TRAPANI     

   LA PROCESSIONE DEI MISTERI  

 

libro che si sfoglia.gif (1868 byte).......Questo è un sito che ho voluto dedicare alla mia città ed ai miei ricordi. Per me, nato e vissuto nelle vie della vecchia Trapani ( Via  Nunzio Nasi ex Via Cortina ), la Processione dei Misteri è qualcosa di speciale. Gli altri trapanesi, quelli nati " fuori porta ", cioè fuori dal centro storico amano  i " Misteri ", ma per noi trapanesi d.o.c. è diverso.                                                                                Per noi , la processione cominciava molto tempo prima del Venerdì Santo. Si aspettava che finisse carnevale e l'ingresso nel periodo quaresimale coincideva con le prime manifestazioni legate ai "misteri". " La Scinnuta " cioè la discesa o celebrazione di uno o più gruppi nei sei venerdì precedenti la Pasqua, accompagnata da una celebrazione religiosa e dalla banda che comincia a diffondere le note delle marce funebri " a musica di misteri ". A dir il vero in quelle "scinnute" non è che si partecipasse molto all'aspetto religioso. Dentro la chiesa " u'parrinu " ( il prete) ogni tanto si arrabbiava perché non solo nessuno, a parte qualche anziana donna, seguiva la messa, ma era un continuo rincorrersi dei ragazzi dentro la chiesa. Sacro e profano, fanno parte del resto della cultura religiosa del Sud, piena di contrasti conseguenti delle varie dominazioni, sino a qualche anno fa, mentre si celebrava la funzione del Venerdì Santo ( la via Crucis) in P.zza Vittorio Emanuele era "normale" che dietro i Sacri Gruppi, brillassero le luci ed i suoni del vicino Luna Park.   Poi arrivava la Settimana Santa. Il martedì usciva la Madonna dei Massari ed il mercoledì toccava a quella del Popolo .     Trascorso giovedì visitando i "sepolcri", cioè la celebrazione nelle chiese dell'istituzione dell'eucaristia , verso sera, si andava nella chiesa del Purgatorio e lì sentivi il battere dei martelli di chi preparava le assi per portare a spalla i gruppi; le prove dei portatori affinché  le altezze ed i pesi degli uomini fossero equamente distribuite; il tipico suono della " ciaccola ", antico strumento a legno composto da tre tavolette, utilizzato per sincronizzare i tempi  per alzare o fermare il gruppo; le voci dei fiorai che preparavano gli addobbi e anche li, le urla dei bambini che aspettavano di crescere per poter anche loro un giorno, " portare u'misteru ".      Poi si andava a letto, con il cuore in  gola aspettando venerdì. Al mattino ( la scuola era chiusa per le vacanze pasquali ) mi affacciavo al balcone e in  quello che allora era un centro storico pieno di suoni, luci e colori, vedevo il lento afflusso di gente in direzione della chiesa. Chi portava " i stiarini " o " i torci ", cioè le candele votive ; chi indosava l'abito più bello proprio per la processione, i ragazzi e le ragazze indossavano generalmente l'abito della prima comunione; i portatori con le scarpe di ginnastica in una mano e con l'altra stringevano il figlio più piccolo.  Aspettavo che mia madre terminasse i lavori domestici e andavamo in chiesa a vedere i gruppi ormai pronti per il gran momento. Era un frastuono continuo dentro " u' Purgatorio ", i " misteri " erano ormai pronti adobbati con i fiori più belli e gli addobbi argentei ben lucidati.  Poi si tornava a casa. Papà era indaffaratissimo, o perché organizzava l'aspetto tecnico in quanto geometra del Comune o perché impegnato direttamente nella processione come " console " ( in tempi diversi, del gruppo Gesù davanti Erode e dell' Ascesa al Calvario ); mamma soleva prepararci la " pasta con le sarde "  ( il venerdì santo non si mangiava carne ) e poi alle 14 circa, le prime note cominciavano a regalarmi quelle emozioni che ancor oggi restano nel mio cuore.  Cominciava quel magico giorno atteso da un anno e quell'interminabile notte ( con i compagni di classe del Liceo Scientifico- sez.D- ) che prevedeva sempre la pizza da " Calvino " o " Aleci " o " Gianguzzi " e la partita a calcio alla Marina o al Corso Vittorio Emanuele e tutto finiva il sabato a mezzogiorno, con il rientro dell'Addolorata e la musica, a processione finita, sembrava echeggiare ancora per le vie della città. 

