24 Ottobre 1999 - Pontedera (PISA) - "XXVII Marcia della Valdera"

di Marco Cecchella


XXVII Marcia della Valdera in coincidenza con la festa del paese S.Luca per cui
a Pontedera c'era il mercatino, il Lunapark e pochi diperati e vogliosi di
affrontare chili e chili di fango (detta da queste parti "mota") e litri e litri
di acqua.

I presupposti, almeno per me non erano dei migliori. Venerdi' il volo pieno mi
aveva costretto a prendere l'auto per raggiungere Pisa da Napoli. Un incidente a
Cassino mi inchiodava per ben 4 ore e mi costringeva ad arrivare a casa ad ore
della notte impensabili.
Sabato nel primo pomeriggio, l'ora che coincide per molti con la siesta, per me
significa 10 km di corsa lenta. Un temporale improvviso e particolarmente
violento mi ha costretto a rinunciare.

La rabbia accumulata durante la settimana e durante il fine settimana mi ha
imposto a correre, questa mattina indipendentemente dalle condizioni climatiche.
La sveglia, come tutte le domeniche, alle 6.50 (come dice il direttore di
Podisti.Net ci si sveglia prima la domenica che gli altri giorni della
settimana). Fuori tanto per cambiare piove ed è buio. Una volta indossata la
divisa del gruppo sportivo, prendo l'auto e raggiungo gli altri amici, Mario e
Claudio (mio fratello). Saliamo su un'unica auto e imbocchiamo la superstrada
per Pontedera. In auto parliamo ancora della Maratona di Carpi, del Campionato
Italiano Forense che quest'anno si è svolto domenica scorsa a Rovereto.
Quest'anno, nonostante non sia un Forense, non sono riuscito ad infilarmici
dentro per problemi familiari, ma il buon Mario e Claudio, che sono Forensi, vi
hanno partecipato alla grande.

Arrivati a Pontedera, dopo l'iscrizione, si azzerra il cronometro e si parte
subito. Il cielo per fortuna e clemente e lo sarà sino alla fine della corsa. I
possibili percorsi sono di 7, 15, 26 km. Scelgo i 26 km. Il terreno, lasciata
Pontedera in direzione colline, diventa subito insidioso. Le continua salite e
discese, avvengono su terreno fangoso. Si scivola sia salendo che scendendo.

Al decimo km si raggiunge il borgo di Montecastello. In cima ad un colle, la
corsa prevede quest'anno l'attraversata delle stradine, molto in salita, del
paese. Quì un ristoro a base di the,acqua e schiacciate. Non resisto e mi sparo
una schiacciatina! E siamo appena al 10 km. Si prennuncia già una corsa
durissima.

Mi affianco ad alcuni podisti, uno con un cane molto simpatico, è un'incorcio
fra un maremmano e uno spinone. Il bianco del suo pelo a causa della mota è
diventato marrone. Il suo padrone, molto in forma, mi accaompagnerà sino
all'arrivo emi farà penare.

Si continua comunque imperterriti sul continuo sali e scendi su strade sia
asfaltate che non e poi ancora nei sentieri del sottobosco. Le salite però si
fanno più impegnative.
Prima di ricongiungersi con il percorso della 15, una salita tremenda e
spezzagambe ci obbliga a camminare.
Una volta ricongiunti il percoso diventa più facile. Si rientra quindi a
Pontedera dopo due ore e trenta di corsa che ci fanno capire che
l'organizzazione questa volta non ci ha regalato nulla!

Molto impegnativa ma anche molto bella questa corsa di Pontedera. I ristori ben
organizzati (ogni 5 km) e il percorso molto suggestivo non hanno però trovato
una partecipazione elevata. Sarà stato per la Maratona di Venezia oppure per le
condizioni climatiche che sicuramente non ispiravano, ma abbiamo percepito una
minor presenza rispetto ad altre corse delle Trofeo delle Tre Province.

Domenica prossima, si va al mare a Marina di Pisa, e per una domenica si
lasciano le salite.