31/10/99 Roma - Maratonina "Urbs Mundi"

di Fausto Giuliani


L'  URLO  DI  BISTECCONE

"Non c'è tempo per morire, non c'è tempo per morire" : ricordo con simpatia
quell'urlo strozzato di Bisteccone Galeazzi nell'incitare i fratelli
Abbagnale nel corso di una esaltante finale olimpica; ebbene quelle grida di
incitamento mi ritornavano in mente con ritmo assordante nel corso degli
ultimi 2 chilometri della Roma Urbs Mundi, quando ormai lanciato verso il
mio personale e nonostante una rovinosa caduta lungo Via dei Fori Imperiali,
per fortuna senza gravi conseguenze, stavo tirando fuori il meglio di me
stesso nel compiere un'impresa (si, per me di impresa si tratta) verso la
quale all'inizio non nutrivo troppe speranze, anzi .
La Roma Urbs Mundi debuttava il 31 Ottobre nel panorama competitivo
nazionale e si proponeva come "mezza" eccellente in quanto destinata a
diventare un appuntamento fisso con i 21 km. nella Capitale.
Con Riccardo, Franco e Tony ci siamo recati di buon mattino - la partenza
era fissata alle ore 9 al Circo Massimo ma il ripristino dell'ora solare ci
aveva permesso di evitare una levataccia - per rendere onore ad un evento
così importante per noi poveri podisti della strada; tanto che la nostra
stessa "geniale" idea è venuta a ben altre 4.000 persone che sono accorse a
Roma da tutta Italia. Tanto meglio, in compagnia si corre decisamente più
volentieri.
I miei amici avevano dei tempi fuori dalla mia portata e pertanto avevo
intenzione di correre in tandem con Mauro, con il quale avevo appuntamento
nei pressi della partenza, determinato a battere finalmente il proprio
personale ancora fissato intorno all'ora e quarantasei minuti. Lo trovavo
però in condizioni fisiche precarie, vittima di un attacco influenzale
subito nel corso della settimana tale da debilitarlo fortemente.
Tentavamo comunque nell'impresa ma Mauro, già all'inizio del terzo
chilometro alzava bandiera bianca e mi lasciava continuare in compagnia del
mitico Patrizio, grande Presidente del mio Team, il Roma Road Runners Club,
con il quale mi incontravo casualmente lungo il percorso. Con Patrizio
viaggiavamo di comune accordo ad una media intorno ai 4.50 al chilometro,
sebbene avessimo voluto comunque tentare di rallentare; con il passare dei
chilometri, nonostante le salite delle Terme di Caracalla e delle Sette
Chiese, mi rendevo conto di avere una gamba molto buona, anche se ero quasi
rassegnato ad un inevitabile cedimento poco dopo la seconda parte di gara.
Patrizio dal canto suo procedeva in modo regolare; l'unico dispendio di
energie era dovuto al fatto che, ricoprendo la suprema carica in una delle
più grandi squadre podistiche romane, era quasi obbligato a rispondere ai
continui saluti dei tanti amici che non perdevano occasione per riverirlo in
modo scherzoso e simpatico. Lungo il percorso, bello anche se tecnicamente
un po' duro, caratterizzato da continui saliscendi, avevamo modo anche di
effettuare qualche battuta per contrastare l'inesorabile affaticamento: con
Patrizio emozionato al passaggio davanti al proprio posto di lavoro in Via
Capitan Bavastro; alle risposte alle invettive lanciate dai soliti
automobilisti poco pazienti per un po' d'attesa nel traffico a causa "de
'sti pori scemi che nun c'hanno gnente da fa'". Certo che bello correre di
nuovo in questa bella città, sulla Colombo, lungo Via Ostiense ed essere
guardati in cagnesco da chi ti metterebbe volentieri sotto con il proprio
automezzo; al contrario che desolazione a Carpi, a Modena (dove ho corso tre
settimana orsono) lungo quelle strade interamente chiuse al traffico, senza
nessuno a protestare .
I minuti passavano e noi procedevamo con un passo molto deciso; al 16°
chilometro però Patrizio mi lanciava un segnale d'allarme: infatti
cominciava a non rispondere più a qualche mia domanda, seppur sporadica. Ed
infatti nel corso del mille successivo mi lasciava andare, non riuscendo più
a mantenere il buon ritmo che fino a quel punto avevamo tenuto.
Ebbene si, negli ultimo 5 chilometri di gara, mi sono proprio piaciuto .
andavo benissimo e pian piano che l'arrivo si avvicinava mi rendevo conto di
come avrei potuto migliorare sensibilmente la mia migliore prestazione
realizzata a Morena lo scorso anno quando fermai le lancette sul tempo di 1
ora 41.20.
Lungo il 18° chilometro riuscivo anche a riprendere Riccardo che stava
procedendo con grande difficoltà a causa di un fastidioso dolore al piede
sinistro; ormai viaggiavo ad un ritmo intorno ai 4.30 che mi permetteva di
guadagnare posizioni su posizioni in modo assai netto.
Gli ultimi 2.000 metri sono stati ovviamente i più duri, sebbene i più
esaltanti; a darmi la carica, oltre alla voce di Bisteccone, era la
consapevolezza di poter finalmente chiudere una "mezza" con un tempo per me
più che decente.
Ed infatti l'arrivo al Circo Massimo avveniva dopo 1 ora 39 minuti e 49
secondi dalla partenza : per me un tempo speciale ! Ero talmente felice che
l'ulteriore chilometro che gli organizzatori mi hanno fatto fare per recarmi
al ristoro non mi è sembrato poi così lungo.
A proposito di ristoro complimenti agli organizzatori che, dopo averci
fatto camminare per tutto il prato dell'immenso Circo Massimo, ci hanno
consegnato una misera bottiglia d'acqua: grazie di cuore, ne avevamo
bisogno! Avremmo potuto anche bere dei sali minerali se tale servizio non
fosse stato reso da un chioschetto preso d'assalto da migliaia di podisti
stanchi e sudati - peraltro all'arrivo nemmeno le mantelline tergisudore
sono state consegnate, capirai con quel caldo a cosa sarebbe servito questo
inutile spreco di denaro.
Polemiche a parte ci ritrovavamo tutti sull'erba a commentare ognuno la sua
impresa; con il buon Franco, sempre primo nel quartetto, rientrato alla
grande dopo vari problemi tendinei con il tempo di 1.31.30; a seguire Tony
che terminava la sua prova sei minuti dopo ed infine Riccardo che arrivava
con il piede malconcio intorno all'ora e quarantadue. Nel caos finale non
riuscivo più a rintracciare Patrizio, mio carissimo compagno di avventura,
che le voci di corridoio davano più o meno con lo stesso tempo d'arrivo di
Riccardo, e Mauro che radio corsa dava invece per ritirato (ahi, maledetti
antibiotici. !).
Non ti preoccupare Mauro, la prossima non ci sfuggirà !