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Francesco Guerrieri

viaggio all'interno della pittura

L'esistenza creativa di Francesco Guerrieri somiglia tanto ad un viaggio essenziale all'interno della pittura: una successione di stadi mutazionali ed evolutivi nessuno dei quali comincia e finisce con se stesso, ma ognuno si prolunga e diviene nell'altro in una continuità coerente e chiara che ne scandisce il cammino di ricerca. Un cammino proteso nella consapevolezza che si e sempre prossimi ad una linea mediana, ad una soglia che separa il "non piu" dal "non ancora" e che ogni soglia e una stazione indispensabile, necessaria nel costante gioco di ridisposizione di quell'energia profonda che ne anima il fare espressivo.


Atelier - Interno d'artista 2002
acrilico su tela e legno, cm60,8 x 69,8


Immarginazione variopinta B3, 1979
acrilico su legno e tela, cm. 70 x 70

Il viaggio di Guerrieri ha origine nel rigoglio pittorico della figurazione per poi soffermarsi e sostare, in una lunga fase analitica, sul fascino percettivo della rappresentazione di cui indaga la dinamica compositiva nella costruzione di "Strutture e ritmi visivi". Sospinto da una forte propensione alla speculazione e alla riflessione critica, il suo linguaggio si evolve in un raffinato equilibrio di elementi costituitivi, costantemente tra "visione" e "pensiero": termini antinomici ma in stretto rapporto di consonanza nella razionalizzazione di un discorso pittorico articolato e unitario.

Successivamente l'attenzione di Guerrieri si sposta sul quadro, inteso come fisicità la cui superficie è attraversata da un "moto invisibile" che ne determina la vita temporale; considerate come "luogo mutevole" che partecipa della matericità e della spiritualità attraverso cui si definisce la sostanzialità vera dell'opera. Dopo averne vissuto intensamente la dimensione generativa di forme, Guerrieri coglie però i limiti concettuali del "quadro-finestra", della "pittura-illusione" che in esso prende corpo. La sua spazialità chiusa entro confini predefiniti, non riesce più a contenere i fervidi flussi di pensiero che ne fermentano l'operatività. I segni pittorici abbandonano la centralità della tela, "in fuga verso l'esterno" invadono la cornice, la travalicano irrompendo nella distesa più ampia dello spazio-ambiente; in esso si espandono, ne conquistano le inesauribili possibilità formali, diventano "metafore installative" (installazioni della serie "Immarginazione"), traduzioni concrete del concetto stesso di infinito.


Interno d'artista n. 10, 1980
acrilico su tela e legno, cm 40,5 x 40,5


Dove? Interno d'artista 2002
acrilico e legno, cm 44,3 x 44,3

II lavoro di Guerrieri ricorda, ancor più in questa fase, un gioco di rispecchiamenti in cui l'artista, straordinariamente, si sdoppia, fuoriesce da sé e, dall'alto della sua duplicità, riesce a dominare la sua avventura creativa e, nello stesso tempo, a riflettere sulle modificazioni e reificazioni che le sono proprie.Arricchitosi delle estensioni formali del "mondo", placato il bisogno di esperirne lo spazio smisurato, inizia per Guerrieri un percorso a ritroso, un ripiegamento dall'esterno verso l'interno del quadro - che è soprattutto il suo interno d'artista - in una graduale riappropriazione della spazialità pittorica entro i margini del telaio che diventa cornice.

 

Nelle opere della serie "interno d'artista" Guerrieri celebra una rinascita delle sue stesse fondamenta espressive: rievoca i propri quadri del passato facendoli convivere, nella prospettica profondità del dipinto, con quelli dei grandi maestri, in una iperrealistica ripetizione che è memoria e specchio della pittura nel suo incessante farsi, nella sua processualità formativa. Nel rapportarsi dialettico di visualità e concetto si delinea ancora una nuova modalità d'essere del quadro che riconquista alla pittura la propria funzione rappresentativa, la propria realtà di immagine illusoria ed enigmatica. E' un nuovo e coinvolgente approdo nel viaggio esplorativo di Guerrieri all'interno della pittura; una tappa ulteriore che ne ripropone l'inquietudine conoscitiva, la tensione analitica che sospinge e motiva il suo percorrere vie già percorse, in cui la pittura vive e palpita della sua stessa sostanza vitale.


L'incompiuta - interno d'artista 2003
acrilico su tela e legno, cm 69,8 x 69,8


Viaggio - Interno d'artista 2003
acrilico su tela e legno, cm 69,8 x 69,8

E' "Metapittura", ancora pensiero che ripete e rigenera se stesso nella circolare declinazione delle sue essenze; e, di opera in opera, tessitura preziosa del proprio sentire creativo: pittura che rigenera pittura. In ogni quadro si apre un altro quadro: una scena, solo apparentemente immobile, che dispiega la miriade di soluzioni figurali in cui il vero della pittura assume forma e consistenza d'immagine. Dall'altra parte del quadro, lo sguardo, ammaliato e complice, di chi osserva s'inerpica tra frammenti di vie e strade maestre, risalendo lo snodarsi tautologico di segni e significati; la tela gli si frappone con i suoi diversi piani interpretativi: altrettanti taciti rimandi a configurazioni mentali e immaginative che raccontano delle fertili percorrenze di Guerrieri sui sentieri e net territori dell'arte direttamente nel corpo infinito della pittura.

Teodolinda Coltellaro

 

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