"Marco Baldini bissa il successo
primaverile" di Stefano Morselli
Per la seconda edizione della "2 Ponti" di Cesole si sono trovati in 320,
malgrado la giornata non fosse delle migliori per uscire di casa. Lo straordinario
scenario dei grandi fiumi padani in piena, faceva da corollario alla più lunga ed una
delle migliori gare mantovane di corsa su strada dell'anno. Al via tantissimi atleti di
buon livello tecnico attratti dai resoconti della passata edizione e dalle succulente
premiazioni allestite dagli organizzatori.
Se il livello organizzativo delle gare mantovane fosse come quello di Cesole ci sarebbe da
correre sempre qua, ma la realtà è un'altra.
La cronaca della gara inizia con un gruppo d 13 atleti che subito dopo il via prende la
testa della gara, molti dei quali reggiani e modenesi. A metà gara 3 atleti al comando,
capitanati da Marco Baldini ci sono Riqwane Takafout e Loris Nulli. A seguire un folto
numero di reggiani. La gara transita sul leggendario ponte di barche sul fiume Oglio al 20
Km. circa con già al comando Marco Baldini solitario. Il reggiano taglia il traguardo con
il record della gara in 1.19'06" dopo aver vinto in primavera il "Giro di Torre
Oglio" sempre su queste strade. A seguire il giovane Takafout, il veronese Nulli,
Marco Bedeschi e Giuseppe Pellacani. In campo femminile vittoria di misura per Elvira
Zoboli in 1.43'07" davanti di soli 4" a Sandra Bergamini. Da citare che i primi
mantovani sono stati Ivano ferriani al 6° posto ed Carmela Versace al 5°.
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"Ne valeva la pena" di
Fabio Marri
Noi transpadani abbiamo sempre molta riluttanza ad attraversare il Po per
una gara podistica: si sa, la Fiasp, la partenza libera, le classifiche di
gruppo gonfiate. Ma quando leggiamo che, accanto alla rituale camminata per
ciccioni in cerca di polenta unta, c'e' una sezione competitiva, allora
possiamo anche puntare la sveglia sulle 6.20, fendere il nubifragio (ma igh
l'avran bein anch a Bumport!), sopportando l'interruzione della strada da
Pegognaga a Borgoforte e altri piccoli contrattempi, e finire in questo
paese del quale ignoravamo l'esistenza, per ritrovare qualche abituale
compagno di gare, che ha tradito i nostri coordinamenti alla ricerca di
emozioni nuove (eh, ma vot matter al Navij, al lambrosc, l'alpein dla Guglia
cal partess mesora premma.), e pronto a beccarsi la sgridata del povero
Anceschi roncaratizzato. Denunciamo alle competenti autorita' modenesi i
traditori (seppur senza rubli): la coppia Sandra Bergamini e Guido Negletti,
i due Gradellini (Simone e Ermete), Migliorini e Mazzi, l'avv. Scaglioni, il
trio completo di Podisti.net con rispettive consorti, Macchitelli e
Gamba-ed-legn Sala, e ci scusino gli altri se non li abbiamo riconosciuti:
tutta gente che, stanca della solita zuppa e confortata dalle segnalazioni
di Morselli, ha voluto provare un percorso nuovo, e un modo diverso di
affrontare il podismo. Il cielo ci conforta: smette di piovere giusto quando
la gara parte, e ci beccheremo due gocce in tutto. Il panorama offre squarci
di azzurro sulle non lontane alpi veronesi, innevate di fresco, il placido
fluire dell'Oglio e del Po, le antiche ville sui fiumi, ognuna con la sua
barca ormeggiata, per finire sul meraviglioso ponte di barche (l'ultimo in
Europa, dicono), memoria di quell'Italia degli anni Cinquanta, polverosa ed
onesta, dei film di Zavattini e dei racconti di Guareschi. Al traguardo, una
palestra con docce efficientissime, ristori speciali per chi ha corso sul
serio e puo' dimostrarlo col tagliando ricevuto al 21. Km (ecco un
suggerimento per i nostri coordinamenti transpadani, afflitti dai pettorali
senza petti.), e persino una coppa al neonato gruppo di Podisti.net. Che
vogliamo di piu'?
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