  Per i  non addetti alla Processione ecco qualche notizia e di costume.    Il termine " Misteri "   dovrebbe derivare dal latino Ministeryum - funzione o mistero religioso.     Le origini della processione si possono far risalire al periodo della dominazione spagnola, quando con il nome " Las Casazas ", si indicavano le rappresentazioni figurate della Passione di Cristo, poi sostituite con gruppi scultorei, per porre fine alle "sceneggiate" dei flagellanti.     La processione fu introdotta  nel clima della Riforma Cattolica, dalla Societas Sanguini Christi e in realtà furono i Gesuiti che, rivolgendosi alle categorie artigiane ne stimolavano il pentimento.     L'assegnazione del primo gruppo ( Ascesa al Calvario ) ad una categoria sociale , i " poveri giornatieri", porta la data del 6 aprile 1612.     La realizzazione dei diciotto gruppi, più i due simulacri dell'Urna di Cristo e di Maria Addolorata, terminò nel 1772.            I " Massari " sono coloro che per tutta la durata della processione, portano i Sacri Gruppi a spalla per le vie della città.     Fino agli anni '30, durante la processione, i gruppi entravano ed uscivano da alcune chiese cittadine, secondo un ordine stabilito e potevano anche accadere, complici il peso dei gruppi ed il buon vino siciliano,  rovinose cadute dei portatori con danni alle statue .     Fino al 1943, i gruppi furono ospitati nella chiesa di San Michele ( nei pressi dell'attuale Corso Italia ) e che essa distrutta dalle bombe del secondo conflitto mondiale, fece la fine del Teatro Garibaldi ( mai più ricostruiti ). Furono pertanto collocati per un breve periodo nella Chiesa della Badia Grande e poi in quella del Collegio ed in questa chiesa, mai aperta al pubblico da cinquant'anni di eterni lavori in corso , mio padre mi mostrò, tanti anni fa, nascosto dietro una tenda , un " mistero "  abbandonato. Era il gruppo de "La sollevazione della croce"; uscì in processione solo per pochi anni , ma la ricostruzione dai danni della seconda guerra mondiale, non piacque ai trapanesi per la poca omogeneità delle figure con i restanti gruppi.      Oggi tutti i ceti riescono a far avere al proprio gruppo " musica e pricissione ", ma anni fa, erano poche le categorie a poter permettersi questi lussi e quei " misteri " che non potevano aver la banda, approfittavano della musica del gruppo più vicino per " l'annacata ".         " Annacata " è il tipico movimento con il quale ogni gruppo viene portato a spalla dai " massari " .Il " mistero " non procede mai in linea retta, ma ondeggiante secondo il ritmo della marcia eseguita dalla banda musicale del gruppo. Per i  non trapanesi è talvolta discutibile questo ondeggiare del gruppo, ma per noi  sarebbe inaccettabile vedere i " misteri " trainati da veicoli a motore, " l'annacata " è parte essenziale e caratterizzante della processione.     In occasione dell' edizione del 1999, dopo secoli di processione, la Confraternita di San Michele non ha aperto la manifestazione a causa di diverse interpretazioni sull'opportunità o meno di far sfilare la Confraternita con la secolare divisa rossa con cappuccio bianco; quali che siano le ragioni, permane grave che  la processione sia oggi priva di una delle sue poche e autentiche memorie storiche.

                         Ciao Ciao      Beppino               

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