PREGHIERA PER L’AVVENTO

Vieni, O Signore, con tanta misericordia, giù nell’anima mia e prendine possesso e lì ci abiti. Un’abitazione povero, lo confesso, per una persona così gloriosa come sei Tu! Tuttavia, la sto preparando per un ricevimento degno di Te, per mezzo dei desideri santi e ferventi della Tua stessa ispirazione. Entri, allora e adornare l’anima mia, e rendila un luogo degno per Te da abitare, poiché è il lavoro delle Tue stesse mani. Dammi Te stesso, senza di cui, anche se mi dessi tutto quello che hai mai fatto, ancora questo non soddisfarebbe i miei desideri. Fa che l’anima mia Ti cerchi sempre, e fa ché io persisti nel cercare, finché ho trovato e sono in pieno possesso di Te. Amen.

Dal libro: "L’Imitazione di Cristo" e dalla Sacra Scrittura

1° Settimana d’Avvento
Domenica: Libro 1° Capo XXIV No.1
Considera in tutte le cose il fine, e come dovrai esser costituito avanti ad un giudice severo, cui nulla è occulto, che non si placa con doni, né scuse; ma giudicherà secondo la giustizia. O peccatore infelicissimo ed insensato, che risponderai a Dio, il quale sa tutti i tuoi falli, tu che alle volte temi il volto di un uomo sdegnato? Deh, perché non ti provvedi per il giorno del giudizio, quando niuno potrà essere scusato, né difeso da altri, ma ognuno avrà molto da fare per se medesimo? Ora è fruttuosa la tua fatica, accettevole il pianto, il gemito esaudibile, soddisfattorio e purgativo il dolore.

Luca, 21, 36: Perciò attendete a voi stessi, affinché i vostri cuori non siano aggravati dalla crapula, dall’ubriacchezza e dalle preoccupazioni della vita, e che quel giorno non vi colga all’improvviso, come un laccio, poiché piomberà su tutti coloro che si troveranno sopra la faccia della terra.

Lunedì: Libro 1° Capo XXIV No. 2
Ha un grande e salutare purgatorio in questo mondo l’uomo paziente che, ricevendo le ingiurie, più si duole dell’altrui malizia, che dell’oltraggio fatto a se stesso; di buon animo prega Iddio pe’ suoi avversari, e rimette loro di cuore le offese; non è tardo a chiedere perdono agli altri, ed è più pronto alla compassione che all’ira; fa spesso violenza a se medesimo, e si sforza di sottomettere interamente la carne allo spirito. Meglio è purgare ora i peccati, e troncare i vizi, che lasciarli a essere espiati nell’altra vita. Veramente c’inganniamo da noi stessi per l’amore disordinato, che portiamo alla nostra carne.

Luca, 23, 34; 23, 39-41: E Gesù diceva: " Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno."
Uno dei due ladroni che erano stati crocifissi, lo insultava dicendo: "Non sei tu il Cristo? Salva dunque te e noi". Ma l’altro lo rimproverava dicendogli: "Non temi Iddio, tu che soffri la stessa condanna? Per noi, è giustizia, perché riceviamo degna pena dei nostri delitti; ma lui non ha fatto niente di male."

Martedì: Libro 1° Capo XXII, No. 1
Misero sei ovunque tu sarai e da qualunque parte ti volgerai, se a Dio non ti rivolgi. Perché ti turbi se le cose non vanno come tu vuoi o desideri? Chi è colui che abbia tutte le cose a suo gusto? Né io, né tu, né chicchesia sopra la terra. Niuno vi ha nel mondo, quantunque sia re o papa, senza qualche tribolazione o travaglio. Chi è colui che se la passa meglio degli altri? Quegli certamente che può patire qualche cosa per amore di Dio.

Luca 12, 15: Poi [Gesù] disse alla folla: "Guardate di star lontano da ogni avarizia, perché la vita d’un uomo, sia pure nell’abbondanza, non dipende dai beni che possiede."

