memoria semantica memoria episodica

priming ,memoria procedurale, memoria emozionale

 

 

MEMORIA SENSORIALE

 

Quando parliamo di memoria sensoriale ci riferiamo ai processi percettivi; mediante questo tipo di memoria ci formiamo il ricordo delle informazioni che ci giungono attraverso i sensi ( vista , olfatto, tatto…) quindi si parla di ricordo di percezioni.

La memoria sensoriale può essere a breve termine, quando la percezione è trattenuta per 1 secondo al massimo, a lungo termine quando lo stimolo è immagazzinato per più tempo e riceve, il più delle volte, anche un significato.

MEMORIA

A BREVE TERMINE

&

A LUNGO TERMINE

Il primo studioso che distinse fra memoria a breve e a lungo termine fu Hebb, rifacendosi all’ipotesi  della "doppia traccia" dell’immagazzinamento mestico: sulla base di ciò un’esperienza attiverebbe dei circuiti nervosi responsabili di una memoria a breve termine, i quali codificano l’informazione in modo instabile. Successivamente vi sarebbe dell’informazione una codificazione stabile e duratura ottenendo così una memoria a lungo termine.

Peculiarità della prima e di possedere una capacità limitata, sia sul piano quantitativo ( il numero delle informazioni in grado di immagazzinare) sia su quello della durata ( il tempo di trattenuta dell’informazione è brave) , per questo è una forma di memoria che decade presto.

Essa può essere definita anche memoria di lavoro (Baddeley, 1974) ovvero uno spazio di lavoro  usufruito per manipolare e combinare le informazioni, una sorta di taccuino mentale dove annotare informazioni che successivamente, quando non servono più,  vengono cancellate per lasciare spazio a delle altre.

Dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine si passa mediante un processo di consolidamento dell’informazione. Ciò richiede una modificazione a livello di sinapsi neuronali per far si che l’informazioni vengano conservate in modo duraturo.

Spesso la memoria a breve e a lungo termine si affianca ad altre forme di memoria caratterizzandole; per questo si parla, ad esempio, di memoria sensoriale a breve termine o a lungo termine.

Sono quindi due forme di memoria non a se stanti, bensì esse sono anche e sempre qualcos'altro.

Nonostante però la memoria a lungo termine sia più duratura anch'essa può essere intaccata ed in parte debilitata: in primo luogo dal tempo; col tempo si ha una graduale perdita delle informazioni in essa conservate ed una ridotta capacità di trattenerle.

E' quindi un processo naturale che le persone più anziame facciano più fatica a memorizzare o non ricordino più chiaramente alcune cose piuttosto di altre, ma ecco perchè è anche importante tenere la propria memoria il più allenata possibile, fin da giovani.

MEMORIA ESPLICITA

Il termine “esplicito” significa esposto con chiarezza e precisione, quindi la memoria esplicita è un tipo di memoria consapevole, il cui contenuto è accessibile alla coscienza del soggetto ed è , da parte di quest’ultimo, verbalmente esprimibile. Si tratta quindi di persone, fatti, eventi che ci rendiamo conto di ricordare e siamo anche in grado di raccontare dandone una descrizione verbale; per questo motivo la memoria esplicita è sinonimo di memoria dichiarativa .

Proprio perché la memoria esplicita lavora sul piano della consapevolezza essa si basa su processi cognitivi come la valutazione, il paragone e l’influenza delle informazioni che emergono su considerazioni e comportamenti. Quindi la memoria esplicita detta anche memoria dichiarativa riguarda l’apprendimento di fatti ed esperienze poi riferibili verbalmente. Proprio per questo suo ultimo aspetto si può definire una memoria consapevole, dal momento che l’espressione e l’esposizione verbale richiede una presa di coscienza degli avvenimenti.

Ciascuno di noi utilizza la sua memoria esplicita  / dichiarativa ogni volta che richiama alla mente degli episodi accaduti e li racconta.

MEMORIA IMPLICITA

Si parla di memoria implicita quando il suo contenuto non è passibile di consapevolezza, non è presente al soggetto a livello cosciente e dunque non è esprimibile verbalmente.

Per questi motivi essa viene detta anche memoria non-dichiarativa; viene definita come “ insieme di performances inerenti ad un compito che non richiedono alcun grado di consapevolezza od intenzionalità.

MEMORIA AMBIENTALE

E’ la memoria di luoghi, ambienti e dei loro contenuti.

Si distingue in una conoscenza varia (ROUTE KNOWLEDGE) che la persona fa propria quando esplora l’ambiente movendosi al suo interno; ed in una conoscenza topografica (MAP KNOWLEDGE) che consiste in una conoscenza dall’alto (prospettiva aerea).

La prima forma di conoscenza è particolare, una micro - conoscenza dell’ambiente, ovvero una conoscenza nel e del particolare; la seconda invece è una macro – conoscenza ed è astratta nonché più superficiale dal momento che una “visione a volo d’uccello” può dare un’ idea dell’insieme di un luogo ma non permette di cogliere i singoli dettagli in maniera specifica.

Inoltre, la route knowledge è più adatta alla conoscenza ed esplorazione di spazi ristretti dei quali si ha una esperienza personale e diretta. Nel caso della map knowledge si può avere una visione dell’insieme.

Naturalmente la memoria ambientale è data dalla fusione di route e map knowledge : solo così è completa.

MEMORIA PROSPETTICA

Consiste nella memoria del nostro futuro, dei progetti che abbiamo, di ciò che dobbiamo fare a distanza di poco o tanto tempo; in attesa che i nostri progetti ed i nostri programmi si realizzino, questi vengono immagazzinati in una forma di memoria che è appunto la memoria prospettica.

Fra le varie memorie è forse una delle più inusuali, ma allo stesso tempo è anche quella  più importante per l’adattamento umano alle circostanze della vita ed è preziosa per la sopravvivenza poiché consentendo di “ prevedere “ il futuro e le nostre possibili azioni, permette anche di intravedere i possibili rischi e pericoli.