'L'autunno d'oro di Klingsor'
un libro per esplorare 20 luoghi 'segreti'
del periodo ticinese di Hermann Hesse.
pag.4
GiardinoCamuzzi: il tavolo accanto alla fontana; sullo sfondo, la porta.
L'arco murario pieno di nera ombra, sopra un melograno fiorito e sanguinante. Tutte cose che lui solo doveva leggere, criptogrammi per l'uso suo, frettolose avide notazioni del momento, ricordo violentemente spiccato di ogni istante in cui natura e cuore avevan vibrato all'unisono in modo forte e nuovo.
Appare subito centrale il tavolo accanto alla fontana; punto di vista su tutto il giardino, punto di immersione in qualcosa che somiglia semmai a un grande bosco, ci dà la sensazione di un fertile microcosmo da cui molto può nascere; in ogni suo angolo si scopre qualcosa di inatteso. Visto da terra, il tavolo ricorda la piena e semplice quintessenzialità di un tempio. Accanto ad esso un tronchetto di legno funge da sedile. Pare non usato da anni, tanto è ricco di sprazzi di muschio e di piccoli funghi del legno. Fin troppo facile - fra il rumore leggero di acqua cadente, l'odore e il fruscio di tante piante - immaginare sul tavolo i manoscritti di quegli anni, dall'Ultima estate di Klingsor al Lupo della Steppa, da Siddartha a Narciso e Boccadoro. Fin troppo facile, e senz'altro non corrispondente al vero, perché Hesse in quegli anni passeggiava e viaggiava molto.




'L'autunno d'oro di Klingsor'
un libro per esplorare 20 luoghi 'segreti'
del periodo ticinese di Hermann Hesse.
pag.4