Orto Botanico di Misilmeri

                                                                            

           

 

Il Primo Orto Botanico del Mondo  

Uno dei vanti più grandi di Misilmeri è sempre stato quello di dire, che una volta c’era a Misilmeri il primo ORTO BOTANICO del mondo, altrettanto si dice del suo primo ZOO. Espressioni che a prima vista possono sembrare esagerate, anche a causa dell’ignoranza umana che ha portato a distruggere gran parte di quello che doveva essere un gran vanto per un paese di provincia come Misilmeri, ma che in realtà sono molto vicine alla verità storica.Precisa o no quest’affermazione, è certo che l’Orto Botanico di Misilmeri fu uno dei primi al mondo, il che poco o nulla toglie al suo primato. Molti in passato si sono interessati dell’ ORTO BOTANICO, pochissimi invece, in questi ultimi  anni.Gran parte di certe pubblicazioni risalgono al suo periodo più fluido.Una volta scomparso, nessuno s’interessò più ad esso: solo qua e là fu scritto qualche articoletto in qualche giornale o in qualche piccola pubblicazione paesana. Così Giovanni Balletta scrive nel suo  libercolo del ‘900: ”Esisteva non lungi dal paese di Misilmeri un orto botanico che si può dire sia stato il primo a sorgere non solamente in Sicilia, ma anche in tutta l’Europa e la cui fondazione si devono al principe di Cattolica, per opera dell’insigne Francesco Cupani che lo illustrò e lo descrisse. Dello stesso non ne rimane oggi (1900) alcun vestigio, solamente una lapide recentemente collocata ricorda ai passanti che a quell’orto si deve la creazione d’altri fiorentissimi come quello di Palermo, Firenze e qualcuno d’Inghilterra.” Ci pervengono inoltre notizie dell’esistenza di uno zoo all’interno dello stesso orto botanico:”In esso vennero raccolte non solo tutte le piante che si avevano negli orti di tal genere, ma ancora assai altre, sia della Sicilia che straniere, e poi un gran numero di animali selvaggi, che racchiusi in grandi gabbie  formarono l’ammirazione generale e resero il luogo celebratissimo.””Il fondatore principe Giuseppe  aggregò all’Orto il serraglio di animali rari che fece venire dall’Africa” Quanto sopra sono prove inconfutabili dell’esistenza di questo orto botanico che si fa risalire al 1692.

 La  storia dell'orto botanico

 

L’ORTO BOTANICO  e lo ZOO sorsero a Misilmeri nel 1692 nel Giardino Grande.

Il fondatore di detto ORTO BOTANICO e dello ZOO fu l’ allora Principe di Cattolica  e Duca di Misilmeri Giuseppe Del Bosco. Scopo principale di questo ORTO BOTANICO fu di coltivare delle erbe e delle piante rare, anche sotto le serre, per alleviare le sofferenze fisiche della povera gente di Misilmeri.  Per quell’ epoca era cosa rara questa istituzione umanitaria, tanto da diventare molto celebre, da attirare l’ attenzione di tutto li mondo civile d’allora. Il primo botanico a curare le piante dell’orto fu l’insigne P. Cupani Incaricato dall’allora principe di Cattolica, il quale grazie all’esperienza accumulata lavorandovi ebbe materiale a sufficienza per analizzare ed elencare tutte le piante dell’orto, e con queste informazioni poté scrivere il suo capolavoro: l’Hortus Catholicus, un trattato così efficiente che ancora oggi è riconosciuto come testo universitario alla facoltà di Agraria. Grazie a lui l’orto divenne famoso e illustre in tutta l’Europa, come dimostra la visita del re Vittorio Amedeo II di Savoia nel 1714, e le corrispondenze tenute con tutti i più illustri primari botanici e naturalisti di allora. Dopo P. Cupani, chi prese la direzione dell’Orto Botanico per ordine del Duca di Misilmeri fu un certo Pietro Citrano, successivamente fu affidato al sacerdote Francesco Scaglione che vi stette dal 1695 fino al 1717, esercitando il ministero sacerdotale ed occupando il suo tempo libero ad aiutare P. Cupani. Alla morte del Botanico Sac. Scaglione gli succede nella direzione dell’orto Emanuele di Benedetto il quale con l’aiuto dei familiari gestisce le sorti ormai precarie dell’orto. Nel 1755 compare l’ultimo direttore dell’orto,. Un certo Giovanni Maria Lattini, con il quale l’orto riacquistò un po’ del suo passato prestigio. Fu però l’ultimo guizzo di un bagliore che ormai stava per spegnersi . Alla morte del principe Giuseppe Bonanno Filangieri nel 1779, sia per la lontananza da Misilmeri, sia per la vedovanza della prima moglie, l’orto botanico cominciò a risentirne e quando gli successe il figlio F. A Bonanno Borromeo, il quale visse quasi sempre alla corte di Napoli, a causa del suo stile di vita dispendioso e galante, ben presto la famiglia si trovò a fare i conti con grossi guai economici, e con essa anche l’orto botanico, che cominciò il suo inesorabile declino.  Nel 1795 fondatosi a Palermo l‘attuale ORTO BOTANICO, circa 2000 piante dell’ orto botanico di Misilmeri , vengono trapiantate a Palermo, con delle vasche di marmo, sedili di pietra d aspra, erborai ed altro materiale.

Nel 1896 fu collocata una lapide commemorativa a ricordo di questo primato scientifico del nostro Paese, dietro la casetta di P. Cupani, ormai scomparsa.  

         

Padre Francesco Cupani

Francesco Cupani è uno dei più illustri botanici siciliani del 17° secolo. Nacque a Mirto, in provincia di Messina, studiò medicina e divenne francescano, quindi si dedicò completamente alla botanica, in particolare allo studio della flora siciliana e fu allievo del palermitano Silvio Boccone, pioniere della botanica in Sicilia. Fu molto noto tra i contemporanei grazie ai contatti e scambi epistolari con naturalisti e botanici di tutta Europa. Con il supporto morale ed economico di Giuseppe del Bosco, principe della    Cattolica, creò nel 1692 a Misilmeri un vero e proprio Orto botanico nel quale introdusse e coltivò sia piante esotiche che specie spontanee della flora sicilianaTra le sue opere, il Pamphyton siculum, del 1713 e l'Hortus Catholicus, pubblicato nel 1696, in cui descrive e illustra le piante dell'Orto di Misilmeri.  

 

        * Tratto da " La Storia di Misilmeri "di  Mons .F. Romano Tip .F. Serafica. 

  

 

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