Firenze: al gelo, la seconda viene meglio
di Marco Cecchella


Dopo Carpi, eccomi alla seconda maratona, quella di Firenze. Sveglia alle 6.15 e
partenza da Pisa alle 6.45 puntuali. Tutto previsto ed organizzato: mio
fratello alla guida, io a fianco a preparare la colazione a base di fette
biscottate, marmellata, frutta, succhi ecc.
Il termometro non ci tranquillizza. Meno 1 a Lucca, meno 4 a Pistoia, meno 1
alla periferia di Firenze. Riusciamo a trovare parcheggio facilmente a poche
centinaia di metri dalla partenza. Usciti dalla macchina il freddo ci
colpisce. Converrà partire con una  maglia in più da buttare lungo la corsa,
oppure basta il sacchino fornitoci nel pacco gara? Ma vediamo cosa fanno gli
altri e poi decidiamo.
Ci rechiamo quindi ai pullman adibiti a deposito borse. Ci spogliamo,
brrr.... che freddo! Vedo che tutti partono con il sacchino di plastica e mi
adeguo anch'io. Lascio la borsa sul pullman sul quale hanno libero accesso
tutti! speriamo di ritrovarla all'arrivo. Mi lascio addosso anche il
cappelletto e mi porto gli occhiali da sole (il sole mi dà particolarmente
fastidio, sarà
l'età che pian pianino si fa sentire!).
E siamo alla partenza, niente punzonatura (chissà perchè?). Si sente uno
scoppio e i 5.300 cominciano a muoversi. Transito dalla partenza con oltre
un minuto di ritardo (cominciamo bene...) e cerco di non massacrami sui
sacchini di
plastica lasciati sulla strada dai podisti che mi stanno precedendo.
Si parte in direzione opposta al centro della citta'. Dopo qualche km si gira
e si riprende la direzione della città. Si ripassa dalla partenza (su una
corsia parallela) dove ci aspetta la banda dei Carabinieri (almeno credo
fossero carabinieri) che ci rende di buon umore. Si attraversa quindi S.
Croce (e pensare che ci dovrò ripassare fra due orette....) e dopo il Duomo,
via dei
Calzaioli, Piazza Repubblica ci immettiamo in direzione Cascine.
Sino ad ora tutto bene. Mio fratello (che farà la ventuno) mi dà un ottimo
ritmo; speriamo di riuscire a mantenerlo sino alla fine.
Si arriva quindi alle Cascine; lungo il viale alberato tutto prosegue
tranquillo. Ad un certo punto, a metà Cascine, la corsa si biforca. Mezza
maratona sinistra, maratona a destra. Saluto mio fratello e vado a destra
dove la corsa prosegue sino al ponte dell'Indiano, e indi ripunta verso la
città. Passo quindi i 21 in 1:51, ottimo tempo per uno che punta a scendere
sotto le 4 ore! Qui intravedo il "Vescovo", soprannome del Fusari da
Macerata, un
maratoneta incontrato anche a Carpi che corre con berretto, canottiera in
lana, e pantaloncino a mezzo polpaccio stile anni '20. Con lui passo porta
S.Frediano, proseguo a Sud sino alla piazza della Calza, poi Palazzo Pitti e
di nuovo in lungarno sino al 25 km.
Il cartello dei 25 è quello più sballato in assoluto. Secondo le mie
misurazioni cronometriche è a circa 500 metri dal cartello dei 24. Inutile
dire che il cartello dei 26 è stato posto a circa 1 km e mezzo da quello dei
25 per pareggiare i conti. (Ma perchè si fanno questi grossolani errori?)
Al 25esimo  il "Vescovo" accelera o io decelero, comunque lo perdo. E
continuano i km e comincia a venirmi fame. Mangio le due barrette portate
con me ma ho ancora fame. Ri-transito dal Duomo al 30 km . Il tempo dice 2 e 38.
Ancora buono per i mei obiettivi. Mi devo fermare però al ristoro dei 30 a
mangiare la frutta messa a disposizione (banane). Così farò anche al ristoro
dei 35 e dei 40. (Chissà perchè tutta questa fame! E pensare che avevo fatto
una colazione abbondante!)
Dal 33 al 38 km siamo di nuovo dentro le Cascine. Questa volta i vialoni
diritti mi stancano e comiciano a farmi male le gambe e i glutei. Dal 38 si è di
nuovo in lungarno. Dopo il ristoro dei 40 si attraversa il  ponte della
S.Trinità. Che dolore quella salitella, quindi il ponte Vecchio, poi Piazza
Signoria (ma il David non avrà freddo tutto nudo?), quindi si scende verso
la Biblioteca Nazionale e dunque in piazza S.Croce, dove vedo il cronometro
indicare 3:49:16, 17, 18.
Accelero: devo chiudere sotto i 3:50. Passo sotto lo striscione dell'arrivo
in 3:49:35 (secondo più o meno). Obiettivo più che raggiunto! Ho migliorato di
quasi 17 minuti rispetto a Carpi.
Subito l'arrivo, oltre ad indossare la medaglia ricordo, mi reco al banco
dove vengono rilasciati i diplomi di partecipazione. Scelta fatta dall'
organizzazione per evitare discussioni agli arrivi.
Ma il computer si era nel frattempo scassato. E pensare che non siamo ancora
agli inzi dell'anno 2000... Mi dicono che mi recapiteranno tutto a casa.
Ritorno quindi alla partenza, circa 500 metri per recuperare la borsa
sperando che nessuno se la sia (per errore...) presa.
Ma perchè caricare le borse su pullman se poi questi non sono stati portati
all'arrivo? Comunque uso il pullman come spogliatoio e mi rinfresco con le
salviettine umidificate di mia figlia, che all'arrivo era molto fiera di suo
padre. Talmente fiera che ha voluto essere portata sulle spalle tipo
cavallino... e come si fa dire di no, anche dopo una maratona?