E’ la memoria del mondo che ci circonda, dal linguaggio alla conoscenza della società; è l’insieme dei concetti e dei fatti di “come va” e “come è fatto” il mondo.

Si tratta quindi di quella particolare memoria  che ci permette di definire il mondo e dipende da come ci impossessiamo del mondo, da come lo rappresentiamo nel nostro cervello.

Dal momento che le conoscenze che apprendiamo passano attraverso il “linguaggio” esso è centrale nella formazione della memoria semantica e pertanto essa può anche essere definita “memoria dei significati”.

Infine ricordiamo che la memoria semantica è “atemporale” e “aspaziale”: significa che i ricordi che conserva sono indipendenti e slegati da riferimenti di tempo e di spazio, ovvero non gli si può dare collocazione né temporale ( giorno, ora, periodo dell’anno ) né spaziale ( luogo, ambiente ).

La memoria episodica racchiude episodi ed avvenimenti, personali e non, che sono temporalmente datati ( c’e un “quando” in cui sono accaduti ) ed hanno anche  una collocazione spaziale ( c’è un “dove” l’episodio è avvenuto ); due aspetti questi ultimi che posizionano ogni ricordo di tale memoria in un contesto che fa loro da cornice.

Qualcuno ha parlato di memoria episodica come sovrapponibile alla memoria autobiografica, dal momento che spesso gli eventi ricordati e memorizzati hanno delle connotazioni personali, il soggetto è partecipe e protagonista dell’accaduto, o come attore oppure come osservatore. Ma è anche vero che nella memoria episodica rientrano anche fatti pubblici ( cerimonie nazionali, assassini eccellenti, importanti eventi politici o mondani ), quindi la sovrapposizione fra memoria episodica e memoria autobiografica è vero solo in parte.