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Lungo la via S.Maria sorge l'antica chiesetta dedicata a S.Maria di Malta, che nel corso della sua storia ha subito diverse modifiche. Si è certi che fu eretta nei primi secoli del millennio e che all'edificio fosse annesso un monastero, ma è difficile riuscire a comprendere, attraverso attestazioni documentarie, quale ordine monastico si fosse per primo stabilito a Guspini. Il nome della chiesetta ci permette di capire quale ordine ereditò il monastero e la chiesetta dopo i primi monaci, ossia l'ordine cavalleresco religioso dei Gerosolimitani, detti anche Cavalieri di Malta. Le tracce di monaci dal rito greco-bizantino sono riconoscibili nella venerazione a Guspini della statua lignea della Madonna rappresenata dormiente, e non assunta. Si può inoltre ammirare la tela di Michelangelo medici del 1796.

Nella piazza XX Settembre, al di sopra di una scalinata, sorge la parrocchia di San Nicola. In base a prove documentarie, possiamo con certezza affermare che fu eretta nei primi decenni del '600. Dapprima la chiesa fu costruita con sole due navate, ma col tempo la chiesa ottenne la sua forma odierna, con otto navate, la sagrestia e l'altare maggiore. La facciata della chiesa presenta un magnifico rosone centrale in stile gotico. SI può ammirare la torre campanaria del XVII° secolo con l'orologio pubblico del 1725 del tedesco Jayme Von Stropp. Al suo interno l'altare maggiore in marmo del XVIII° secolo e la scultura in legno del "Santo Cristo" del 1634 e altri splendidi tesori d'antiquariato. Di pregevole valore è presente inoltre l'organo settecentesco che si trova nella cappella del Sacro Cuore, definitivamente restaurato.

Percorrendo le strade dell'abitato di Guspini, si possono scoprire le aiuole tematiche. Nascono da un'idea della Banca del Tempo, un'associazione che ha trasformato numerose aiuole con originali allestimenti ricchi di fantasia. Sono nate così l'aiuola dei Ricordi, delle Dolcezze, di Van Gogh, del Mago di Oz, della libridine e altre ancora. Realizzate utilizzando semplici elementi e vecchi oggetti, conferiscono alla città un tono da esposizione permanente a cielo aperto.

Verso la metà del XVII° secolo i locali dell'antica chiesa dedicata a San Sebastiano, furono utilizzati come Montegranatico e a Guspini sorse uno dei primi Monti Frumentari della Sardegna. Probabilmente anticamente l'edificio era una fortezza aragonese usata per controllare la zona mineraria di Montevecchio. Ciò è riscontrabile per la presenza di una parte della muratura e di una torre. Oggi i saloni restaurati del Montegranatico ospitano esposizioni e manifestazioni di carattere culturale.