Grottazzolina, 12 settembre. - I due piedini del Piceno.
Fabio Marri 


Nel segnalare la 17a maratona del Piceno, avevamo azzardato due "piedini" (su un massimo di cinque). A ragion veduta, possiamo confermare il voto, sia pure con vari distinguo: il record di iscrizioni (quasi 700, per 490 arrivati effettivi) in questa edizione premia l'ospitalita' locale, ancora una volta consistita in soggiorni semigratuti, rimborsi di spese di viaggio per i gruppi numerosi, pasti generosamente offerti, e -durante la corsa- ristori abbondanti (per criticare, potremmo dire che solo la bevanda idrosalina era alquanto annacquata: "ma se ce ne mettiamo troppo vi purga!", e' stata la giustificazione…). Ma questi pregi non possono cancellare il passaggio degli atleti costantemente in mezzo al traffico (c'erano anche file di camion a rimorchio, complice il trasporto delle barbabietole agli zuccherifici), le scelte poco felici del percorso (culminate nei 14 km avanti e indietro sulla stessa strada, con possibilita' di 'tagli' che non sappiamo quanto possano essere limitati dalla presenza dei giudici in tre o quattro punti), e quella certa aria di dilettantismo dimostrata per esempio dal volantino ufficiale pieno di errori (come il nome del paese storpiato in "Grattazzolina", o la traduzione in francese degna di immediata espulsione da tutte le scuole del Regno: "tout les iscrits seront herberger gratuitement pour deux jours"). 
Diamo pero' atto che, il martedi' dopo, le classifiche complete erano gia' disponibili sul sito della maratona (cui si puo' accedere direttamente dal nostro sito), e che un'ora dopo la fine della gara gia' i primi diplomi erano in distribuzione (si', ma se i giudici di controllo, arrivando in sede dopo la fine della manifestazione, avessero detto che il tal atleta non era transitato al km 24, gli si ritirava il diploma??). 
Sul versante delle curiosita', va segnalata la presenza dei soliti ipermaratoneti che non mancano mai: il Govi (su cui vedi la pagina speciale), il clan dei viaggiatori con la premiata agenzia Zavatta (Alberghini, che secondo Rispoli e' detto "il fornaio volante", ma che al km 21 gia' andava di passo e ha finito in 4.28 appena davanti a Mauro Calisi; Rossano Brevini, che a differenza del suo Irvine questa volta non e' andato a punti; Paolino Malavasi, che ha resistito al sottoscritto fino al km 36, terminando in 4.08; Elio Zen, che ha seguito fin che ha potuto la scatenata signora Silvana Pellicciari, al termine quinta assoluta in 3.41 e con 150 mila in saccoccia). E ancora il clan dei govisti, dal segretario Sergio Tampieri i cui numeri sono stati giocati al lotto da Alberghini e risultati vincenti; Pancaldi da Bologna e l'enfant du pays, il vescovo Fusari, entrambi piuttosto in ombra; mentre il decano Togni rischiava di finire fuori tempo massimo e invece Gaetano Amadio, questa volta non turbato da Nadia Nannizzi, e' tornato ai suoi migliori livelli.