Mercoledì: Libro 1° Capo XXI, No.1
Se vuoi far qualche profitto, conservati nel timore di Dio: non voler essere troppo libero, ma raffrena tutti i tuoi sensi sotto la disciplina, né ti abbandonare ad una stolta letizia. Datti alla compuzione del cuore, e troverai la devozione. La compunzione ci scopre molti beni, che la dissipazione, di solito, in breve far perdere. E’ gran meraviglia che un uomo, il quale considera e pondera il suo esilio e i tanti pericoli dell’anima sua, possa mai pienamente rallegrarsi in questa vita.

Luca 6, 37-8, 44-7: Or, ecco una donna che nella città era pubblica peccatrice, saputo che egli era a tavola nella casa del Fariseo, vi andò portando un vaso di alabastro pieno di profumo. Si pose piangendo ai piedi di Gesù, bagnandoli con le sue lacrime e asciugandoli con i capelli del suo capo. [Gesù] disse a Simone: "Vedi tu questa donna? Io sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato acqua per i piedi; questa, invece ha bagnato i miei piedi con lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato il bacio e lei, da quando sono entrato, non ha cessato di baciare i miei piedi; tu non hai unto di olio il mio capo e lei ha unto i miei piedi di profumo. Perciò ti dico: i suoi numerosi peccati sono stati perdonati, perché essa ha amato molto; colui, invece, al quale poco è perdonato, poco ama."

Giovedì: Libro 1° Capo XX No. 1
Cerca tempo opportuno d’attendere a te, e spesso richiama alla memoria i benefici di dio. Lascia le curiosità Leggi tali materie che siano più proprie a compungere il tuo cuore, che ad occupar la tua mente. Se ti esimerai dai discorsi superflui, dai passeggi oziosi, e dall’udir novità e rapporti, troverai tempo sufficiente ed acconcio per trattenerti in pie meditazioni. I maggiori Santi, sempre che potevano, fuggivano il consorzio degli uomini, ed eleggevano di servire a Dio in segreto.

Luca 6, 12 In quei giorni Gesù si recò sul monte a pregare e trascorse tutta la notte in orazione a Dio.

Venerdì: Libro 2° Capo I No. 6
Se per una volta sola tu fossi entrato perfettamente nel cuor di Gesù, ed avessi gustato alcun poco dell'’rdente amor suo, non ti cureresti allora del proprio tuo comodo o incomodo, ma anzi goderesti degli oltraggi ricevuti; perciocché l'’mor di Gesù induce l'u’mo a disprezzar se medesimo. L'amante di Gesù e della verità e chi è veramente uomo interiore e libero dalle affezioni disordinate, può facilmente volgersi a Dio, levarsi in ispirito sopra se stesso, e riposar nel godimento del suo amato.

Luca 17, 21 Non si potrà dire: " Ecco, è qui", oppure: "E’ là": infatti, il regno di Dio è dentro di voi".

Sabato: Libro 2 Capo 2 No. 2
Quando l’uomo si umilia per i suoi falli, allor facilmente placa gli altri, e con poco soddisfa coloro i quali sono adirati contro di lui. Dio protegge e libera l’umile e lo consola: all’umile Egli s’abassa: dona all’umile copiosa la grazia: e dopo la sua umiliazione lo solleva alla gloria. Rivela pure i suoi segreti all’umile; e dolcemente l’attrae, e lo invita a sé. L’umile poi, anche in mezzo alla confusione, si trova in tranquillissima pace: perocché si appoggia a Dio, e non al mondo. Non credere di aver fatto alcun progresso nella virtù, se non vivi persuaso d’essere a tutti inferiore.

