insolito non ha impedito ai migliori di stabilire ottime prestazioni cronometriche, ache se il record della gara di Marco Baldini ha resistito all'attacco di Rachid Elyabass. Il nord-africano ha preso il comando della gara dopo pochi chilometri in compagnia di Abdelkarim Boumalik. A loro si è aggiunto dopo una partenza più tranquilla il reggiano Carlo Guidetti. Il terzetto ha guidato compatto la gara fino all'inizio della violenta discesa dal Monte delle 3 Croci, in quel momento Rachid Elyabass ha attaccato staccando gli avversari involandosi verso l'arrivo solitario. In campo femminile la gara ha avuto l'onore di ospitare Maria Guida che però dopo molti chilometri di dominio solitario ha dovuto ritirarsi per un risentimento muscolare. Strada spianata per Daniela Paterlini che ha chiuso solitaria davanti a Sandra Bergamini ed Alessia Bertolino.

Quasi 2000 gli iscritti, immaginiamo record assoluto per Reggio e Modena per una gara pomeridiana pre festiva.

Classifica Maschile Classifica Femminile
1-Rachid Elyabass    1h.16'18'' 1-Daniela Paterlini            1h.28'46''
2-Carlo Guidetti         1h.16'52'' 2-Sandra Bergamini         1h.36'16''
3-Abdelkarim Boumalik 1h.16'59'' 3-Alessia Bertolino          1h.36'42''
4-Ridwane Takafout 1h.18'39" 4-Ilaria Crema
5-Giorgio Pigoni 1h.19'04" 5-Irene Mazzoli
6-Gianluca Mazzi 1h.19'10" 6-Alessia Cavazzoli
7-Luigi Guidetti 1h.21'17" 7-Angela Cocchi
8-Marino Beltrami 1h.21'36" 8-Silvana Pellicciari
9-Noureddine Mokloufi 1h.22'05"

9-Sonia Donini

10-Raffaele Mungo  

 

4/12/99 - "Scandiano due, la volta buona"
di Faber (Fabrizio Sandrelli)


Partito da Ponti sul Mincio (Mantova) verso le 11.20, approdo in
quel di Scandiano alle 13.07. Qui, come in tutte le contrade attorno
a Reggio, sono ancora visibili i resti della memorabile nevicata di
due settimane orsono. Nel cielo splende un pallido solicello
decembrino, ma fortunatamente non c'è pericolo di precipitazioni o di
nebbia. Prima della partenza c'è giusto il tempo per un pranzo
frettoloso in una tavola calda all'ombra della Rocca: tortelli agli
spinaci (squisiti ma lasciati a metà per la fretta), un piatto
d'insalata e una bottiglietta di minerale. Mi reco nel
magazzino-capannone dove'è fissato il raduno dei concorrenti, ritiro
la busta contenete pettorale (n. 499) e apposite spilline e faccio un
po' di riscaldamento e stretching nei dintorni del capannone. Lo
speaker della manifestazione è un volto noto anche a chi non ne conosce il
nome, perche' Roberto Brighenti da Modena e' ormai ospite fisso di eventi
del genere.
 Considerata la temperatuta abbastanza bassa (ma non rigida) decido di
correre in tuta, una vecchia tuta azzurra che nel periodo invernale fa
ancora egregiamente il suo servizio.
Poco prima della partenza gli scalpitanti "competitivi" vengono invitati a
disporsi per la punzonatura in una via poco distante dalla zona dell'arrivo.
Si parte con regolare sparo di pistola poco dopo le 14.15. Attraversata
Scandiano
(noto l'insegna gialla della biblioteca "G. Salvemini" in cui
lavorano i miei colleghi di questa bella cittadina), ci si dirige
pian piano verso le colline. Attorno al terzo km cominciano i primi
pendii. Sino a questo punto mantengo un'andatura di poco inferiore ai
5 min. al km. Mi accodo a un gruppetto che procede più o meno al
mio passo. Qualcuno accenna alla prossima maratona di Reggio: a suo
dire, chi ha affrontato "la Tre Croci" come preparazione in vista di
quell'impegno ha fatto un grave errore. Forse non ha torto.
Il paesaggio comunque è di una struggente bellezza: piccoli borghi
tranquilli (noto su un muricciolo il manifesto di una "sagra del
fungo") e declivi  boscosi (anche piu' alti dei 400 cui sale la corsa)
ancora parzialmente innevati. Dovro' assolutamente ripassarci, da queste
parti. Lungo la stradina tortuosa e stretta, ma asfaltata, transitano
parecchi ciclisti col rampichino (non a caso questa e' la patria di Romano
Prodi) e qualche auto, tra le (giuste) proteste dei podisti. All'altezza di
Dinazzano alta
il mio cronometro segna 25:33. Attorno all' 8. km breve sosta
per sorseggiare un bicchiere di the tepido (piccola osservazione:
un altro punto di ristoro, oltre ai due previsti, forse non sarebbe
stato di troppo). Un km. dopo il gioco si fa veramente duro: inizia
una salita interminabile che provoca lo sgretolarsi del mio
gruppetto. Il sole si nasconde dietro le nubi e il sudore comincia a
gelarmisi addosso. A questo punto la mia media è salita a poco più di
5' al km. Tutto sommato e nonostante lo scarso allenamento mi sembra
di reggere bene. Alcuni concorrenti che riesco a staccare in salita
mi riprendono poi (e mi superano) regolarmente quando la strada
torna a scendere. A ogni modo,  per gran parte della corsa il mio
punto di riferimento è una giovane atleta che in qualche tratto
mi sorpassa ma che riuscirò infine a precedere all'arrivo. A circa
5 km  dal traguardo la strada costeggia uno spiazzo erboso dove si ergono le
famose tre croci da cui prende nome la maratonina: comincia l'ultima  lunga
e ripida discesa. All'improvviso vengo superato di slancio da una signora
che si sta fiondando come un razzo verso Scandiano. La riconosco: è la stessa
che mi ero lasciato inesorabilmente alle spalle, più indietro, in
vetta, ma che ora, ahimé, mi sta rendendo la pariglia, con gli
interessi. La mia media scende di nuovo un po' al disotto dei 5
min./km. Nel tratto finale tento di accelerare: riprendo
un signore a cui mi ero accodato nei primi chilometri, ma sono
superato da altri due. Ultimo chilometro: attraversato il cortile
acciottolato dell' imponente Rocca dei Boiardo percorro ancora
qualche centinaio di metri e infine taglio solitario il traguardo
bloccando il cronometro sul tempo (per me più che accettabile) di 1h
49' 13'' e 44 centesimi.
Mi viene consegnata una busta contenente una bella medaglietta d'argento con
incisa la mia posizione d'arrivo (131.), un buono per il ritiro di una
bottiglia di vino tipico locale e un altro buono da spendere in una
pizzeria. Considerata la modesta quota d'iscrizione (5000 lire) si può
essere decisamente soddisfatti.
Peccato pero' che il buono-pizza sia destinato a restare inutilizzato.
Prima di avviarmi verso l'auto apprendo dai cronometristi che il vincitore è
il solito nordafricano che ha fatto segnare un tempo attorno all'ora e 15
minuti.
Ascolto distrattamente il presentatore che sta annunciando le
premiazioni, scambio due parole con un podista di Bancole (Mantova)
in cui mi imbatto spesso e verso le 17, nella sera umida e un po'
triste, risalgo in macchina e riprendo la via di casa, fiero della
mia medaglietta d'argento di grammi tre.