25 Luglio 1999 - "Suzzara - 9. Camminata dell'Unita': mantovani, ma non troppo"
di Fabio Marri
Modena Modena, stazione di Modena: per Carpi Suzzara Mantova si cambia":
questo tormentone ferroviario avrebbe anche dei significati podistici, nel senso che
quando si va verso Suzzara e Mantova finisce la "serieta'" (sebbene un po'
annacquata) delle organizzazioni emiliane, e cominciano le partenze libere, le spanciate
stile Fiasp ecc. Cio' genera quella riluttanza dei podisti emiliani a spingersi verso la
linea del Po. Ma Suzzara e' ancora al di qua del grande fiume: sebbene, per un capriccio
della storia, appartenga alla provincia mantovana, il suo gruppo podistico Avis (anche in
Internet: http://www.polirone.mn.it/associazioni/suzzara/GP_AVIS
) ha saputo organizzare una competitiva di 11,2 km con tutti i crismi della regolarita':
ottime indicazioni stradali per raggiungere il luogo di svolgimento, partenza controllata
(anche i partenti anticipati tra i non competitivi sono stati relativamente pochi: tra
questi, sgrideremo alcuni del Cibeno che, essendo rappresentanti della maratona di Carpi,
dovrebbero dare il buon esempio
), cronometraggio e ordine d'arrivo precisi, chiusura
al traffico, il tutto al prezzo molto contenuto di 3000 lire: che non ha evitato ricchi
premi in natura per i primi 10 uomini e cinque donne.Oltre ai locali, notevole la presenza
dei mirandolesi (da Pollastri all'eroe stanco Gentilini), dei carpigiani e dei reggiani:
per esemplificare, la classifica femminile vede ai primi tre posti Benatti, Mantovani e
Marani. Al ristoro finale, oltre ai generi consueti, abbondanza di cocomere e qualche
bottiglia di vino bianco (mentre il vino rosso costituiva il premio di partecipazione). E'
una gara che merita di essere conosciuta anche piu' a sud. Merita un nel 9.