COMUNE DI MORGONGIORI

 

 

LA STORIA -I MONUMENTI - LE FESTE -  IL MONTE ARCI - LE LEGGENDE - CHI SIAMO

 

 

 




 

LA STORIA

Morgongiori è un paese che sorge sul versante meridionale del Monte Arci ad un’altimetria di 351 m. s.l.m e una popolazione di 1000 abitanti circa.Il nome “Morgongiori”, rimanda, nella sua etimologia, alle pareti rocciose che lo circondano fra le quali la bellissima scultura naturale (Testa del guerriero), modellata dal tempo e dagli agenti naturali di “Conca Mraxi”. La presenza umana nel territorio ha origini remote, ciò è testimoniato dai diversi siti archeologici sparsi nel territorio comunale oltre alle diverse officine per l’estrazione e la lavorazione dell’ossidiana, che è un elemento caratteristico del paese. Il paese nel periodo medioevale apparteneva al giudicato di Arborea, nella curatoria di Parte Montis. Nel 1338 Morgongiori partecipò, rappresentato dal notaio Giuseppe Porcu, alla storica firma della pace tra Eleonora D’arborea e Giovanni IV d’Aragona. Nel 1500 a causa delle invasioni dei Barbari e poi dei Saraceni, Morgongiori, grazie alla sua posizione geografica,  fu un luogo di rifugio per le popolazioni che vivevano nelle zone costiere. Con l’evento del feudalesimo passò al Marchesato di Oristano e successivamente fu incorporato nella contea di Quirra, sotto il feudo dei Carroz. Nel 1603 la contea di Quirra venne trasformata in Marchesato e diventò feudo dei Centelles e poi degli Osorio, che governarono fino al riscatto feudale operato dai Savoia, fra gli anni 30’e 40’ dell’800.

In origine il paese di Morgongiori era costituito principalmente da case l’una addossata all’altra in seguito, con il passare degli anni, le persone hanno cominciato ad ampliare il centro abitato spingendosi, con le nuove costruzioni, anche nella zona alta del paese lungo la via  principale di accesso alla montagna(qui infatti, da pochi anni, risiede anche la nuova sede degli Uffici Comunali che prima trovavano ubicazione nella parte bassa del paese). Allocate per lo più su di un pendio le case offrono un panorama spettacolare che si può ammirare anche dalla piazza centrale del paese. Adiacente alla piazza si trova la Chiesa Parrocchiale.

La Chiesa di piccole dimensioni dedicata a S .MARIA MADDALENA,risalente al 1673, presenta una pianta a croce latina  con volta a botte.  Nel corso degli anni ,mentre le sue dimensioni sono rimaste pressoché identiche a quelle originarie, le strutture architettoniche sono state oggetto di numerosi interventi:il suo lato destro, sopraelevato di qualche metro, fungeva da campanile e mostrava tre finestrelle aperte da cui pendevano le campane. Vi si accedeva da una scaletta esterna di pietra rozza, priva di ringhiera. Oggi invece il vecchio campanile non esiste più e al suo posto troviamo il normale campanile moderno. Anche il cimitero, disseminato di croci di legno e di qualche rara lapide marmorea era prima ubicato adiacente alla chiesa. Al suo interno inoltre si trovava una stanzetta mezza diroccata adibita alla raccolta delle ossa.Oggi invece lo ritroviamo alla periferia del centro abitato.

 

All’interno del paese si conservano ancora bene, antiche tipologie costruttive quali; edifici e case d’epoca , molte sono costruite con massi di trachite e basalto nero, elementi cromatici, che rendono le strutture più particolari che rispecchiano l’agricoltura contadina. In alcuni portali sono ancora visibili dei fregi caratteristici, unici nel loro genere.  (Tratto da alle Falde del Monte Arci di Tigellio Contu 1997 )

 

Fra le attività economiche del paese oggigiorno l’agricoltura e la pastorizia sono in regresso rispetto alle nuove attività del settore terziario; infatti, mentre prima il sostentamento delle famiglie derivava dallo sfruttamento della terra, oggi stanno via via nascendo nuove attività che vanno dal commercio al dettaglio, alle società cooperative.

