Sito d' arte di    Adamo Modesto 

ADAMO MODESTO : IL SENTIMENTO ASTRATTO DELLA MATERIA

di Maria Augusta Baitello

L’innegabile passione di Adamo Modesto per l’astrazione di matrice informale porta con se una profonda urgenza vitalistica , una tensione inventiva all’insegna di tutto ciò che è riferibile all’ambito dell’esistenza organica , dinamica , vitale . L’artista si esprime , infatti , tramite un impeto creativo altamente spontaneo e contrassegnato da peculiari interventi polimaterici che si esibiscono in grovigli segnici , in andamenti esplosivi di linee-forza , in guache acriliche dall’invenzione libera ed intensamente lirica o ancora in composizioni ancora più astratte che dall’ambito pittorico si estendono alle operazioni scultoree in ceramica.

E’ importante sottolineare , infatti , che Adamo Modesto ha esordito nel mondo dell’arte proprio come autore di interventi scultorei in ceramica . La materia assume , quindi , per l’artista un valore primario che diventa fondamento di ogni sua azione creativa atta ad esprimere il senso della plasmabilità , della modellazione che asseconda ed esalta le tensioni ispirative ed a volte , quando l’autore opera con materiali come il marmo ,questi palesano la propria resistenza , la propria consistenza granitica.

Il sentimento intimo della materia diviene , comunque , immanente proprio nella produzione di opere in ceramica dove il fascino sublime dell’esito ultimo dovuto agli ossidi , agli smalti e ad altri elementi dal sapore quasi alchemico che si combinano nell’azione catartica della cottura finale,danno vita ad effetti materici e cromatici dall’intensa efficacia visiva . Quasi fosse qualcosa che nell’artista è connaturato , l’essenza stessa della materia sensibile , si estende all’universo pittorico nel quale i supporti si tramutano in piani sui quali far crescere gli strati di colore , di sabbia , di stoppa o di lana . Si configurano , così , dei rilievi pittorici particolarmente interessanti al cui aggetto polimaterico si deve aggiungere ,naturalmente , la tendenza ad evocare superfici porose, terrose , spesso accompagnate da sussulti e solchi simili a graffi in grado di affermare la consistenza stessa della cosa fisica.

 In tali opere pittoriche si rintraccia ,allora , l’eredità indiscutibile dell’operazione scultorea riuscendo, l’artista, ad assemblare tutte le componenti peculiari del linguaggio plastico del quale ci esprime l’essenza primigenia e magmatica. Da tutto questo nasce, quindi, spontanea, la similitudine con la natura, altrettanto primordiale e caotica, della pittura informale per la quale il nostro artista manifesta, come si diceva all’inizio, una vocazione profonda ed inattutibile .

Il senso della materia si esprime, così, attraverso interventi che animano il gesto intenso e spontaneo suscettibile di evolvere in liberi e ludici percorsi segnici a volte più compatti ed iconici come, ad esempio, nelle coloratissime composizioni in lana, stoffa ed acrilico , a volte meno rigorose e più icastiche con sbavature e guazzi di colore la cui casualità diviene accezione creativa dell’autore. L’universo informale si coniuga, in tal modo, all’altra componente fondamentale del codice linguistico di Adamo identificabile nell’interesse, dell’artista, per la sintesi astrattiva, per quella tensione atta a ridurre gli aspetti fenomenici della realtà. Così facendo l’astrazione riesce ad ottimizzare e riequilibrare l’irruenza materico-segnica tipica dell’intervento pittorico informale , riesce a placare l’enfasi gestuale mediante il pacato susseguirsi di elementi compositivi ad à plat che strutturano lo spazio pittorico secondo armoniose giustapposizioni di linee, piani, curve e traiettorie dinamiche .

La genesi di tali operazioni estetiche è facilmente rintracciabile nella particolare sensazione che un colore, un’esperienza tattile o la visione di una certa forma può fornire all’artista innescandogli innumerevoli ragioni ispirative che si andranno poi a visualizzare in fecondi percorsi immaginativi in grado di assecondare l’acuita sensorialità dell’artista .

Nelle opere di Modesto è avvertibile una sensibilità che va comunque oltre quella dimensione materica da lui tanto ambita e sentita profondamente: quell’essenza fisica e tangibile accoglie , infatti , la necessità sottile e velata dell’artista di esprimere poeticamente le cose del mondo .