Queste sono le mie poesie scritte in tempi molto importanti della mia vita. 
L'ho rilette ultimamente e mi sono apparse sempre vere e attuali, 
anche se tra di esse vi sono molti anni e molte esperienze diverse.
Spero vi piacciano. Fatemi pensare che cosa ne pensate.
Non ho messo quelle più recenti (del 2001) sono indeciso perché 
sono molto personali e non so se meritano. 
Tuttavia se vi piace il genere ve le mando per e-mail

Il Sonno                                                           

Roma, 9-9-96

 

Riposare le membra

            Niente di più

Stare al buio

            Niente di più

Ricerca di desideri

            Niente di più

Oblio di pensieri

            Niente di più

Dove l’anima guarisce

            Dove l’uomo perisce

Dove la mente scompare

            Dove vi è un vuoto mare

 

Dove tu sei mia

Fino a quando ti incontrerò la notte

Senza che tu mi veda

Ti guarderò sorridendo

E allora potrò dire che

La vita è

 

            Benedirò il nome del dio che rilegò a me

Anche nel sonno.

 

                                                                                                                          

 

 Le sfumature

10-11/2/1996 (Ritiro 1° anno delle cresime)

 

Ognuno ama Dio a modo suo

Scriviamo le stesse parole con calligrafie diverse

E' un bel disegno con tanti colori che

fioriscono su un'unica tela - La Fede -

Irripetibili sfumature

come Cristo ci ha insegnato

 

 

 

Lunghe file

   Roma, 9-4-1996 (Ritiro)

Lunghe file d’alberi

Fonti di vita

Esempio per l’umanità

Ciclicamente cambiate la vostra chioma

Come la vita.

Sempreverdi cocciuti all’inverno

Ricordate che non siete immortali

Piegate le fronde al vento forte

O perirete falciati come l’erba troppo alta.

 

 

                                                                                                                      

Vento

 Roma, 9-4-1996 (Ritiro), Poco dopo la precedente

Vento fresco

Spingi profumi d’oriente

Spingi profumi d’occidente

Dove corri?

Dove fuggi?

Rinfresca il mio volto bruciato dall’ombra della vita piena di morte.

Caricami sulle tue ali

Spingimi lontano per un istante 

Quel che ho non è poco

Scoprirò chi non potrà neanche invidiare

Non avendone tempo

Chi ha fame

Chi a sete

Chi non ha un dio che lo ami

Vento allora ti chiederò di riportarmi indietro

Dove nella mia casa conserverò il ricordo di chi cerca e non può trovare

 

 

  

 

In un solo istante

21-27/7/1996 (Campo)

Dolore    Piacere   Guerra   Pace

Sotto uno stesso sole

Caldo      Freddo dolore

E ancora  Piacere   Guerra   Pace

Un mondo bruciato dal sole  (da tante passioni)

Fonte di vita eterna destinato alla morte.

 

 

                                                                                                                       

 

Ricordi di un pomeriggio

    Tra il 21-27-7-96 (Campo)

Dello stare su di un albero da frutto

Morire e vivere  - ricordi-

Emozioni della mente che è stata

Pazzie dell’anima

Pensieri ….

Fiumi …

Rami pieni di foglie scosse dal vento ..

Voglia di essere schiacciati dall’amarezza della quotidianità.

 

 

 

Riflessioni sulla morte...

Inverno 1996 (Campo)

 

La Morte?

Tu che sei inesorabile, come sei...

Si dice che tu vesti pestilenza come mantello

Guerra come calzari

Terrore come veste

Tu che sei inarrestabile da dove vieni, forse dall'erebo profondo?

Soggiorni tra quelli che rapisci?

Che scopo hai?

Ti temono le genti...La speranza cede quando arrivi...

Sei forse Dio? No, forse no ...

Hai grandi poteri, ma non quello della vita.

Sei o forse sei la non vita e quindi non ci sei...

Ti incontrerò o no? 

Sei corporale o solo il destino di chi nasce?

Forse sei in me, è l'anima che vuole liberarsi dallo squallore del dolore.

Ma come fermare un'anima in modo che raggiunto il suo scopo raggiunga la pienezza dei sensi?

Questo è un problema dell'uomo    molti cercano risposte dentro   altri negli altri     altri in dei vuoti ...

