14 novembre 1999 CORRIMODENA
(collage redazionale di contributo dei lettori)

di Fabio Marri


Forse il movimento podistico non e' abbastanza forte, forse le cifre degli
atleti domenicali non sono abbastanza alte, e allora c'e' bisogno di
esagerare. Dunque, con la "Corrimodena", avanti con le yassate.

1^ yassata, ricavabile direttamente dai quotidiani locali: la manifestazione
"podistica" modenese ha raggiunto la ventesima edizione, attirando - UDITE
UDITE - 18.000 persone (BUM !). Ormai Modena è come New York, vero?
Ovviamente il dato - che solo il buon senso consente di ricondurre a più
miti consigli; 4.000 ? - è fornito direttamente dallo sponsor ai giornali;
ma possibile che nessuno sappia contare?!?. La "Gazzetta di Modena" a un
certo punto scrive: "sicuramente la partecipazione non ha eguagliato le
iscrizioni" , e poi opta per "diecimila". In ogni caso in piazza c'erano
migliaia di.....cosa? Qui viene il bello : tolti i passeggiatori, in marcia
probabilmente dalle sette del mattino del giorno precedente; tolto chi va a
spasso con le carrozzine; chi con i pattini (in linea e no); chi arranca
sugli ski roller; chi sulle biciclette cerca di investire quanti più pedoni
è possibile, quanti erano veramente i podisti?
Forse solo quelli che al ristoro hanno rifiutato tigelle col lardo e
coca-cola....
Ma si sa, quando in testa alla cronaca vedi comparire il faccione sorridente
di Guido Roncarati "mente e anima della corsa", quello che in anni di arduo
lavoro e' riuscito a togliere a Modena quasi tutte le gare serie che c'erano
(dalla Vivicitta' alle tante maratonine competitive di un tempo, dalla
staffetta di Baggiovara alla Modena-Pavullo ecc. ecc.), che anche qui ha
vietato i cartelli di segnalazione chilometrica, e che ora si proclama
soddisfattissimo, "tutto e' andato splendidamente", cominci a capire da dove
proviene la scelta di far partire le bici dietro ai pedoni, e il conseguente
investimento della campionessa veterana Flora Gennari (se vi chiede i danni,
come ha diritto, paghera' la banca?).

2^ yassata : come ben noto, al mega direttore della banca che sponsorizza la
manifestazione piacciono le adunate oceaniche ; qualcos'altro dev'essergli
rimasto in mente, dall'epoca della sua "giovinezza" in Romagna, negli anni
di mussoliniana memoria; solo da questo può essere nata l'idea di un
pettorale bianco, in lana di piombo, del peso di qualche chilo, che recava
la sponsorizzazione ben visibile sia sul davanti che sul di dietro, da
indossare a mo' di cilicio per espiare non so quale colpa. Pazienza poi se
qualche camminatore, di costituzione fisica meno robusta, è rimasto
schiacciato dal pettorale, la cui rimozione è stata affidata agli
efficientissimi e fantozziani dirigenti della medesima banca sponsorizzante.
Una nota positiva : quest'anno non si è visto Pantani. Bastavano gli altri
ciclisti 'normali' per provocare qualche incidente.

Ci preannuncia un lettore:
Caro direttore, non Ti scrivo nulla, per ora, sulla Corrimodena (rectius,
Pedalamodena) perchè il livore eccessivo rovinerebbe il mio testo. Ne
riparliamo. NB Il ciclismo mi ha sempre affascinato, su strada, in pista o
cross. Ma c'è un limite a tutto.
El Supremo Andador

E concludiamo, per ora, con la "Gazzetta" di lunedi', dalle cui cifre dei
partecipanti si puo' capire quanti erano veramente: allora, le societa'
normali (Corassori, Madonnina, Castelfranco) avevano un centinaio di
iscritti, e possiamo scommettere  che non ne mancavano molti; ma ce ne'erano
1125 dell'Istituto Selmi, 918 delle scuole Madonna Pellegrina. Non sappiamo
quanti fossero gli iscritti del nido Sagittario: la foto ne raffigura 11.
E un titolino della "Gazzetta" aggiunge: l'anno prossimo si punta a toccare
i 20mila iscritti. Viene un mente un analogo titolo al principio degli anni
novanta, quando il presidente della "Fratellanza" desunse dai suoi calcoli
astronomici che il futuro 31 gennaio darebbe stato un sabato, e contava di
raggiungere 10mila iscritti nella "Corrida" prossima ventura. Infatti quel
giorno cadde in venerdi', e la Corrida, semplicemente, non si fece.

