7/12/99 Maratona di Reggio E. ... Lo so che Non si puņ....
commento della moglie di un maratoneta
di Silvia Mordonini


12 dicembre 1999. Una settimana dopo il nostro 1° anniversario di
matrimonio, eccomi qui in Piazza della Vittoria per assistere al ritorno di
Luca, mio marito, tra le file dei maratoneti reggiani.
Sono tantissimi sul filo di partenza, un vero battaglione!
Grande emozione, fiato sospeso, sguardi complici, tanto freddo... tutti
speravano in una giornata mite ma il sole si fa desiderare.
Tanti pensieri... infine lo sparo!
Ecco, sono partiti, ed io, con la mia fidata Nikon, li seguo uno ad uno fino
ad individuare un berrettino a papalina bianco ... inconfondibile!!!
Il serpentone si snoda per le vie del centro. Sono ancora tutti allegri ed
hanno energie da spendere! Qualche saluto, una battuta spiritosa... chi
regala una rosa.
Poi... lo so che non si puo'... ma io e la mia Nikon, con molta discrezione,
l'abbiamo fatto.
In sella e via, seguendo in bici il serpentone che, sempre piu' allungato,
si dirige verso le campagne.
E chilometro dopo chilometro mi viene sempre piu' da porre attenzione ai
suoni, alle facce, a particolari che mai avevo notato.
Le voci? Sparite... soltanto fiati e aliti, qualche colpo di tosse.
I rumori? Passi e bip di orologi, e fiati e passi e ancora passi. Un
battaglione di scarpe sull'asfalto, un passo dopo l'altro, stanchi ma ancora
decisi... Siamo solo al 15°... neanche a meta'.
E la strada sale. Qualche curioso, ma sono pochi! Fa freddo ed e' domenica,
una domenica di dicembre con il cuore in corsa... chi in bici... chi dentro
le proprie scarpe...
Passi e bip di orologi. E barrette energetiche. E qualche ritiro: "Dai! Non
mollare! Resisti!". Ma l'arrivo non e' per tutti.
Devo essere molto discreta perche'... lo so che non si puo'... ma sono in
bici e non devo disturbare...
Mi fermo per un clic, conosco una scorciatoia e riesco a precederli, senza
dare fastidio a nessuno.
Ed ecco dal fondo della strada, arrivano, uno dopo l'altro, tutti quei passi
(o pazzi???).
Un'altra foto, per bloccare e ricordare quel momento, quella fatica, tutto
quel sudore...
Gia' perche' oltre ai rumori (anche quelli molesti!!!), nelle file dei
maratoneti, l'altra cosa che colpisce (nessuno me ne voglia) sono gli odori...
Non e' il caso di elencarli ma sono tanti e rendono questa fatica ancora
piu' vera, reale, fisica!
Devo dire che a causa del mio scarso allenamento, anche se le 2 ruote
aiutano, devo darmi da fare se voglio, con scorciatoie e "allungatoie"
arrivare prima e non intralciare il "traffico".
Siamo al 33° e devo abbandonare la scorta per affrettarmi all'arrivo,
prendere posizione e prepararmi per il fotofinish.
Qualche minuto di attesa poi... ecco spuntare dal fondo di Via Crispi la
papalina bianca (dove, attaccato, c'era ancora mio marito...).
L'emozione e' incontenibile (come ad ogni arrivo) e mi preparo per il clic
finale dopo 3h19'e...
Un abbraccio fortissimo, la gioia di tante facce sfinite, la fatica di tanti
piedi martoriati... anche stavolta un piccolo esercito di eroi ha raggiunto
un grande traguardo.
Una fatica che non e' per tutti ma che tutti possono vivere, avvicinandosi
un po' piu' a questo splendido (ma pazzesco) mondo di maratoneti.