Io credo che la ragione è la vita - e la vita è Dio-

Aspetterò di scoprire chi sei quando riuscirai a farmi scacco.

 

 

 

Il tempo della vita

Roma 27/ 8/1997

Ignaro il gallo canta su un mondo stravolto dall'uomo 

ormai il suo grido non influenza più le nostre vite

che sono scandite dal tintinnare di orologi precisi più del tempo;

chi si cura più del frusciare delle foglie...

chi dello spumeggiare del mare...

certo non l'uomo che non ha più tempo

neanche per se stesso.

 

 

Vorrei per poter

Roma 15/3/1998

Vorrei essere un ricordo per poter

    appartenere alla tua vita;

Vorrei divenire realtà poi, per poter

    vivere accanto a te;

Vorrei avere la possibilità per poter

    realizzare tutto ciò;

Vorrei andare col mio amore oltre, per poter

    migliorare sempre;

Vorrei fare tutto questo per poter

    dire: "Ti Amo";

Vorrei trovare qualcosa per poter

    dare un senso alla mia vita insieme a te.                                                                                                                

 

 

Nessuno sa

Roma 16/3/1998

Nessuno sa perché l'uomo nasce

                        ma io...

Nessuno sa perché l'uomo muore

                        ma io...

Nessuno sa perché l'uomo è

                        ma io...

Nessuno sa perché Il Perchè  *

                        ma io non sono solo un uomo...

Nessuno sa perché l'uomo spera

                        ma io...

Nessuno sa perché l'uomo ama ed odia

                        ma io non sono solo un uomo solo...

 

* Il Perchè deve essere inteso come ricerca di qualcosa, quel qualcosa a cui l'uomo anela.

 

Pensando

Roma 20/3/1998

 

Come goccia che cade è il mio pensiero, è inquieto,

mentre guardo il cielo così freddo,

così amaro, 

di questo autunno vedo volare con innumerevoli cerchi foglie di piante avvizzite;

e penso alla mia anima

penso

che giace in questo crogiuolo di sofferenza e gioia che è il mondo.

Dolce amarezza la vita, di un incomprensibile freddezza con i suoi ritmi, 

cicli infiniti di vite     e morte      gioie e dolori.

Come goccia che cade è il mio pensiero.

 

 

 

 

Lo svanire di un ricordo

Roma 21/3/1998

 

Perso nei ricordi di un estate che fu

rammento che è svanito un tempo che non c'è più

un tempo che è perduto.

Penso a quando gioivo inconsapevole della vita

della terra egoista che non concede nulla se non per diletto, ridendo dell'uomo che si affanna.

Penso, penso chissà dove in castelli oscuri nelle valli del mio cuore

 coperte di dolci erbe aromatiche,

qui giacciono sogni irraggiungibili e progetti irrealizzabili,

ora li rinfresco e nutro con lacrime lontano dal mondo dal quale sono estraneo.

Provo solitudine perché non trovo comprensione neppure in me stesso.

Solitudine

Roma 21/3/1998

 

Sono solo

                ma non da solo.

Distrattamente una notte

Domenica 21/6/1998 ore 02-23

Il tempo fugge

gli amici non rimangono

il cuore si lacera e

non resta che ridere

amaramente pensando

a quello che siamo.

 

 

Poco dopo la precedente poesia.

Penso amaramente

a quello che vorremmo

a quello che potremmo

a quello che non è.

 

Come goccia che cade

Roma 19/3/1999

-Sono come una goccia che cade

mi esaurisco

ed evaporo

-Come goccia che cade

suono con tristezza

-Come goccia che cade

si esaurisce

svanisce il mio pensiero.

 

 

 

Per Nella

Roma 31/12/1999

Nasce nelle mie mani un'alba ghiacciata

Piove nel mio cuore una disperazione infinita.

 

 

 

Poco dopo la precedente.

Mano fredda e rugosa, guancia morbida e calda

è la vita che passa. *

 

*Ispirata da dei nonni che portavano i loro nipotini a vedere i presepi nella chiesa, mentre si svolgeva la funzione.

 

La roccia

Casaline 21/8/200 ore 1630 ca

 

Quel sasso sporge riarso sul ventre del monte

Quante albe hai visto?

Tante ne ho perse nel mio cuore.