Corrimodena parte II: "Roncarati, il trionfo".
Modena, 14 novembre-16 novembre.

di Fabio Marri


Il dopocorsa ha riservato altre curiosita',
oltre a quelle che vi avevamo anticipato, e che fanno conoscere sempre
meglio questa che avrebbe preteso di esibirsi come la piu' grande
manifestazione dell'annata. Naturalmente, la banca-sponsor ha fatto le cose
in grande (dopo avere consegnato ai propri clienti, volenti o nolenti,
pettorali e premi d'iscrizione, e chi non andava allo sportello, si vedeva
recapitare il tutto in ditta): le due scalcinate Tv modenesi hanno entrambe
mandato in onda, due volte ciascuna e in prima serata, un servizio di venti
minuti sulla gara, naturalmente con tutta l'enfasi possibile (chi c'e' di
piu' p** delle p**? i giornalisti!). Trc ha mandato Antoine, il che può
significare che l'evento meritava il cronista più egregio, oppure che, non
essendo una cosa seria, bisognava mandarci un comico (chiedo scusa ai
comici). La voce di Antoine ricorda quella dello Sgorghiguelo di una volta:
quello che ci vuole per intervistare il sindaco Barbolini (nemmeno parente,
occorre ribadirlo, col Barbolini di Carpi), questa volta nemmeno mascherato
col pettorale numero 1 come ama fare in altre corse (dove peraltro non corre
mai). A domanda risponde: "Quest'anno ho saltato un turno" (lasciando capire
che gli altri anni aveva almeno indossato le scarpette), "ma l'anno
prossimo, se ci sara' anche l'assessore Candini, ben volentieri faro' il
percorso corto". Sindaco sportivissimo: si era fatto anche consegnare una
bici elettrica, ma non ha pensato di usarla nemmeno in questa Corrimodena
che era piu' ciclistica che podistica (vedi sotto). L'audio passa allo
speaker 'ufficiale' (poi vi lamentate di quell'esaltato di Carpi?), il quale
annuncia "la ventesima edizione della Corrimodena 99" (vuole forse dire che
nel 1999 si sono corse gia' venti Corrimodena??), e commenta: "Ancora una
volta Roncarati ha trionfato!". Eccolo qui sul palco anche lui, il Grande
Timoniere: "il check up e' andato benissimo, questo significa che abbiamo il
cuore sano e i nervi molto saldi. Non e' successo niente, non ci sono stati
incidenti, siamo soddisfattissimi". Appunto. E il "Carlino" del giorno dopo
rincalzava (sia pure rinunciando per la prima volta nella sua storia al
titolo "La carica dei xxxmila"): "sono stati 18000: una massa di podisti
interminabili" (sic: chiamate Terminator!); e dopo alcune colonne
servili-folcloristiche (il noioso elenco delle personalita' presenti, la
menzione dei cani col pettorale ecc.), tentava di dare un senso alla corsa
col titolino: "Nella gara non competitiva vince Rachid per il quarto anno".
Bella questa: non e' competitiva e c'e' uno che vince? Addirittura, si da'
l'elenco dei primi sette arrivati. Un malizioso, presente sul traguardo,
suggerisce che alcuni degli elencati non erano neppure presenti. ma non dice
chi, perche' chi fa la spia non e' figlio di Mastrolia.
Comunque, tra 18 mila qualcuno puo' sfuggire. e chissa' cosa succedera'
l'anno prossimo, quando se ne annunciano 20 mila; anzi, centomila, come ha
detto Sgorghiguelo (quello vero) allo Sgorghiguelo televisivo. Nel
frattempo, un addetto alla distribuzione dei premi sul traguardo ha detto
che sono state consegnate in tutto 6500 calcolatrici, ma senza garantire che
la stessa persona non sia passata piu' volte alla distribuzione con
pettorali diversi (per il prezzo 'politico' dell'iscrizione, una
calcolatrice, oltre al premio preventivo, fa sempre comodo; anzi, piu'
pettorali acquisti, piu' roba di valore intaschi). Insomma, dei presunti
18000 appena 6500 si sono preoccupati di ritirare il premio. Gli altri sono
'amatori', lo fanno solo per sport.
All'indomani, in attesa del 2000, i nostri informatori vociferano che il
"trionfatore" Roncarati abbia dovuto sedare una mezza rivoluzione nella sua
societa', da parte dei 200 volontari che hanno collaborato alla riuscita
(diciamo cosi') della Corrimodena: gli sarebbe stato rinfacciato di aver
fatto credere ai ciclisti che la gara era fatta per loro, con l'aggiunta
secondaria dei podisti; di aver cambiato l'orario di partenza, che in un
primo tempo prevedeva mezz'ora di distanza tra bici (che dovevano partire
prima) e podisti, mentre alla fine "qualcuno" ha deciso di far piombare i
ciclisti sui podisti appena partiti, di preferenza raggiungendoli sulla
stretta e scivolosa pista ciclabile del parco XXII aprile (donde un sacco di
scontri, cadute e qualche indidente).
La prima giustificazione sarebbe stata un rimbalzo di colpa sui vigili
urbani di Modena, che avrebbero preteso la partenza dei ciclisti poco dopo i
podisti: se cosi' fosse, sarebbe un'altra illuminazione sulla sportivita'
dell' amministrazione comunale modenese, sindaco in testa. Comunque, il Gran
Capo avrebbe ripetuto le ultime parole famose dette anche nel 1998:
"stetr'an a fem cum a vlom nueter, se no an ghe stom pio'". In particolare,
chiedera' agli sponsor bancari di scegliere tra podisti e ciclisti: sono due
categorie che insieme non ci stanno.