 


 

I MONUMENTI

 

Morgongiori pur essendo un piccolo paese è abbastanza ricco di monumenti sia all’interno del paese che nelle campagne circostanti.

All’ interno del paese possiamo ammirare nella piazza dedicata a Papa Giovanni XII nella quale si trova il monumento dei caduti in guerra una statua dall’altezza di circa due metri e mezzo posata su di un pilastro con una lapide con tutti i nomi dei caduti.

Verso la montagna in località “Su truncu de is pillonis” si trova la croce luminosa che domina Morgongiori visibile anche dalla S.S131 e da quasi tutti i paesi della Marmilla.

Altro luogo delle campagne di Morgongiori è “Sa dommu de is colombusu” che si trova vicino a “Sa scaba de cresia “ ormai con l’ingresso crollato dove si dice che al suo interno ci sia una gradinata che conduce a una stanza.

Il simbolo di Morgongiori resta comunque “sa trebina longa “ con i suoi 812m di altitudine da cui si può ammirare il panorama che nei giorni più limpidi permette di vedere anche il mare di Cagliari.

In zona “praunanta “ troviamo i monumenti megalitici “su frucoi”,“Su forru “,e “sa sala “ de Luxia Arrabiosa , resti che andrebbero valorizzati e fatti conoscere a più persone.

Troviamo poi in montagna la chiesetta dedicata a S.Sofia dove in suo onore il 14-15-16 Ottobre viene celebrata una festa in suo onore il simulacro della santa viene portato in montagna il 14 dove rimane fino al 16 per poi essere riportata al paese.


 

 

LE FESTE PRINCIPALI

 

Il calendario delle feste si apre con le celebrazioni in onore di S. Antonio (16 e 17 Gennaio) caratterizzate dall’accensione dei falò, fuochi propiziatori e dalle manifestazioni religiose con processione e spettacolo pirotecnico. I riti della settimana santa vedono nella rievocazione della deposizione dalla croce del Cristo, “Su Scravamentu”, che consiste in una rappresentazione scenica antichissima in cui vari personaggi in costume ripercorrono con profonda devozione le vicende della passione del Cristo, il culmine delle suggestive manifestazioni della Pasqua. La funzione ha inizio all’imbrunire e si conclude a tarda sera con una processione –  fiaccolata che si snoda per le vie del paese. Il 14 ed il 15 Maggio si festeggia il protettore degli agricoltori, S. Isidoro, in onore del quale, oltre ai falò, si effettua una processione caratterizzata dalla presenza di cavalli e/o buoi addobbati con le caratteristiche “collasa” per i cavalli e “gutturadasa” per i buoi, vere e proprie collane dai disegni floreali in tessuto lavorato secondo le straordinarie tecniche tradizionali; tipica anche la presenza dei trattori addobbati con arazzi, tappeti e fiori; la sera sono previsti spettacoli folkloristici. Il 22 Luglio si effettuano i festeggiamenti in onore della santa patrona del paese, Santa Maria Maddalena, festeggiamenti nei quali, alle manifestazioni religiose si accompagnano i balli ed i canti tradizionale l’esibizione di gruppi musicali.

Ulteriore occasione per festeggiare è data, nei primi giorni di agosto, dalla “Mostra dell’arazzo e del tapetto” e dalla “Sagra del porchetto del monte Arci “e delle “Lorighittas”, la pasta locale, a cui si accompagnano una rassegna folk e balli tradizionali in piazza.