Luca 1, 46-52 Allora Maria disse: "L’anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore! Perché ha guardato l’umiltà della sua serva, D’ora in poi tutte le nazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili"




2° Settimana d’Avvento
Domenica Libro 2° Capo III No. 2
Tu sai bene scusare e colorire le tue azioni; e poi non vuoi ammettere le scuse altrui. Sarebbe più giusto che accusassi te stesso, e scusassi il tuo fratello. Se vuoi essere sopportato, sopporta anche gli altri. Rifletti quanto sei tuttavia lontano dalla vera carità ed umiltà, la quale non sa adirarsi né corrucciarsi, se non contro di sé. Non è gran cosa il convivere coi buoni e mansueti: poiché ciò naturalmente piace a tutti, e ciascuno sta volentieri in pace, e più ama coloro che sono del suo medesimo sentimento. Ma il saper vivere pacificamente con quelli che sono ostinati e perversi o indisciplinati, o a noi contrari, è grazia grande e virtù maschia, che non si può abbastanza lodare.

Luca 6, 31-36 E come volete che gli uomini facciano a voi, così fate voi a loro. Se voi amate quelli che vi amano, che merito ne avete? Anche i peccatori amano quelli che li amano. O se voi fate del bene a quelli che lo fanno a voi, qual merito ne avete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro dai quali sperate di ricevere, quale merito ne avete? Anche i peccatori danno in prestito ai peccatori per avere altrettanto. Amate, invece i vostri nemici, fate del bene, prestate senza sperar niente; allora la vostra ricompensa sarà grande; e voi sarete figli dell’Altissimo, che è buono con gl’ingrati e con i cattivi. Siate dunque misericordiosi, com’è misericordioso il Padre vostro.

Lunedì: Libro 2 Capo X No. 5
Sii dunque grato al Signore per ogni minima grazia; e sarai fatto degno di riceverne maggiori. Sia inoltre per te il minimo dei suoi doni come il massimo; ed il più comune, come se fosse il più speciale. Se si riguarda la dignità del donatore, nessun dono parrà piccolo o troppo vile: perché non può mai essere di poco momento ciò che si dona dal Sommo Iddio. E ove pure ti desse pene e flagelli, ti debbono esser cari: infatti fa sempre per la nostra salvezza quanto Egli permette che ci avvenga. Chi desidera di conservare la grazia di Dio, sia grato per la grazia ricevuta, paziente per quella che gli fu tolta, preghi perché essa ritorni, viva cauto, ed umile perché più non la perda.

Atti degli Apostoli 5, 41 Gli Apostoli partirono dalla presenza del Sinedrio, contenti di essere stati giudicati degli di patire oltraggi per il nome di Gesù.

Martedì: Libro 2, Capo XII No. 1
A molti par duro questo parlare: rinnega te stesso, prendi la tua croce, e seguita Gesù. Ma assai più duro sarà l’udire quell’estrema parola: Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno. Perciocché quelli che ora volentieri ascoltano ed eseguiscono il precetto di portare la croce, non temeranno allora di udire la sentenza dell’eterna condanna. Questo segno della croce apparirà nel cielo, quando il Signore verrà per giudicarci. Allora tutti i seguaci della croce, che nella lor vita si rendettero conformi a Cristo crocifisso, si accosteranno a Cristo giudice con gran confidenza.

Matteo 16, 24-5 Allora Gesù disse ai suoi discepoli: "Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Poiché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per amor mio, la troverà."

Mercoledì: Libro 2 Capo XII No. 13
O volesse Iddio che tu fossi degno di patir qualche cosa pel nome di Gesù. Quanto grande sarebbe la gloria riservata per te. Quanta l’allegrezza che ne risulterebbe a tutti i santi di Dio! Quanta pure la edificazione del prossimo! Perciocché tutti lodano la pazienza, benché pochi nondimeno vogliano patire. Con ragione dovresti soffrir volentieri un poco per Cristo, vedendo che molti patiscono assai più per il mondo.

