Le prime notizie risalenti alla Fontana
si hanno da un atto del Notaro Scavezzo nel 1529 In principio la Fontana
Grande assolveva alla doppia funzione di dare acqua agli uomini e agli animali;
cosi si spiega la creazione della grande vasca centrale che serviva per gli
animali ed i cannoli dei lati per dar da bere agli uomini .La vasca del centro
oggi è rimasta a funzione ornamentale;mentre i cannoli laterali continuano la
loro funzione originaria. L’attuale Fontana Grande venne restaurata ed
abbellita nel 1879,
dallo scultore palermitano
Benedetto Civiletti; Le novità
che egli apportò consistettero nell’ avere meglio armonizzato tutto il
frontespizio in pietra d’intaglio d’Aspra, mettendo al posto dei 13 cannoli
di ferro, 13 bocche di leoni
di marmo bianco di Carrara, che sbuffano acqua a
ventaglio.Inoltre
creò delle nicchie ai due lati con due statue di Ninfe bagnanti
poggianti i graziosi piedi su dei delfini dalla cui bocca esce acqua che
raccolta in una prima conca di pietra di Billiemi, da due cannoli
esce e si raccoglie in un'altra conca
più grande anch’essa di Billiemi. Superfluo dire la modellatura
di queste due bellissime
statue di Ninfe in purissimo marmo di
Carrara. Accanto
alla Fontana Grande in via Giuseppe Verdi c'è dal 1623 anche un grande
Abbeveratoio per gli animali, rotonda, fatta tutta di pietra di Billiemi ben acciottolato per terra tutto all'intorno di sassolini rotondi del fiume
Eleuterio disposti a disegno di buon effetto.
LA FONTANA
NUOVA |
|
Nel Piano delle
Forche, oggi Piazza Cosmo
Guastella, dal 1772
sorge una bellissima Fontana Monumentale, per la munificenza del
Principe di
Cattolica
e Duca di
Misilmeri D. Giuseppe Bonanno, come leggesi nella lapide
appostavi, sotto lo Stemma dei Bonanno"
il Gatto Nero" si chiama “Fontana
Nuova”pur essendo ormai vecchia di più 2 secoli . La Fontana del
quale si sconosce l’architetto è in stile
Barocco- Rinascimentale, la quale
ha una grande vasca di pietra di Billiemi davanti, come un tempo si usava per
gli abbeveratoi degli animali e nel retro un'altra Conca per gli
uomini, coi
relativi cannoli che continuamente sgorgano acque potabili.È artisticamente
concepita,con molte volute e cornici
sagomate,”Craste” su piedistalli ed un
puttino alla sommità, realizzati
tutti in pietra d’intaglio delle cave di Portella di Mare, color giallo di
conglomerato conchiglifero. Da qualche anno la “Fontana Nuova” rivive la
bellezza e lo splendore dei primi anni di fondazione grazie alle recenti opere
di restaurazione avute.
Il Monumento ai
Caduti |
|
Uno dei primi Monumenti innalzati in Italia e forse nel mondo ai caduti della
Prima Guerra Mondiale (1915- 1918) fu quello di Misilmeri ; I Giornali ne
parlano sin dal 1919.Il Monumento sorge in
Piazza Comitato
vicino al Municipio
ed alla Chiesa Madre , è si può considerare uno dei più belli del suo genere.
Lo scultore fu l’illustre
Comm. Antonio Ugo, sotto la direzione
dell’ Ing.
Giuseppe Raccuglia, mentre l'esecutore materiale fu
il maestro
Michelangelo Pirrello.Il Monumento è fatto tutto di marmo bianco
di Carrara, costruito su una larga pedana di pietra di Billiemi ben levigata e
sagomata. Davanti in una piccola ara in stile Classico Romano vi sono incise
queste parole:
"Ai prodi figli
che s'immolarono per la grandezza
D'Italia".
Dietro, al centro del Monumento s'innalza un'alta stele
rettangolare di purissimo marmo bianco monolitico con incise queste parole:"Il
popolo Misilmerese orgoglioso e riconoscente". Seguono i nomi dei 98
Soldati Misilmeresi Caduti per la Patria in ordine alfabetico.Alla sua sommità
un grande Angelo,
simboleggiante la Vittoria, dalle ali spiegate forgiate di bronzo, stende la mano
destra come a deporre sui Caduti una Corona d’alloro. Il nostro Monumento è
un vero capolavoro, degno dello scultore palermitano che lo ha creato. Una
ringhiera di ferro cinge il Monumento, lasciando lo spazio per una piccola
aiuola ornata tutta attorno di fiori. Il Monumento fu inaugurato solennemente il
10 Aprile 1921, con la presenza di Sua Ecc. Vittorio Emanuele Orlando, Capo Del
Governo e illustre Giurista, con Messa all'aperto celebrata da Mons. Giuseppe
Lagumina: Vescovo Ausiliare, presente il Clero, Autorità e un gran numero di
cittadini, tutta la cerimonia venne accompagnata dalla Banda Musicale Cittadina
e da discorsi d'occasione.
