LE TAPPE DEGLI STUDI.

Dalla Bibbia a Chomsky.

Le più antiche manifestazioni di interesse linguistico legate alla cultura occidentale si trovano nell’Antico Testamento, all’ Xl capitolo della Genesi, dove è narrata la storia della Torre di Babele. Ma fino al XVI secolo lo studio del linguaggio viene preso in esame unicamente per la stesura di grammatiche e dizionari e la vera linguistica scientifica nasce solo a partire dal 1800 con la nascita della grammatica comparativa, che illustra i passaggi storici di una lingua e i rapporti di parentela identificabili tra le lingue.

William Jones (1746-1794)

Vive per gran parte della sua vita in India. Nel 1786 presenta un saggio in cui stabilisce la parentela storica tra sanscrito (la lingua dei bramini) e greco, latino, lingue germaniche. Da li molti studiosi identificano nel sanscrito la lingua madre che tutti stavano aspettando. Con Jones si considera iniziata la scienza linguistica.

Franz Bopp (1791-1867)

Continua gli studi di Jones dando loro maggior vigore scientifico e compila una Grammatica comparata delle lingue indoeuropee.

Jacob Grimm (1785-1863)

Sviluppa le idee del danese Rasmus Rask (1787-1832) secondo le quali vanno comparate anche le strutture grammaticali. Individua il principio fonetico che collega le lingue tra loro e le mette in relazione con un’unica lingua madre.

E' anche scrittore (celebri le sue Fiabe).

Ferdinand de Saussure (1857-1913)

La linguistica diventa una scienza di analisi del linguaggio come organismo articolato internamente (corrente strutturale). De Saussure fa la distinzione tra analisi sincronica (la lingua analizzata come sistema chiuso di comunicazione in una data epoca) e analisi diacronica (studio dei cambiamenti nel corso del tempo).

Noam Avram Chomsky (1928)

L’aspetto creativo del linguaggio balza in primo piano: considerando il linguaggio da un punto di vista psicologico, Chomsky riconosce nell’uomo una innata capacità alla grammatica.