Atti 7, 55-9 Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, con lo sguardo fisso al cielo, vide la gloria di dio e Gesù in piedi alla destra del Padre. E disse:" Oh! Io vedo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo in piedi alla destra di Dio!"
Quelli, mandando alte grida, si turarono le orecchie e tutti insieme si precipitarono contro di lui, lo trascinarono fuori della città e lo lapidarono. I testimoni deposero le loro vesti ai piedi di un giovanotto, chiamato Saulo, e lapidarono Stefano che pregava e diceva: "Signore Gesù, ricevi il mio spirito". Poi s’inginocchiò e gridò ad alta voce: "Signore, non imputar loro questo peccato". Ciò detto, s’addormentò.

Giovedì: Libro 2 Capo VI No. 1
La gloria dell’uomo dabbene è la testimonianza della buona coscienza. Abbi la coscienza buona, ed avrai sempre allegrezza. La buona coscienza molte e molte cose può soffrire, ed è assai lieta tra le avversità. La rea coscienza è sempre timida ed inquieta. Riposerai tranquillamente, se il tuo cuore non avrà di che riprenderti. Non ti rallegrare, se non quando avrai fatto del bene. I malvagi non hanno mai vera allegrezza, né sentono pace nel loro interno; perocché non v’è pace per gli empi, dice il Signore. E se diranno: Noi siamo in pace; i mali non verranno sopra di noi: e cui oserà nuocerci? Non prestare loro fede: poiché di repente si leverà l’ira di Dio, e le loro opere saranno ridotte in niente e i loro disegni svaniranno.

Giovanni: 3, 20-1 Infatti, chi fa il male, odia la luce e non si appressa alla luce, per paura che le sue opere vengano condannate. Chi invece opera la verità, si avvicina alla luce, affinché appaia che le opere sue sono fatte secondo Dio.

Venerdì: Libro 2 Capo VI No. 2
A chi ama non è difficile il gloriarsi nelle tribolazioni, perciocché il gloriarsi in tal guisa, è un gloriarsi nella croce del Signore. Poco dura la gloria che si dà e si riceve dagli uomini. La gloria mondana va sempre accompagnata dalla tristezza. La gloria dei buoni risiede nelle loro coscienze, e non nella bocca degli uomini. Il contento dei giusti viene da Dio, e in Dio si trova: ed il loro gaudio è nella verità. Chi desidera la gloria vera ed eterna, non si cura della temporale. E chi cerca la temporale, non la sprezza con tutto l’animo, resta convinto di amar meno la celeste. Chi non si prende pensiero né di lodi, né di biasimi, possiede gran tranquillità di cuore.

Matteo 11,29-30 prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, che sono dolce ed umile di cuore, e troverete pace per le anime vostre; perché il mio giogo è soave e il mio peso leggero.

Sabato: Libro 1° Capo XXII No. 3
Imperocché l’uomo interiore si sente molto aggravato in questo mondo dalle necessità corporali. Onde il profeta prega devotamente di venirne sgravato, dicendo: Liberatemi, Signore, dalle mie necessità. Ma guai a coloro che non conoscono la propria miseria! E guai vieppiù a coloro che amano questa vita misera e corruttibile! Imperocché taluni sono si fattamente ad essa attaccati, che (quantunque faticando, e mendicando abbiano appena il necessario), se potessero vivere sempre quaggiù, nulla si curerebbero del regno di Dio.

Giovanni 12, 25 Chi ama la sua vita la perde; e chi odia la sua vita in questo mondo, la salverà per la vita eterna.




