Scandiano 21 novembre - 28a camminata di Santa Caterina
"L'effetto serra non copre Scandiano"

di Fabio Marri


Ricordate le tetre profezie dei Verdi, ministro Ronchi e dintorni? Qui ci
stiamo avviando verso un clima tropicale, l'estate 1999 sara' la piu' calda
del secolo (infatti e' piovuto come non mai), poi non nevichera' piu', ci
stiamo desertificando, tropicalizzando, il Monte Bianco si coprirà di
cactus, ecc. La colpa e' dell'effetto serra, delle automobili, delle
grigliate alla carbonella, e non c'e' altra soluzione se non quella di
pedalare, di riscaldarci coi mulini a vento, di mangiare cibi crudi,
preferibilmente vegeriani e non.biotecnologici. Forte di queste garanzie, la
miglior societa' polisportiva della regione, lo Scandiano, da 28 anni onora
la sagra di Santa Caterina (una Santa, giova ricordarlo, abrogata dal nuovo
calendario postconciliare di papa Paolo VI perche' ritenuta un'invenzione)
con una camminata che ha assunto contorni leggendari da quando si e'
allungata nella 22 km del Monte Tre Croci. Quasi tutti gli anni, piove o
tempesta, nebbia in salita, ghiaccio in discesa; ma la neve no, quest'anno
non puo', i Verdi ce l'hanno garantito! Invece, dopo un'avvisaglia venerdi',
ecco da domenica mattina la nevicata novembrina piu' abbondante dal 1977.
Qualcuno non voleva crederci, tanto e' vero che il GR1, alle 8 di mattina,
continuava a dire che "sono attese nevicate a basse quote sull'appennino
emiliano", quando gia' ne avevamo 20 centimetri. E soprattutto, credenti o
no, centinaia di podisti si sono messi in viaggio, anche da Modena o piu'
oltre, forse nella speranza di ritrovare le sensazioni della maratona di
Piacenza 1996: purtroppo, l'effetto serra non e' bastato, o non c'erano
abbastanza spalatori alle Tre Croci, o le amministrazioni locali hanno
preferito mandare gli spazzaneve nel quartiere di residenza del sindaco
(come si e' detto per Modena). Chi scrive ha addirittura dovuto subire la
rivolta della propria auto: arrivata verso Arceto, questa ha deciso di
voltarsi dall'altra parte, col muso puntato su Modena, e non c'e' stato
verso di girarla ancora in direzione della Rocca Boiardo; e' stata
giocoforza ridiscendere mestamente, in compagnia di decine di altre auto
targate MO o FE, quelle valli che si erano salite con orgogliosa sicurezza
(st'etra volta a prov premma cum as fa a munter el cadeini).
Insomma, tutto rinviato, e speriamo che si trovi sollecitamente un buco nel
calendario (ad esempio, al posto delle insulse camminate di quartiere
geminiane), per restituire ai podisti quella che rimane una delle piu'
suggestive gare dell'anno. E poi, una speranza supplementare rimane ai piu'
sadici (o ai nostalgici di cui sopra): mancano tre settimane alla maratona
di Reggio, che si giova del medesimo staff organizzativo della S. Caterina
di Scandiano, agli ordini di papa Paolo VII Manelli. Non vogliamo credere
che nevichera' da oggi fino al 12; ma insomma, visto che l'effetto serra non
copre quei posti, l'ipotesi di ripetere una Piacenza 1996, con l'aggiunta di
dover salire e scendere da Montecavolo, in vista al Cusna e al Valestra,
sarebbe proprio da buttare?
Domanda percepita in giro tra i delusi: nueter aiom fat la streda par gnint;
ma Brighenti, i l'an paghee listass?
 
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