GIUSEPPE CASCIARO



Le tele sono nell'ordine: 1) "La fiera di Sant'Amato", 1924 - 
2) "Nusco 1924" - 3) "Nusco 1918" - 4) "Nusco 1920" - 5) "Nusco 1928"

Biografia

Nacque ad Ortelle (Lecce) il 9 marzo 1861.
Ebbe come primo maestro di disegno Paolo Emilio Stasi, quindi frequentò l'Istituto di Belle Arti di Napoli, allievo di Palizzi e Morelli.
Epigono della Scuola di Posillipo, produsse con una fecondità instancabile, esponendo in Italia e all'estero ( Parigi, Bruxelles, Monaco nel 1905; San Francisco nel 1915 ).
Insegnò pittura a Elena di Savoia, regina d'Italia.
Più volte a Nusco, ospite di alcune famiglie patrizie, vi realizzò circa duecento opere, che gli esperti annoverano tra la sua produzione migliore. Come segno tangibile di affetto e riconoscenza, fu insignito della cittadinanza onoraria nuscana, con delibera consiliare del 31 dicembre 1910.
Morì a Napoli il 25 ottobre 1941.


Critica


Disegni di ogni sorta di atteggiamenti, d'ogni più suggestivo ornamento di colore, d'ogni verità e d'ogni gentilezza hanno percorso in que' conosciuti pastelli, d'una grazia e d'un sapore da nessuno più superati, migliaia di tele, in ognuna delle quali è sempre una musica e un profumo.
E questa colorita melodia da per tutto aleggia, or triste, or tenera e dolce. Ora s'intona all'asprezza delle rupi e ai sibili della tempesta, ora modula, tra quelle macchie e que' contorni dalle più delicate sfumature, come una languida arietta del bel secolo metastasiano.
Un pastello di Casciaro ha del Bach e del Mozart; e talvolta è tragico e profondo, anche, come una commossa voce beethoveniana. Quest'eleganza è deliziosa: questo spirito, questo gusto son rari: questa forza piacevole e sicura, non vi opprime ma vi trascina. E la voce di questo adorabile artista ha tutti gli accenti: e ha la foga e il sospiro, l'impeto e la tenerezza, un grido e un sussurro...

Salvatore di Giacomo


Casciaro adora e sente la Natura, e le si prostra; e nella sua Arte inimitabile le offre con giovinezza di cuore, con religione di sacerdote e d'amante, tutti i più scelti e commossi palpiti dell'anima sua, satura di bellezza.

Ferdinando Russo


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Ultimo aggiornamento 11 gennaio 2001
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