Cronaca della Mezza Maratona di Morena
Roberto Santiloni

Domenica 17-10-1999 a Morena, popoloso quartiere alle porte di Roma, si è
svolta la Mezza Maratona di Morena. Numerosi i partecipanti di tutte le età,
comprendendo la manifestazione anche una gara non competitiva di 6 Km.
La partenza, che sui volantini distribuiti doveva essere per le 10, è stata
anticipata alle 9,30 (non si conoscono le ragioni): certo è che molti atleti
sono dovuti partire "a freddo" e questo poteva comportare anche dei rischi a
livello fisico.
Avendola già fatta l'anno scorso ero ben consapevole dei punti più duri -
vedi salita di Vermicino - e così, sempre seguito dal mio fedele allenatore,
attacchiamo decisamente il tracciato passando al primo chilometro a 4.08.
Fortunatamente i chilometri erano segnati alla perfezione e questo ci ha
concesso di gestire al meglio la gara.
Passiamo attraverso il quartiere e quelle poche persone in giro ci
guardavano con quel misto di curiosità ed ammirazione che spesso si legge
negli occhi di chi sport ne fa poco o niente.
Nota folkloristica, un panciuto signore da un balcone, con tanto di pipa e
pigiama ci urla che eravamo decisamente matti a correre con quel freddo con
le canottierine insignificanti. Risata generale e si prosegue.
Passiamo al quinto chilometro a 21.01 con una media di 4.12 a Km ma le
difficoltà sarebbero presto arrivate. Si comincia a salire verso i Castelli
Romani e la prima salita la incontriamo al settimo chilometro. Lunga e
piuttosto ripida ma il cuore e le gambe giravano a mille e riusciamo a
finirla ancora prima di rendercene conto. Finita la salita passiamo al nono
chilometro e notiamo con piacere che nonostante tutto abbiamo tenuto un
dignitoso 4.35.
Passiamo davanti ad una cantina sociale ed il profumo del mosto mischiato ai
profumi della campagna circostante ci invogliano a correre meglio e con il
cuore più leggero.
All'undicesimo chilometro il tratto più difficile della gara: una robusta
salita tutte curve mette a dura prova la nostra resistenza ma nonostante la
fatica al dodicesimo chilometro, all'inizio della discesa registriamo un
4.40, che per quel chilometro appena fatto sarebbe equivalso ad una velocità
assai superiore se ci fossimo trovati in pianura.
Transitiamo al sedicesimo Km in 1h12.41 e sentivo già nell'aria la
possibilità di fare il mio tempo personale. Il mio allenatore mi incita a
non mollare e forse non sa che non ne ho la minima intenzione.
Purtroppo come si dice la mamma degli idioti è sempre incinta e così girata
una curva ci troviamo una vettura che a velocità elevata praticamente ci
aveva preso di mira: è stato solo per reazioni istintive che qualcuno non si
è fatto male sul serio. Forse in quel punto una vigilanza sarebbe stata più
che opportuna.
Passata la paura riprendiamo su per una salita e finalmente l'inizio del
falso piano in discesa e a quel punto si riparte a 4.20/4.15 a Km.
Al ventesimo chilometro passo a 1h29.12 e capisco che se voglio fare un buon
tempo devo spingere. La fatica era tanta e il lattato nei muscoli delle
gambe non mi dava tregua ma il mio allenatore mi ha dato la giusta
strigliata e così concludo a 1h33.04 finendo l'ultimo chilometro a 3.52 e
stabilendo il mio nuovo record personale.
Una grande e bella gara dura ma piena di entusiasmo e sportività.