New York, 7 novembre: trionfatori e 'chippati'

di Fabio Marri


Avete visto le classifiche della maratona di New York direttamente
raggiungibili dal nostro sito? In un attimo (se ci sono ritardi dipendono da
oltre Oceano, ma in genere le cose vanno abbastanza bene) potete curiosare
sui piazzamenti e i tempi dei vostri conoscenti. Quest'anno poi il 'chip',
il magico aggeggino olandese che in Italia sta entrando con molta fatica (lo
si e' visto a Genova in settembre), ma nel resto del mondo e' divenuto
indispensabile, ha facilitato tutto, e ha dato quelle certezze, tolto quei
sospetti, che ogni anno inevitabilmente accompagnavano certe prestazioni.
Oppure aiuta a scoprire certi altarini: ahiloro, Orwell l'aveva previsto che
dal 1984 al Grande Fratello non sarebbe piu' sfuggito niente. Quando certe
raffinatezze arriveranno anche al livello delle maxiclassifiche di
"Correre", ne impareremo delle belle. Se, intanto, torniamo a New York per
fermarci un attimo a curiosare tra gli atleti di casa nostra, quelli che
fanno il bagno in Crostolo e si allenano intorno agli argini del Panaro,
abbiamo parecchi complimenti sinceri da fare: anzitutto, all'Anna Maria
Venturelli, capace di un 2.55:28 (netto: tutti i tempi che daremo sono
quelli del chip, cioe' non tengono conto dei minuti persi nell'affollata
partenza). Ben dietro a lei, troviamo due vecchie conoscenze: nientemeno che
Laura Fogli (ma era proprio lei?), accreditata di un 3.13, e la bolognese
Loretta Rubini, colonna del CUS (dunque supporto organizzativo della
Fiacconi), e finita in 3.17:14: il che, per una persona 'normale', e' un
gran tempo.
Con 3.39:38 finisce Morandi Gian Luigi, scacciato in partenza (dice un
anonimo) dal box delle donne, da dove voleva partire per far gara comune con
una miss. Invece sono partiti e arrivati insieme i Dafni e Cloe del podismo
reggiano, la coppia Zen-Pellicciari, in 3:45:45 (per cavalleria, lui ha
fatto passare prima lei sotto lo striscione; e' gia' stato un'impresa
resisterle per 42 km, a differenza che al Piceno due mesi prima). Purtroppo
per lui, la mancanza dell'abituale accompagnamento ciclistico-coniugale per
Renzo Pancaldi del Pontelungo Bologna (reduce da un 3.47 a Carpi e un 3.44 a
Calderara), gli e' costata qualcosa in termini cronometrici, facendogli
bloccare le lancette fatidiche (ohei, adesso ci mettiamo a parlare raffinato
come Brighenti!) solo dopo le 3.55 (poco dietro del pavullese Marco
Mesini).Tutto da solo aveva invece corso Valentino Ristallo, bibliotecario
dell'Estense, che fino a due mesi fa non sapeva cosa volesse dire maratona,
e adesso in un mese ne ha corse tre, finendo qui in 3.42:56. Govi attento!
Passiamo il muretto delle 4 ore, ed ecco presentarsi appunto un concittadino
del mitico William, Duilio Fraracci da Albinea, che non abbiamo l'onore di
conoscere ma che intravediamo come contagiato dalla passione del suo piu'
illustre vicino (e col suo 4.02, si candida ormai per arrivargli davanti).
Sulle 4.11 abbiamo un gruppo di modenesi eccellenti: in venti secondi
troviamo nell'ordine Paolino Malavasi, l'Anna Morandi (il cui figlio
Alessandro e' arrivato dieci minuti dopo, bravo comunque) e l'indimenticato
capostazione Giulio Bavutti della Madonnina. Poi, col suo passo diesel, si
presenta al traguardo la mente delle trasferte dei modenesi, Beppe
Scaglioso, che tra Honolulu e Santo Domingo trova ancora il tempo di fare
delle maratone serie, e  di finirle in 4.23:50. Ma gia' si stanno
avvicinando altri due Dafni e Cloe (o, per cambiare, dobbiamo dire Bauci e
Filemone? dopo confondiamo Giuliano Orlando), Enrico Abati e Silvana
Bellanti di San Damaso, in 4.30:52; e un minuto e mezzo dopo,
l'Intramontabile, l'Unor d'Alvree dopo Ivano Barbolini ed Ermanno
Martinelli, quel Mauro Calisi insomma che parla poco ma sa ancora far
muovere i piedi.
E non e' finita: andate a pranzo, fatevi una passeggiata alla Statua della
Liberta', ma poi tornate in collegamento, perche' al 28421. posto sta
arrivando il Ross Brevini, che dopo aver doppiato la boa di meta' corsa un
po' troppo veloce (2.23), nella seconda meta' ha avuto una lieve crisi e ha
finito in 5.27:02. Bravo anche lui.
Naturalmente, i 'navigatori' possono sbizzarrirsi in altre ricerche.
Purtroppo, il nostro sito non e' assolutamente riuscito a catturare al
traguardo uno dei personaggi cui la stampa modenese dedica ogni anno, dopo
New York, un giusto e meritato rilievo. Titolava il "Carlino" del 9
novembre: "Brillante piazzamento anche per il cardiologo Prati", spiegando
poi che l' "ottima prestazione" di questo "ospite fisso della maratona" si
e' concretata il 7 novembre in un 3 ore e 17 secondi, al 670. posto maschile
e 688. assoluto, alla bella eta' di 61 anni. Stupefacente; but we're sorry,
le abbiamo provate tutte senza trovare il nome del Nostro altro che
nell'elenco degli iscritti (Bib Number 16508, age 61). Dopo di che, il nome
del benemerito cardiologo non figura ne' all'arrivo ne' ai passaggi dai
traguardi volanti su cui erano posti i rilevamenti del chip; non e' nella
graduatoria dei corridori tra 61 e 65 anni (dove peraltro fa ottima figura
un altro italiano, Giovanni Menardi, 3.00:08); non e' ne' 670. ne' 688. (due
piazzamenti occupati da atleti statunitensi, tali Corona e Zierckelbach,
mentre nei paraggi ci sono vari italiani, Signori, Flora, Ottanelli,
Buonamici, Guerra), non e' al tempo indicato dal "Carlino" (dove si trova un
francese, Pierre Cecillon). La risposta di Internet a tutti i tipi possibili
di domanda e' una sola: "no matching records"; Insomma, un autentico colpo
di sfortuna; anzi, una vera persecuzione, se il professor Prati e' stato
'cancellato' anche dalle classifiche del 1998. Diciamo meglio: una congiura.
Abbiamo ritentato la ricerca un'ultima volta; risposta 404, Not found, e per
poco il nostro computer non restava inchiodato. Provateci voi.