Gruppo Modena 36: alla ricerca delle radici

 

Le origini

 

·         Le radici del nostro gruppo partono da San Faustino e dalla crisi dello scautismo modenese dopo il "sessantotto".

 

·         Agli inizi degli anni 70 i gruppi maschili Asci e  femminili Agi di Modena iniziavano i primi passi della "coeducazione" e forte era il dibattito ecclesiale post conciliare e acceso quello politico: i giovani e i vecchi scout parlavano linguaggi ormai diversi e nel 1972, l'occasione del Cinquantesimo dello scautismo a Modena, con l'inaugurazione di Via Baden Powell, voluta da alcuni adulti, ma senza la presenza degli scout modenesi, segnò il momento di massima frattura fra i capi da una parte che sottolineavano la necessità dell'impegno politico/sociale e alcuni ex scout e genitori dall'altra che sembravano più attenti agli aspetti tradizionali dello scautismo pur essendone ormai al di fuori.  La conseguenza di tali fratture, in un momento storico carico di idealità e di contraddizioni, fu l'uscita di molti capi e la chiusura di gran parte delle unità di Modena.

 

·         La "Comunità Capi" (che nasceva allora come idea, prima che essere reale struttura associativa) era cittadina , troppo grande ed eterogenea, e fu deciso di dividerla per cercare di gestire al meglio la situazione: nacque così il Gruppo Modena 1 a San Faustino (cambiando il fazzolettone in Rosso e Grigio) che nelle unità già presenti raccolse anche ragazzi e ragazze della B.V. Addolorata e di San Biagio e il Gruppo Modena 2 a Sant'Antonio in Cittadella (mantenendo i colori Nero e Rosso) che radunò ragazzi dalla Madonna Pellegrina, da Sant'Agnese e dal Tempio.

 

·         Nel 1974 nasce l'Agesci e i Gruppi si consolidano intorno alle nuove Comunità Capi accentuando identità, anche di tipo ideologico, che nel 1975 convincono un genitore e alcuni rover e scolte usciti dal Noviziato di San Faustino, a costituire, fra non poche polemiche associative, il Gruppo Modena 3 alla Sacca, zona di immigrazione e povertà, dove iniziare con alcuni altri ex scout  una nuova esperienza di servizio.

 

·         Negli anni successivi i gruppi modenesi crescono un po' isolati gli uni dagli altri, ma con sempre molto vivo il desiderio del servizio nel territorio: il Gruppo Modena 1 inizia in San Pietro un periodo di presenza con un servizio extraassociativo:  il Parroco vorrebbe gli scout, ma la Comunità Capi valuta prioritaria l'animazione dei bambini immigrati più che la costituzione di un branco o un reparto vero e proprio.

 

·         Nel 1982 la celebrazione a San Cataldo del Sessantesimo dello scoutismo vede la ritrovata collaborazione fra i gruppi modenesi. In quei giorni il Gruppo Modena 1 decide di sviluppare maggiormente la proposta scout nel proprio quartiere quindi termina il servizio extraassociativo a San Pietro e manda il Capo Gruppo con una nutrita pattuglia di capi e ragazzi ad aprire le nuove unità scout a Santa Rita che nel 1989 diventeranno poi il Gruppo Modena 6.

 

·         Negli stessi anni il Gruppo Modena 3 vede l'alternarsi di capi adulti, ex scout e genitori che non riescono a consolidare la Comunità Capi, pur facendo crescere capi che hanno favorito la diffusione dello scautismo in varie parti della Zona di Modena: è  in questo clima che alcuni giovani capi iniziano le attività del Reparto di San Pietro e, meritando la fiducia della Zona, mantengono in vita il Gruppo quando le unità alla Sacca entrano definitivamente in crisi.

 

·         La nuova Zona di Modena, più piccola dopo la divisione da Carpi nel 1985, favorisce il confronto fra i gruppi cittadini e l'amicizia fra i capi e vive il Settantesimo nel 1992 con ritrovata collaborazione con il Masci.


 

La realtà odierna e le speranze per domani

 

 

·         Negli anni novanta la vita associativa è più attenta alla proposta metodologica ed è diventato naturale l'aiuto fra i gruppi: in questo nuovo spirito nascono le prime collaborazioni tra il Gruppo Modena 6 e il Gruppo Modena 3 per la gestione del Noviziato a cui sono seguiti numerosi altri scambi di rovers e scolte in servizio e capi, anche con altri gruppi.

 

·         Questa solidarietà fra i capi  ha permesso, in occasioni alterne, di superare la scarsità numerica dei capi in un gruppo o nell'altro; l'unione ha anche prodotto scambi di esperienze metodologiche, in particolare fra i Reparti, sempre utili per offrire ai capi e ai ragazzi nuovi spunti per migliorare.

 

·         Non sempre il desiderio di collaborazione e la generosità dei singoli capi risolvono tutti i problemi: il gemellaggio di due realtà non omogenee, dopo alcuni anni,  non è di fatto riuscito a creare i presupposti per la crescita e lo sviluppo autonomo dei gruppi.

 

·         Il Gruppo Modena 36 è nato quindi nel 1999/2000 per raccogliere le forze, le esperienze e le tradizioni dei Gruppi Modena 3 di San Pietro e Modena 6 di Santa Rita e consentire la continuità della proposta educativa ai ragazzi superando con l'unione formale e sostanziale il concetto di gemellaggio avviato dalle vecchie Comunità Capi.

 

·         D'intesa con i Responsabili di Zona si è convenuto che tale unione sia temporanea (due/tre anni) in considerazione della manifestata volontà dei capi di volere la rinascita dei due Gruppi nei territori di origine (le nostre due Parrocchie sono distanti fra loro, in due Unità Pastorali diverse e in due Circoscrizioni diverse) semplificando una situazione gestionale complessa con limitate possibilità di sviluppo.

 

·         La nuova Comunità Capi ha il progetto prioritario di favorire la Formazione dei Capi; la dimensione comunitaria e progettuale del servizio; l'apertura verso chi, già adulto, è disponibile ad iniziare, o riprendere, l'esperienza di servizio come capo scout. All'interno di questo percorso viene anche rivalutato il ruolo dei Capi Gruppo per la crescita della Comunità Capi e la assunzione di responsabilità personali come Quadri associativi.

 

·         La capacità di essere testimoni in una società che cambia, che accoglie presenze e culture diverse, senza tradire la nostra Fede cristiana e la nostra Promessa, è la sfida che attende i capi all'inizio di questo nuovo millennio e che dovrà vedere nuove scelte personali e coraggiose come quelle che hanno fatto superare le divisioni e i problemi del passato.