Maratona di new york "Il commento di un giornalista"

di Roberto Santiloni


In occasione della recente New York City Marathon ho avuto modo di notare,
come al solito, che esiste un gruppo di esperti, quali Modica, il prof.
Arcelli e la stessa giornalista Ivana Vaccari, competenti in materia di
sport, e una serie di di personaggi e giornalisti i quali, non si sa per
quale ragione, si sentono in diritto di dare giudizi senza neanche sapere di
cosa si parla.
La frase incriminata è sempre la solita, delle circostanze in cui gli
italiani, impegnati in gare internazionali, non riescono ad arrivare primi:
"...male gli italiani con Leone e la Fiacconi solo quarti...".
Di tutte le yassate, questa mi sembra una di quelle da inserire
nell'enciclopedia storica delle yassate di tutti i tempi.
Ora, siamo d'accordo che certe frasi provengono da persone che di sport ne
capiscono poco più di niente, ma alle volte sarebbe onesto mettere in dubbio
quello che si legge o dice.
Dire che Leone è andato male significa molte cose:
1) innazitutto sottovalutare gli avversari di levatura mondiale con i quali
il nostro Giacomo si confrontava.
2) non aver visto neanche cinque minuti della gara, perchè fino al 35mo
chilometro, Leone stava sempre nel gruppo di testa e solo quando i suoi
avversari hanno imboccato Central Park, hanno allungato e quindi avuto la
meglio.
3) non sapere cosa voglia dire correre a 3.03 a Km o 3.28 come nel caso
della Fiacconi. Significa che questi giornalisti rientrano nel campo del
giretto del palazzo col cagnolino e quello è tutto lo sport che fanno.
4) ignorare quanti e quali sacrifici devono affrontare i maratoneti per
gareggiare a quei livelli: fatica, centinaia di chilometri nelle gambe, ore
e ore di allenamenti e sudore, sudore e ancora fatica.

Evidentemente solo i calciatori faticano e fanno storia perchè prendono quei
10-20 miliardi l'anno che garantiscono loro una comoda vecchiaia. I
maratoneti no! Immagino anche che qualcuno, rivangando il solito ritornello
del fastidio, abbia pensato:" Ma guarda un po' se devono fermare una città
come New York per gente che deve correre in mezzo alla strada."