3° Settimana
Domenica Libro 1 Capo XXI No. 3
Non ti addossare gl’impacci altrui, né ti intromettere negli affari dei tuoi maggiori. Abbi sempre l’occhio prima sopra di te, ed ammonisci te stesso più specialmente, che non tutti quelli che ti sono cari. Se non hai il favore degli uomini, non te ne contristare: ma sol ti rincresca che non ti comporti nel tuo vivere sì bene e cautamente, come si converrebbe ad un servo di Dio, e devoto religioso. Sovente è più utile e più sicuro che l’uomo non provi molte consolazioni in questa vita, massime di quelle che sono secondo la carne. Che poi non abbiamo, o assai di rado sentiamo le spirituali, vien da noi il difetto: perché non si procura da noi la compunzione del cuore, né affatto si rigettano le consolazioni vane ed esterne.

Matteo 10, 24-5, 28 "Il discepolo non è da più del suo maestro, né il servo da più del suo padrone. Basta al discepolo essere come il maestro, e al servo come il padrone.
Non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima; temete piuttosto colui che può mandare anima e corpo all’inferno.

Lunedì Libro 1° Capo XX, No. 7
A che fine vuoi tu vedere ciò che non è permesso d’avere? Passa il mondo e i desideri del mondo passano ancora. L’amore dei piaceri sensibili ci attrae ai passeggi: ma, scorsa quell’ora, che altro ne riporti se non aggravio di coscienza, e dissipamento di cuore? Bene spesso l’uscita lieta partorisce tristo il ritorno, e l’allegria d’una veglia notturna rende mesta la seguente mattina. Così ogni contento carnale si introduce con piacevolezza ma in fine morde ed uccide.

Galati 5, 16-21 Or io vi dico: lasciatevi guidare dallo Spirito e non soddisferete i desideri della carne. La carne, infatti, ha desideri opposti a quelli dello spirito, e lo spirito desideri contrari a quelli della caren: essi sono in contrasto fra di loro, di modo che non fate quello che vorreste. Or, se siete guidati dallo Spirito, non siete più sotto la legge. Si conoscono le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, magia, inimicizie, contese, gelosie, ire, risse, discordie, divisioni, invidie, ubriachezze, gozzoviglie e cose simili. Riguardo ad esse vi avverto, come vi ho già ammoniti: coloro che fanno tali cose non avranno in eredità il regno di Dio.

Martedì Libro 1° Capo XX No. 4
Sovente quei che passarono pei migliori nel concetto degli uomini, più gravamente pericolarono per la troppo loro fidanza. Perciò a molti è più utile che non siano affatto liberi dalle tentazioni ma anzi ne vengano spesso assaliti; acciocché non vivano fuor di modo sicuri, né per ventura si levino in superbia, né si abbandonino con troppa licenza alle consolazioni esteriori. Oh quanto buona manterrebbe la coscienza colui, che non cercasse mai allegrezza passeggiera, che mai non s’occupasse negli affari del mondo! Oh quanto gran pace e quiete possederebbe chi troncasse ogni vana sollecitudine, e pensasse solo alle cose utili alla propria salvezza e divine, e tutta la sua speranza in Dio riponesse!

1 Corinti 10, 12-3 Perciò colui che crede di star bene in piedi, guardi di non cadere. Non vi è sopraggiunta nessuna tentazione se non proporzionata all’uomo; Dio è fedele; egli non permetterà che siate tentati al di sopra delle vostre forze, ma insieme con la tentazione vi darà pure la forza di poterla superare.

Mercoledì Libro 1° Capo XXII No. 5
Non volere, fratello, perdere la fiducia di far profitto nello spirito; ti resta tuttavia tempo, ed occasione. Perché vuoi tu procrastinare il tuo profitto? Sorgi, e comincia da questo momento, e di’: Ora è tempo di operare; ora è tempo di combattere; ora è tempo di emendarsi. Quando sei afflitto e tribolato, allora è tempo è tempo di meditare. Bisogna che tu passi per fuoco ed acqua, prima di arrivare al luogo del refrigerio. Se non farai violenza a te stesso, non supererai alcun vizio. Fino a tanto che noi portiamo questo fragile corpo, non possiamo star senza peccato, né vivere senza tedio e dolore. Ci piacerebbe di esser liberi da ogni miseria; ma come per la colpa perdemmo l’innocenza, perdemmo altresì la vera felicità. Perciò fa d’uopo tenerci forti alla pazienza, ed aspettare la misericordia di Dio, finché passi il tempo dell’iniquità, e che ciò che vi ha di mortale in noi venga assorbito dalla vita immortale.

