Fuori Misilmeri, ma dentro il suo territorio, sorge
una
Piramide,
stile
egiziano, tutta di piccoli cocci di pietra di Billiemi a gradini,costruita sul
posto, dove nel 1860 erano accampati i “PICCIOTTI SICILIANI” del generale
Giuseppe La Masa e dove passarono la notte tra il 26 e il 27 Maggio di quell’
anno “I MILLE” del generale
Giuseppe Garibaldi. Il Monumento fu inaugurato solennemente il
4 Aprile
1882, durante il VI Centenario del Vespro Siciliano, con la presenza dei figli
dell’ Eroe dei due Mondi, Menotti e Manlio.
Il Generale Garibaldi indisposto
in quei giorni, a Palermo, ospite del Sindaco Marchese delle Favare nella Villa
di romagnolo, non vi potè intervenire, ma il 13 Aprile migliorate le sue
condizioni fisiche, salì in carrozza verso Gibilrossa a vedere l'Obelisco. Il 2
giugno dello stesso anno poi muore a Caprera. L’iniziativa del Monumento partì
dal garibaldino palermitano Salvatore
Cappello. L’Architetto fu
Gianbattista
Basile
già ideatore del Teatro Massimo di Palermo;
Il Monumento è una grande piramide
triangolare formata da sette gradini di varia altezza di pietra viva, ogni lato
della Piramide misura
m.12
, l'altezza dalla base alla cima, una volta terminate
con la stella d'Italia, ed ora con un parafulmine, misura
m.25. Nelle tre
facciate vi sono delle lapidi con numerose iscrizioni che ricordano gli avvenimenti
storici della campagna Garibaldina del 1860 e della cacciata definitiva dei
Borboni di Napoli, dando così inizio
all'unità d'Italia.
Adornano le facciate
gli Stemmi di Palermo, della Sicilia e di Casa Savoia.
Manca quello di Misilmeri!!.
Da allora ogni anno si danno convegno il
27 Maggio
a Gibilrossa, le Autorità e
i Cittadini di Palermo, Mislmeri, Belmonte Mezzagno e Villabate, per commemorare
l'importante data storica.
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