Carpi: Arrivate le classifiche

di Fabio Marri


A meno di un mese dalla gara, i concorrenti della Maratona d'Italia hanno
ricevuto a casa i diplomi le classifiche, oltre alle rituali fotografie (che
sembrano anche piu' belle del solito). Soffermiamoci brevemente sulle
classifiche, contenute in un elegante fascicoletto di quaranta pagine, che
funge anche da rassegna stampa e album fotografico. In apertura, Ivano
Barbolini (che dal vivo e' piu' bello di quanto sembri nella foto allegata)
promette di "far partire per sempre la maratona da Casa Ferrari a
Maranello", e da' fin da ora appuntamento "al grande evento di fine
millennio del prossimo 15 ottobre 2000, con partenza alle 9.50".
Bravo Ivano, tra tanti peracottari-venditori di presunte maratone del
millennio, tu hai capito che nel 2000 saremo ancora nel secondo millennio
(non l'ha capito, per esempio, il giornalista Bruno Cucconi di "Voce sport",
che nell'articolo riportato alla pagina seguente straparla dell' "ultima
maratona del secolo" per l'edizione 1999): quanto poi all'ora di partenza,
purtroppo conosciamo la Rai, e temiamo che anche l'anno prossimo impareremo
l'ora di partenza solo dall'urlo di Brighenti "e' partita e' partita!".
Molto ricco il corredo fotografico, in particolare nelle quattro pagine di
copertina: peccato che le varie immagini del "passaggio dei maratoneti" da
Formigine, Modena e Soliera, in realta' raffigurino delle strade vuote, con
o senza moto della polizia, in attesa del passaggio effettivo; un gruppo di
venti atleti si vede soltanto al passaggio davanti alla fabbrica Ferrari.
Quanto alla rassegna stampa, assegniamo l'ordine della sveglia al collo ad
"Ultime Notizie" del 12 ottobre, secondo cui "centinaia di persone si sono
cimentate con la regina delle corse solo per sfidare i propri limiti", e
nella didascalia della foto insiste: "Centinaia di donne, uomini e anche
bambini hanno preso parte alla Maratona d'Italia". Il termine "centinaia" e'
un po' troppo per le donne, dato che ne sono arrivate solo 110; e' un po'
poco per gli uomini, all'incirca 1800; ma non e' ne' troppo ne' poco per i
"bambini", che alla maratona non sono ammessi. Meno che mai era ammesso alla
maratona il tizio coi pattini in linea che compare nella foto, e che infatti
e' privo del regolamentare pettorale. Ehi, sveglia!
Piu' interessanti le statistiche sparse a piene mani nel libretto, da cui
apprendiamo che ci sono stati 6 corridori "squalificati dai giudici Fidal
per non avere percorso regolarmente l'intera distanza": peccato che i loro
nomi non figurino, o bisogni andarli a pescare nelle ultime due pagine, tra
i "non arrivati o non partiti". Era ora che qualche furbo venisse pescato.
Prima di portarlo in tribunale davanti a uno dei quattro magistrati presenti
alla gara, gli consentiremo di scegliersi uno dei 13 avvocati pure presenti;
se per caso fosse straniero, tra i maratoneti c'era anche un interprete, e
se fa il furbo, ecco due ispettori della Polizia di stato (i fratelli
Branca?), due agenti di polizia penitenziaria e ben sette poliziotti pronti
a sistemarlo. Ma la pena che gli infliggeremo non sara' tanto grave:
basteranno forse i tre assistenti sociali, con l'aiuto dei due psicologi e
dell'unico prete in campo, a insegnargli che non si taglia; gli unici tagli
ammessi, sono quelli che potranno fargli il salumiere e i tre macellai in
scarpette. Vedete un po' cosa si puo' ricavare dalla statistica degli
iscritti per professione: c'erano perfino una bagnina e un fisico nucleare,
7 farmacisti e 50 medici, 2 contadini e un floricoltore, un musicista e uno
scultore. e non si finirebbe piu'.
Quanto alla provenienza geografica, ci sono ancora "troppi" italiani,
essendo gli stranieri meno di un decimo del totale: lasciano ben sperare i
50 tedeschi, ma i soli 7 francesi e 13 spagnoli dimostrano che all'estero la
maratona carpigiana e' poco conosciuta. Anche la suddivisione per regioni
da' il primato assoluto agli emiliano-romagnoli (oltre un terzo di tutti gli
iscritti), cui seguono 400 lombardi e 200 veneti; ma che ci fossero, ad
esempio, meno marchigiani che tedeschi, meno sardi che polacchi, meno
calabresi che croati, fa vedere quanta strada ci sia ancora da qui ad una
valorizzazione piena della maratona, anche in rapporto ad altre italiane.
C'e' pero' almeno un fatto in cui Carpi risulta la prima indiscussa in
Italia, e forse anche fuori d'Italia: la copertura via Internet. Oltre al
sito "italianmarathon" ottimamente tenuto dalla famiglia Barbolini, crediamo
che nessuna maratona abbia mai avuto tanta ricchezza di cronache, commenti
dei protagonisti, curiosita', dibattiti, fin dal giorno stesso di
effettuazione, come la Maratona d'Italia l'ha avuto su "podisti.net" (oltre
tutto, gratis, nel senso che nessuna delle firme ha scritto per il luccichio
delle monetine). Ne siamo coscienti ed orgogliosi.