Matteo 4, 3-12 Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli! Beati quelli che piangono, perché saranno consolati; Beati i miti, perché erediteranno la terra! Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati! Beati i misericordiosi, perché otterranno misericordia! Beati i puri di cuore, perché saranno chiamati figli di Dio! Beati quelli che sono perseguitati per causa della giustizia, perché di è il regno di cieli! Beati sarete voi, quando vi oltraggeranno e perseguiteranno, e falsamente diranno di voi ogni male per cagion mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli: così infatti, hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi."

Giovedì Libro 1° Capo XXIV No. 8
Se fino al giorno di oggi fossi sempre vissuto in onori e piaceri, a che tutto ciò t’avrebbe giovato, se t’avvenisse di morire in questo punto? Tutte le cose dunque son vanità, salvo che amare Iddio, ed a Lui solo servire. Imperocché chi ama Dio di tutto cuore, non teme né morte, né supplizi, né giudizio, né inferno: poiché il perfetto amore dà un accesso sicuro a Dio. Chi poi tuttavia si compiace di peccare, non è meraviglia se paventi la morte ed il giudizio. Pure è bene che se non l’amore ti ritrae dal male, te ne rattenga almeno il timor dell’inferno. Chi pospone però al timore dell’inferno quello di Dio, non potrà lungo tempo persister nel bene; ma cadrà assai presto nei lacci del demonio.

Marco 12, 28-31, 38-40 Allora avvicinatosi uno degli Scribi, che aveva udito la loro discussione, visto che aveva ben risposto, gli domandò: "Qual è il primo di tutti i Comandamenti?" Gesù rispose: "Il primo è: Ascolta, Israele: Il Signore Dio nostro è l’unico Signore, e tu amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutte le tue forze. Il secondo è questo: Tu amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento più grande di questi."
Egli diceva insegnando: "Guardatevi dagli Scribi, che ambiscono passeggiare in lunghe vesti, essere salutati sulle pubbliche piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti; che divorano i beni delle vedove e fingono di fare lunghe orazioni; essi saranno giudicati più severamente".

Venerdì Libro 2 Capo VII No. 1
Beato chi intende che cosa sia amare Gesù, e disprezzare se medesimo per amor di Gesù. Bisogna lasciare per questo amico ogni altro amico, perché Gesù vuol essere amato sopra tutte le cose. L’amore della creatura è fallace ed instabile: l’amor di Gesù è fedele e durabile. Chi alla creatura si appoggia, cadrà con essa, ch’è labile: chi abbraccia Gesù, starà saldo per sempre. Ama e tienti per amico colui il quale, voltandoti tutte le spalle, non ti abbandonerà, né permetterà che tu nel tuo fine perisca. Voglia o non voglia, bisogna che una volta tu sia separato da tutte le cose.

Giovanni 15, 5-6 Io sono la vite, voi i tralci; chi rimane in me ed io in lui, questi porta molto frutto; perché senza di me non potete far niente. Se uno non rimane in me, è gettato via come il sarmento e si secca, poi viene raccolto e gettato nel fuoco a bruciare.

Sabato Libro 2 Capo VII No. 2
Attenti a Gesù in vita ed in morte, e riposati sulla fede di lui, il quale, ove ogni altro ti mancasse, può solo soccorrerti. Il tuo amato è di tal’indole, che non vuole ammettere compagnia, ma vuol possedere egli solo il tuo cuore, e sedervi come re nel proprio trono. Se tu sapessi bene escludere da te qualunque creatura, Gesù volentieri verrebbe ad abitare con te. Troverai quasi tutta perduta quella confidenza, che fuor di Gesù riporrai negli uomini. Non ti confidare, né ti appoggiare sopra una canna agitata dal vento, perché ogni carne è fieno, ed ogni sua gloria cadrà a terra come il fiore del campo.

