La più antica anzi unica riproduzione del castello
dell’Emiro di Misilmeri, tuttora rimastoci, possiamo ancor
oggi ammirarla sull’urna argentea che accoglie le reliquie di
S.Giusto, custodita nella Madrice di Misilmeri. È molto
importante soffermarci a questa riproduzione, per avere almeno
una pallida idea di come era il nostro Castello.nel 1784
si volle fare una grande urna argentea a Misilmeri,per
accogliere le reliquie del santo patrono. Si diede incarico
all’argentiere palermitano D. Ignazio Richichi, il quale
esperto nel cesello, su disegno del grande pittore Pietro
Novelli il quale riuscì a creare un vero gioiello d’arte.
La cassa è tutta a giorno con vetri da tutti i 4 lati, da far
vedere le ossa del santo ammonticchiati su di un cuscino di
velluto rosso con sopra il suo teschio.
L’urna
è interamente di stile Barocco, arricchita di fogliame
d’argento, di cornici, riquadri e di eleganti volute.
Sopra il coperchio dell’urna vi è riprodotto il Castello di
Misilmeri, simbolo del paese Baronale, di cui S. Giusto è il
Protettore.
Il castello è veramente meraviglioso e grandioso, tutto
circondato da alte mura, con un grande ingresso con portale
sagomato, sopra e ai lati, ampie finestre. Al centro in alto il
grande Torrione con due grandi finestre bifore con eleganti
colonnine, il tutto alla sommità del fabbricato è arricchito i
merli a coda di rondine. Più sopra
del Castello vi sono 4 grandi volute incrociate al centro ad una
spera, dove poggia i piedi una statuetta si S.Giusto, vestito
alla foggia di guerriero con la corazza e la palma del martirio.
È una piccola riproduzione del nostro Castello, quello che si
vede nell’Urna, tanto per averne un’idea, ma tanto basta per
ammirare la sua nobiltà e la sua grandiosità.
Altra più
modesta riproduzione la possiamo intravedere anche in una carta
topografica di Misilmeri, custodita nell’archivio di Stato di
Palermo. Anche in questo ammiriamo l’imponenza del Castello
che sovrasta sul nostro paese. Ciò significa anche che fino
al 1826 era il Castello dell’Emiro ancora in buono stato di
conservazione.
* Tratto da " La Storia di Misilmeri "di
Mons .F.
Romano Tip .F. Serafica.
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