Le ricorrenze e le feste religiose, scandiscono
il procedere dell’intero anno. I molfettesi hanno, da sempre,
suddiviso le festività in due categorie: le più importanti
(re fìeste grênne) e le meno importanti (re fìeste peccenènne).
La quest’ultima categoria appartiene la festa della Mêdónne
du tremelìzze, una ricorrenza che rievoca l’alba dell’11
maggio 1560, in cui Molfetta venne preservata
dai danni di una scossa tellurica. In quella gravosa
circostanza alcune città limitrofe furono danneggiate,
fra cui la vicina Bisceglie.
La gente, destata dal sussulto della terra,
invocò protezione alla Madonna dei Martiri e,
grazie all’intercessione della Vergine Maria, Molfetta rimase
illesa!
Data la gravità del sisma, se non fosse
intervenuta la miracolosa protezione, Molfetta sarebbe stata
ridotta ad un cumulo di rovine. Per questo, l’allora Vescovo,
mons. Nicolò Maiorani, in segno di gratitudine alla
Madonna, abbandonò il Seminario Vescovile e si recò,
a piedi scalzi, seguito dal popolo molfettese, al Santuario
della Madonna dei Martiri. In quella occasione, si fece voto
che ogni anno, l’11 maggio, il Capitolo Cattedrale, accompagnato
dai fedeli, si recasse in devoto pellegrinaggio al Santuario.
Venne, altresì, deliberato dalla Università
di Molfetta, che fosse posta l’immagine di Maria Santissima
dei Martiri sulla corona dello stemma civico, il quale tutt’oggi
si può osservare in via Piazza all’altezza del civico
n.12, ove anticamente aveva sede il Sedile dei Nobili.
Passarono gli anni, ma per il popolo molfettese
non decrebbe la gratitudine verso la Vergine Maria. Nel 1957,
la Civica Amministrazione per meglio esternare i sentimenti
del popolo molfettese, fece erigere sul litorale ovest, sulla
strada statale per Bisceglie, una edicola votiva a perenne
ricordo del disastroso terremoto e del divino miracolo. L’edicola,
realizzata in pietra, su disegno dello scultore Giulio Cozzoli,
racchiude un dipinto su legno, tempo addietro restaurato dal
prof. Gabriele Poli, raffigurante la Madonna dei Martiri.
A piè dell’edicola è incisa la seguente iscrizione:
IN RICORDO DEL MIRACOLO
AVVENUTO LA NOTTE DEL 11· 5· 1560
PER INTERCESSIONE DELLA VERGINE S.S.
LA CIVICA AMMINISTRAZIONE
CONFERMA LA FEDE DEGLI AVI
RIEDIFICA IL SACELLO
ASSECONDANDO IL VOTO POPOLARE
1957
Sebbene siano passati oltre quattro
secoli dallo storico evento, ancora oggi, in adempimento del
voto fatto dai nostri avi, si celebra presso la Basilica un
triduo commemorativo nei tre giorni che precedono la data
dell’avvenuto terremoto.
Tutt’oggi viene portata in processione l’icona
della Madonna dei Martiri; il devoto pellegrinaggio ha inizio
da una parrocchia scelta annualmente e, seguito dai rappresentanti
della Civica Amministrazione, termina sul sagrato della basilica.
E’ costumanza che ogni anno le comunità
parrocchiali, a turno, facciano dono dell’olio necessario
per l’accensione della lampada votiva, posta dinanzi alla
statua della nostra Compatrona. Al sindaco della nostra città
viene affidato il compito di accendere la suddetta lampada.
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