Matteo 10,37-39 Chi ama il padre o la madre più di me, non è degno di me; e chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me. e chi non prende la sua croce e mi segua non è degna di me. Chi tiene conto della sua vita, la perderà, e chi avrà perduta la sua vita per amor mio, la ritroverà.




4° Settimana di Avvento
Domenica Libro 2 Capo VII No. 3
Facilmente sarà contento e pacifico colui che ha la coscienza monda. Non sei tu più santo perché sei lodato, né più abbietto perché biasimato. Tu sei quello che sei; né per le lodi umane puoi divenir maggiore di quel che Dio sa che tu sei. Se rifletti a ciò che gli uomini dicano di te. Vede l’uomo quel che appare al di fuori; ma Dio vede quel ch’è nascosto nel cuore. L’uomo considera le azioni, ma Dio esamina le intenzioni. Operare sempre bene, ed aver poca stima di sé, è indizio d’anima umile. Il non voler consolazioni da veruna creatura è segno di gran purità e fiducia interna.

Romani 8, 5-6 Coloro, infatti, che vivono secondo la carne, aspirano alle cose della carne, mentre coloro che vivono secondo lo Spirito hanno il pensiero rivolto alle cose dello Spirito. Le aspirazioni della carne conducono alla morte, invece quelle dello Spirito ci portano alla vita e alla pace.

Lunedì Libro 2 Capo VIII No. 1
Quando Gesù è presente tutto va bene, e nulla sembra difficile. Ma quando Gesù è assente, tutto diviene gravoso. Quando Gesù non parla dentro di noi, ogni consolazione è di poco momento. Ma se Gesù dice una sola parola, somma è la consolazione che si prova. Forse Maria Maddalena non si levò tosto dal luogo, ove piangeva, quando Marta le disse: E’ qui il Maestro, e ti chiama? Felice quell’ora in cui Gesù ci chiama, per farci passare dalle lagrime al gaudio dello Spirito. Quanto sei arido e duro senza Gesù! Quanto insensato e vano, se brami alcuna cosa fuor di Gesù! Non è questo forse maggior danno, che se tu perdessi il mondo tutto?

Luca 9, 25 Che giova, infatti, all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde o danneggia se stesso?

Martedì Libro 2 Capo VIII No. 2
Che ti può dare il mondo senza Gesù? L’esser senza Gesù è inferno insopportabile; e l’essere con Gesù, è dolce paradiso. Se teco sarà Gesù, nessun nemico ti potrà nuocere. Chi trova Gesù, trova un tesoro di bene: anzi un bene ch’è sopra ogni bene. E chi perde Gesù, perde purtroppo, ed ancor più che se perdesse tutto il mondo. Poverissimo è chi vive senza Gesù, e ricchissimo chi se la passa bene con Gesù.

1Pietro 4, 12-13 Miei cari, non vi sembri strana la prova del fuoco sorta contro di voi, per vostro esperimento, come se vi capitasse qualcosa di nuovo; anzi, rallegratevi per la parte che voi venite a prendere alle sofferenze di Cristo, affinché quando apparirà la sua gloria, anche voi possiate esultare e gioire.

