I Principi di Cattolica

                                                                            

           

Peggiorando di giorno in giorno la cattiva amministrazione degli Ajutamicristo, per i troppi debiti contratti, vendono il 26-II-1539 la Baronia di Calatafimi ed infine il 9 Ottobre 1539 anche la Baronia di Mislmeri che fu comprata per 60.000 fiorini da Francesco Del Bosco, Barone di Vicari e di Baida, Regio Luogotenente del regno di Sicilia, Deputato e Maestro Giustiziere. Si è parlato precedentemente di una Misilmeri Araba, in via di estinzione, qui ora si parla di una seconda Misilmeri , cioè quella attuale, che porta la data di fondazione del 1540. Il suo fondatore fu il Barone Francesco Del Bosco, che nel comprare la Baronia di Misilmeri, chiese ed ottenne dal Viceré Ferdinando Gonzaga di poter fare sorgere un Paese.

 Il privilegio però faceva obbligo al Barone di apprestare 20 soldati annualmente al Servizio Militare, il Barone Del Bosco accettò e si investì della Baronia di Misilmeri il 25-V-1540. Al 1539 Misilmeri era uno squallido Borgo, ridotto ad appena una quarantina di famiglia, con circa 200 abitanti, è merito del Barone Del Bosco di aver fatto bandizzare nei paesi vicini, l’avviso di venire ad abitare a Misilmeri, che il Barone avrebbe dato a tutti una casa ed un pezzo di terra in enfiteusi, ossia a censo annuo di poco conto, per la miseria che allora regnava in Sicilia, tale allettiva, diede i frutti desiderati dal Barone, e in pochissimi anni Misilmeri si ripopolò.Nel I censimento fatto nel 1593 le famiglie residenti a Misilmeri erano 146 con 562 abitanti. 

Tutto il Paese era diventato un continuo cantiere edile, ogni giorno si costruivano case, non più al “Casale Vecchio” attorno al Castello, ma più in basso, lungo l’antica via Consolare (oggi Corso Vittorio Emanuele e Corso IV Aprile), perché più pianeggianti e più frequentata dai passanti. Con un criterio nuovo, quasi moderno, sorse una grande piazza, (oggi Piazza Comitato), dove sorgerà la grande Chiesa Madre, la Fontana Grande, e qualche prima bottega di artigiani e commercianti.Il 2-XII-1552 muore il Barone Francesco Del Bosco I, fondatore di Misilmeri.

 A Francesco Del Bosco, gli succede il figlio primogenito Vincenzo Del Bosco I, il quale sposò Beatrice d’Aragona, ed ereditò tutti i titoli del padre. Questo nuovo Barone, continua l’opera intrapresa dal padre, infatti continua a far fabbricare case per gli abitanti, che aumentavano sempre più di giorno in giorno.Fece costruire la nuova parrocchia di S. Giovanni Battista, ossia la Madrice, nel 1553, apre nel 1575 una nuova strada d’accesso al Castello ( oggi via La Masa), nel 1576 fece realizzare alle falde del Castello la Chiesa di S. Vicenzo Ferreri, di S. Francesco e dell’Oratorio. Misilmeri ormai non si può più chiamare un “Casale”, ma una “Università”, ossia un Comune Autonomo, dove ci sono tutti i servizi essenziali, che paga regolarmente le tasse al Regio Patrimonio, ha tutto il suo apparato burocratico, cioè: il Castellano, il Segreto, il Giudice Civile e Criminale con proprio tribunale e carceri, vi è anche un Capitano di Giustizia con le proprie guardie. L’antica Chiesa di S. Apollonia, ormai ridotta in un cumulo di macerie, viene sostituita dalla nuova Chiesa Parrocchiale della Madrice. 

Viene restaurata anche la vecchia Chiesa Normanna della SS. Annunziata, oggi Collegio di Maria e con l’annesso Convento, viene affidata ai Padri Carmelitani. Il Barone Vincenzo Del Bosco fu anche Barone di Mezzojuso e Risalaimi. Morì il 31-VII-1594 a Palermo, ma la sua salma fu tumulata in mezzo al Coro della Chiesa della SS. Annunziata di Misilmeri, che d’ora in poi sarà prescelta come tomba di Famiglia. Gli succede il figlio primogenito Francesco II Del Bosco, primo Duca di Misilmeri, per concessione avuta dal Re di Spagna Filippo III il 23-XI-1600. Diede nel 1594 la Chiesa di S. Maria di Gibilrossa, da parecchi anni in abbandono ai Padri Francescani Osservanti. Fu anche lui Pretore di Palermo, Vicario Generale e Deputato del Regno di Sicilia. Sposò Giovanna Velasquez, che gli portò in dote la Baronia di Prizzi. Morì a Misilmeri il 30-IX-1603, giovanissimo all’età di 36 anni e fu seppellito nel Collegio di Maria, dov’era suo padre.  

Gli succede il figlio primogenito Vincenzo II Del Bosco. Fu Pretore di Palermo, al tempo di quando fu ritrovato il corpo di S. Rosalia al Monte Pellegrino. Sposò Giovanna Isfar e Corriles, che gli portò in dote il Principato di Cattolica Eraclea, diventando così Primo Principe di Cattolica, Duca di Misilmeri, Conte di Vicari e Barone di Prizzi, Mezzojuso, di Siculana ecc… Fu Cavaliere del Toson d’Oro, la più alta onorificenza spagnola. Fu anche Deputato del Regno e Governatore della Compagnia della Carità di Palermo. Morì il 18-V-1654 all’età di 70 anni e fu seppellito nella Chiesa del Collegio di Maria, per poi essere trasportato e seppellito nel Santuario della Madonna di Trapani. Gli succede il figlio primogenito Francesco III Del Bosco. Sposò a prime nozze Maddalena Bazan, Marchesa di S.Croce, rimasto vedovo sposò a seconde nozze Tommasa Mendoza De Sandoval, anch’essa spagnola, sorella del Viceré di Sicilia, da questo secondo matrimonio nacque Giuseppe Del Bosco –Sandoval. 

Francesco Del Bosco fu Cavaliere dell’Alcantara, Maestro di Campo della Milizia Nazionale del Regno di Sicilia e Governatore della Compagnia della Carità di Palermo. Morì a Palermo il 5-VII-1668 all’età di 65 anni e l’indomani venne seppellito nella Chiesa del Collegio di Maria. Sua sorella Laura sposò Luigi Gonzaga Marchese di Mantova e Principe di Castiglione, nipote di S. Luigi Gonzaga. La moglie Tommasa Mendoza-Sandoval regalò il corpo di S. Giusto a Misilmeri, proclamandolo nel 1671 Patrono del Paese A Francesco III Del Bosco gli succede il figlio primogenito Giuseppe Del Bosco, il quale sposò a prime nozze Costanza Doria di Genova figlia del Duca di Turris, e a seconde nozze Maria Anna Gravina Principessa di Gravina-Ganci vedova di Don Giuseppe Valguarnera. 

Morì senza figli a Palermo l’8-I-1721 e fu seppellito ivi dai Cappuccini. Fu gentiluomo di Camera di Vittorio Amedeo di Savoia Re di Sicilia e Cavaliere della SS. Annunziata, la più alta onorificenza di Savoia.  Il merito però più grande di questo Principe di Cattolica e Duca di Misilmeri fu l’avere fondato a Misilmeri nel 1692 il Primo Orto Botanico ed il Primo Zoo del mondo. Con lui si estingue la Nobile famiglia del Bosco di Misilmeri.

 

 * Tratto da " La Storia di Misilmeri "di  Mons .F. Romano Tip .F. Serafica. 

  

 

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