Il Monumento all'Immacolata |
|
Un altro sontuoso Monumento,
questa volta religioso,adorna la
piazza
Antonino Di Pisa
di Misilmeri, è
il Monumento all’Immacolata innalzato
nel
1954 a ricordo del I centenario dell’
Immacolato Concepimento di Maria
(1854-1954). Misilmeri da sempre è stato
definito “Un Feudo di Maria”, per la grande devozione, che da secoli, i
misilmeresi nutrono verso la madonna.Possiamo dire che
il Monumento
nacque per caso; infatti un giorno dell’anno 1954 Mons. F . Romano transitando per la
piazza Bologni a Palermo, trovò gettati per
terra delle colonne e basi di pietra di Billiemi, abbattuti durante il
bombardamento Americano del 9 Maggio 1943, che colpì in pieno la sede del
G.U.F. (Gioventù Universitaria fascista) che era in quella piazza.Quindi venne subito l’idea di utilizzare una di
queste colonne e due basi, di cui una come capitello.Ottenuti i dovuti permessi
dalle Autorità competenti, con l'aiuto dei Vigili del Fuoco si trasportarono a
Misilmeri. Tutti i muratori del Paese offrirono per la Madonna gratuitamente
una
giornata di lavoro, mentre tutte le donne di Maria un'offerta. Altre offerte si
raccolsero strada per strada dall'Azione Cattolica a Misilmeri, anche i
misilmeresi abitanti a Palermo e in America mandarono le loro offerte. Il
Consiglio Comunale offrì il suolo, con una delibera. Il
Progetto
e la
realizzazione
dell’opera vennero affidate al
Prof.re Leopoldo Messina,
aiutato da un consistente aiuto di fedeli Quando tutto fu pronto si fece la
solenne inaugurazione il 9 Gennaio 1955, con la presenza dell’allora
Cardinale
Ruffini, il Presidente della Regione Siciliana, Deputati e Senatori ; Il Monumento è composto da una alta colonna monolitica di marmo alta
circa nove metri, sulla quale poggia la statua di
bronzo dell’Immacolata, tutto quanto recintato da una ringhiera di ferro
all’interno della quale viene adornata con numerose aiuole di fiori. Anche
questo Monumento, oltre che adornare di più una piazza di Misilmeri, dà al
passante, un senso di religiosità del nostro popolo.
Nel suo genere è anche un
capolavoro d'arte.
L'Obelisco di Gibilrossa |
|
Fuori Misilmeri, ma dentro il suo territorio, sorge
una
Piramide,
stile
egiziano,
tutta di piccoli cocci di pietra di Billiemi a gradini,costruita sul
posto, dove nel 1860 erano accampati i “PICCIOTTI SICILIANI” del generale
Giuseppe La Masa e dove passarono la notte tra il 26 e il 27 Maggio di quell’
anno “I MILLE” del generale
Giuseppe Garibaldi. Il Monumento fu inaugurato solennemente il
4 Aprile
1882, durante il VI Centenario del Vespro Siciliano, con la presenza dei figli
dell’ Eroe dei due Mondi, Menotti e Manlio. Il Generale Garibaldi indisposto
in quei giorni, a Palermo, ospite del Sindaco Marchese delle Favare nella Villa
di romagnolo, non vi potè intervenire, ma il 13 Aprile migliorate le sue
condizioni fisiche, salì in carrozza verso Gibilrossa a vedere l'Obelisco. Il 2
giugno dello stesso anno poi muore a Caprera. L’iniziativa del Monumento partì
dal garibaldino palermitano
Salvatore
Cappello.
L’Architetto fu
Gianbattista
Basile
già ideatore del Teatro
Massimo di Palermo; Il Monumento è una grande piramide
triangolare formata da sette gradini di varia altezza di pietra viva, ogni lato
della Piramide misura
m.12
, l'altezza dalla base alla cima, una volta terminate
con la stella d'Italia, ed ora con un parafulmine, misura
m.25. Nelle tre
facciate vi sono delle lapidi con numerose iscrizioni che ricordano gli avvenimenti
storici della campagna Garibaldina del 1860 e della cacciata definitiva dei
Borboni di Napoli, dando così inizio
all'unità d'Italia.
Adornano le facciate
gli Stemmi di Palermo, della Sicilia e di Casa Savoia.
Manca quello di Misilmeri!!.
Da allora ogni anno si danno convegno il
27 Maggio
a Gibilrossa, le Autorità e
i Cittadini di Palermo, Misilmeri, Belmonte Mezzagno e Villabate, per commemorare
l'importante data storica.
Il Palazzo
del Munucipio |
|
Il
Palazzo Municipale di
Misilmeri è un autentico capolavoro sia artistico che architettonico. Si
trova nella pubblica
Piazza
Comitato, centro di tutta la vita cittadina,
dov'è anche la Chiesa Madre e l'artistica Fontana Grande. Il Palazzo
sorse grazie all'iniziativa e i finanziamenti del Ministero della Pubblica
Istruzione, per essere destinato ad
Edificio Scolastico. Ma una volta
terminato, il Sindaco e il consiglio comunale, senza perder tempo,
l'occupano e dal 1892, anno della sua agibilità, ad oggi, a nulla sono
valse tutte le proteste del Ministero della P.I. Anche se occupato
dall'amministrazione comunale, il Palazzo per circa 70 anni fu adibito in
parte anche ai locali scolastici, fino al
1956, data in cui si inaugurò
il nuovo edificio scolastico intitolato a "Salvatore Traina",
nella via omonima. Nel 1897 l'allora Sindaco
Gaetano Guastella fece
affrescare la sala del Consiglio comunale al II piano dal pittore Pietro
Lo Monaco, con l'Italia, simboleggiata da una bella donna avvolta nella
bandiera tricolore al centro del soffitto, mentre nel 1968 il Sindaco
Francesco Cupidi, creò nella facciata centrale del Municipio un balcone
al I piano e sul tetto centrale vi istallò un orologio con lo stemma
comunale, oltre ai vari restauri delle sale.
|