Il
dottore Claudio Galeno
giunto all’età di settant’anni
mentre era alla corte imperiale di Roma, ebbe un misterioso
sogno premonitore: “ritornare in patria”. Doveva prendere
la via di ritorno
nella sua Pergamo. Sognò di volare in groppa ad una
grande aquila in direzione Sud-Est, verso l’Asia Minore.
“Ma ad un certo punto – racconta lo stesso Galeno – il
volatile si volle riposare un poco, e con repentino e brusco
colpo d’ali, invertì la rotta, facendo perdere
l’equilibrio al cavaliere”.La caduta inevitabile, si
concluse fra le braccia di una misteriosa divinità, che
depose il medico sopra una grande perla che galleggiava nel
mare Mediterraneo, l’isola di Sicilia.
Galeno
non credeva ai sogni, ma volle lo stesso intraprendere la via
che lo portava nella sua patria, su una nave. Durante il
viaggio Galeno fu colto da una grave malattia, con
un’altissima febbre, proprio mentre la nave stava per
doppiare l’odierno Capo Gallo in Sicilia nelle acque del
basso Tirreno. Il Capitano
della nave, per portare aiuto all’illustre infermo, decise
di cambiare rotta e approdare
nel porto di
Panormus,
per
sbarcare il febbricitante Galeno e affidarlo alle cure dei
medici del luogo. Appena in città si seppe la presenza di
cotanto personaggio, furono molte le locali famiglie dei
patrizi palermitani che si contesero l’onore della ospitalità.
Galeno ed il seguito accettarono quella del
Signore Francesco
di Maredolce, che aveva il suo Castello nella periferia della
città. Il grande medico, che tanto aveva fatto per i malanni
degli altri, nulla aveva potuto per se stesso
( ironia della
sorte) aveva i giorni contati.Una
mattina di quel Giugno odoroso fu trovato morto dai
suoi
assistenti e dalla servitù del signore di Maredolce.Solenni
funerali accompagnarono nella tomba Claudio Galeno. Il carro
funebre – sostengono alcuni cronisti del tempo – dopo un
percorso di alcune miglia venne lasciato proseguire verso
l’interno, in direzione del Castello che sorgeva sul colle
Bassano, dove il Principe di Maredolce aveva fatto
erigere una
artistica sepoltura gentilizia.È
molto
probabile che questo luogo, ancora avvolto nel mistero, sia
stato venerato per molto tempo, data la celebrità
conquistata, con la tomba di Galeno; ma dopo, la polvere del
tempo e la mano dissacratrice dell’uomo hanno coperto tutto
con la coltre dell’oblio, facendo perdere anche la più
tenue traccia della misteriosa tomba di Galeno.
Ma per fortuna ancora
oggi ci resta in contrada "Porcara" qualche vestige
dell'antica sepoltura di pietra. |