Baldini Stefano torna alle gare
di Stefano Morselli


Il campione europeo di maratona, dopo un anno di calvario, è pronto al ritorno.
«Il peggio dovrebbe essere alle spalle — racconta convinto — e finalmente la condizione è
soddisfacente. Non ho più avvertito dolori e in questi due ultimi mesi ho lavorato come da
programma». Mesi che per il reggiano non sono stati dei più tranquilli. Stefano il 9 ottobre s’è
sposato (con Virna De Angeli, azzurra dei 400) e subito dopo, per un viaggio di nozze che si è
trasformato in un proficuo periodo d’allenamento, è partito per i 1600 metri di Boulder, in Colorado.
«Sono state tre settimane molto importanti — spiega —, trascorse macinando chilometri ai 2600
metri di un percorso a mezz’ora d’auto da Boulder, su un falsopiano che è la patria dei maratoneti di
tutto il mondo. Fra gli altri abbiamo incontrato Ronaldo Da Costa, John Brown, Osoro Ondoro,
Anne Marie Sandell, oltre ad Arturo Barrios e a Uta Pippig, che ormai vivono lì stabilmente. Poi il
trasferimento diretto a Sydney, dove ci siamo incontrati col nostro allenatore Lucio Gigliotti e con
Maria Guida. Condizioni diverse, con temperature anche oltre i 30 °C, ma lo stesso buon risultato
con anche lavori in salita e in pista con le scarpette chiodate». Tra un anello di 4 km presso il
Centennial Park della città olimpica e «lunghi» fra scenari incantati, Stefano ha lavorato
prevalentemente sulla potenza aerobica, con sedute bigiornaliere e settimane da 160-180 km.
L’occasione è stata naturalmente propizia anche per visionare (dall’esterno...) gli impianti che
ospiteranno i Giochi e il percorso della maratona a Cinque Cerchi. «E’ tutt’altro che facile —
sostiene — perché Sydney ha molte baie e così i ponti si sprecano. Per esempio, si parte con una
discesa spaccagambe di un chilometro e da lì in poi i metri in pianura sono ben pochi, con tanto di
rampe vertiginose. Gli ultimi otto km, in particolare, sono assai tormentati. E in più potrebbe esserci il
problema del vento».
La prossima Australia comunque è lontana una decina di mesi. Le prime verifiche sono invece alle
porte. Stefano nei mesi invernali si dedicherà a quattro o cinque cross e a qualche gara su strada (già
certa la Corrida del 31 dicembre a Bolzano): poi, dopo l’ormai consueto raduno in Namibia,
preparerà con un paio di mezze di fine marzo la maratona di Londra, appuntamento-chiave.
«In questo momento — spiega — manco inevitabilmente di brillantezza. Recuperare il fuso, un
viaggio di 28 ore (è tornato via Los Angeles, ndr) e abituarsi alla differenza di clima non è stato
semplice. Inoltre, in prospettiva Europei di Velenje, quando tornerò a vestire la maglia azzurra dopo
14 mesi, sto abbastanza caricando: martedì, sulle colline di Reggio, ho fatto una cronoscalata di 8
km, con riscontri positivi anche se lontani dai miei tempi-record; giovedì ho corso 15 volte i 400
intervallati da 200 in souplesse. Insomma: a Lanzo non sarò al massimo e al fango non sono più
abituato. Ma la sfida con De Nard mi stimola e soprattutto, dopo tanto tempo, cerco una verifica
agonistica, il contatto con la gara e con gli avversari».
Intanto la nuova vita di coppia procede a meraviglia. «Virna sta trovando nuovi stimoli — dice — e
ha un diverso approccio mentale verso l’atletica. Per il resto stiamo ultimando il trasloco, ma solo
di piccole cose, perché in realtà la casa era pronta da un paio d’anni». Il nuovo Baldini è pronto a
ripartire.