Mercoledì Libro 2 Capo VIII No. 3
Grand’arte è saper conversare con Gesù, e saper ritenere Gesù, è gran prudenza. Sii umile e pacifico, e Gesù sarà teco. Sii devoto e quieto, e teco si fermerà Gesù. Puoi presto porre in fuga Gesù, e perdere la sua grazia, se vorrai correr dietro alle cose esteriori. E se l’avrai discacciato e perduto, a chi ricorrerai allora, a chi cercherai per amico? Senza amico tu non puoi viver contento, e se Gesù non ti sarà amico sopra tutti gli amici, ti troverai in somma tristezza e desolazione. Stoltamente adunque tu operi, se in alcun altro riponi la tua fiducia o la tua contentezza. Si dee piuttosto eleggere d’aver tutto il mondo contrario, che Gesù sdegnato. Sia perciò fra tutti quelli che ti sono cari solo Gesù il tuo amico speciale.

1Pietro 2, 1-3 Deponete, dunque, ogni malizia e ogni inganno, la finzione e le invidie e ogni maldicenza, desiderate, come bambini neonati, il latte spirituale e puro, affinché vi faccia crescere per la salvezza, se avete gustato davvero quanto è buono il Signore.

Giovedì Libro 2 Capo VIII No. 4
Si amino tutti per Gesù, ma Gesù si ami per se medesimo. Gesù Cristo solo è degno d’essere amato con singolar dilezione, perché fra tutti gli amici lui solo è buono e fedele. Per lui ed in lui ti siano cari tanto gli amici quanto i nemici; e per essi tutti devi pregarlo, acciocché tutti lo conoscano ed amino. Non desiderare mai d’essere lodato o amato con singolarità; perciocché questo conviene a Dio solo, il quale non ha altro simile a sé. Né volere che alcuno abbia il cuore occupato di te, né che tu sia occupato nell’amore di altri; ma Gesù solo sia in te, ed in ciascun uomo dabbene.

Matteo 6, 9-13 "Voi dunque, pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori; e non c’indurre in tentazione, ma liberaci dal male.

Venerdì Libro 2 Capo VIII No. 5
Sii puro e libero interiormente, senza imbarazzo di veruna creatura. Bisogna che ti spogli affatto d’ogni affezione, e che porti a Dio un cuore mondo, se vuoi attendere a Lui e gustare quanto soave sia il Signore. Ed in verità non giungerai a tanto, se non sarai prevenuto e tratto a sé dalla sua grazia; onde, esclusa e licenziata ogni cosa terrena, sia unito a Lui, solo a solo. Imperocché quando la grazia di Dio viene in soccorso dell’uomo, allora egli è capace di far tutto. E quando essa ne parte, resterà povero e debole, e quasi solamente abbandonato ai flagelli. In questo stato egli non deve abbattersi, né disperare, ma di buon animo rassegnarsi alla volontà divina, e sopportare a gloria di Gesù Cristo tutto diò che gli sopravvenga: perché dopo l’inverno succede l’estate, dopo la notte ritorna il giorno, e dopo la tempesta gran serenità.

Giovanni 5, 22-4 Inoltre il Padre non giudica nessuno; ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio, affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede in colui che mi ha mandato, ha la vita eterna, non va in giudizio, ma passa da morte a vita.

Sabato Libro 4 Capo XVI No. 2
Ecco che io sto dinanzi a Voi, povero e nudo, chiedendo grazia ed implorando misericordia. Saziate la fame del vostro digiuno mendico; riscaldate la freddezza mia col fuoco dell’amore vostro; illuminate la mia cecità collo splendore della vostra presenza. Cangiate per me in amarezza tutto il dolce delle cose terrene, in merito di pazienza qualunque angustia e contrarietà, in oggetto di disprezzo e dimenticanza quanto v’ha di creato quaggiù. Sollevate il mio cuore al cielo verso di Voi, né mi lasciate andar vagando sopra la terra. Fate che sin d’ora e per sempre io trovi in Voi solo le mie dolcezze: perché Voi solo siete mio cibo e mia bevanda, amore e gaudio mio, mia dolcezza ed ogni mio bene.

Giovanni 6, 35 Gesù dichiarò loro: "Io sono il pane di vita: chi viene a me non avrà più fame; e chi crede in me non avrà più sete"






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