 

 Un atmosfera tutta particolare accompagna le celebrazioni in onore di Santa Suia( Santa Sofia )il 14,15 e 16 ottobre. I festeggiamenti incominciano il giorno 14 con il trasporto in processione per 12 Km, attraverso impervi sentieri, del simulacro della santa dal paese alla chiesa campestre intitolata alla stessa, unico reparto di quello che doveva essere stato il villaggio di Santa Suia, che, si dice invaso nei saraceni e distrutto, fu abbandonato dalla sua popolazione, che, in fuga, si rifugiò proprio a Morgongiori. La sera sono previsti canti e balli tradizionali presso la piazza del paese.

Sono previsti invece per il giorno 15 la processione al monte e i riti religiosi; nel pomeriggio, sempre presso la chiesetta, balli tradizionali mentre la sera, in paese è prevista l’esibizione di gruppi musicali. Il giorno 16 vede la conclusione dei festeggiamenti con la processione del rientro del simulacro in paese e le manifestazioni folkloristiche e musicali.

 

ALTRE SAGRE PAESANE

“SA PATRONA”

 

I festeggiamenti per Santa Maria Maddalena patrona del paese come di usanza in tutti gli altri paesi dovrebbero aver maggiore rilievo; invece la festa in onore di quella santa ha carattere esclusivamente religioso e trascorre placida e tranquilla nella pace della chiesa e della famiglia.

“LA SAGRA DEL SANTO" contadino

S.Isidoro è il santo dei contadini. Perciò questi per antica consuetudine sono gli esclusivi promotori e finanziatori dei festeggiamenti. Infatti un apposito comitato di contadini obrieri tutti gli anni, al tempo del raccolto, passa nell’aia a raccogliere l' offerta in grano che ciascun “massaro” mette da parte per festeggiare il santo.,  La festa si celebra il 15 maggio, nella pienezza della primavera, quando la campagna è esuberante di fiori Perciò alla processione del santo non manca mai la partecipazione di buoi infiorati, ai quali il lungo riposo, dopo il lungo riposo dell’aratura, e l’abbondanza dei pascoli primaverili hanno fatto acquistare forme tondeggianti e lucentezza di pelo !.I buoi dopo una opportuna strigliatura vengono ornati da una splendida collana arabescata ”gutturada” dai motivi arcaica vivi colori, tessuta al telaio familiare e facente parte del corredo di sposa di ogni massaia. Gelosamente custodita in un’apposita cassa- panca di castagno, come un vero cimelio, essa ne viene tolta  per essere usata solamente nelle grandi occasioni degli sposalizi e della festa del Santo contadino Fornita per l’occasione da appositi campanacci  e cinta al collo delle bestie fa bella mostra di sé è forma l’orgoglio della tessitrice. In ricorrenza delle sagre paesane esiste la consuetudine delle corse dei cavalli montani ordinariamente dai ragazzi dai12 ai 15 anni “a sa nua” ossia senza sella e senza staffe. Il premio messo in palio consiste quasi sempre in una pezza di panno, di velluto o di broccato da dividere in parti proporzionali ai primi tre cavalieri vincitori della gara; in più viene assegnato al cavaliere che abbia raggiunto per primo il traguardo, un fazzoletto di seta pura.. La pezza viene poi portata pomposamente alla processione.

 

 


 

IL MONTE ARCI

 

Il Monte Arci è un vastissimo territorio posto al centro della Sardegna , i cui vertici sono rappresentati anche da altri monti :dal Monte Arcuentu a ovest , dal Monte Ferru a nord , e dal Monte Gennargentu a est .

Le superfici del Monte Arci sono suddivise fra tutti gli altri comuni che appartengono alle sue falde : Siris , Masullas , Morgongiori , Ales , Pau , Usellus , Palmas Arborea , Villaurbana , Santa Giusta , e infine Marrubiu . La maggior parte di Monte Arci appartiene  al Comune di Morgongiori,con un area di 3228 Ha .La sua vetta più alta di metri 812 è costituita da una grande roccia di origine vulcanica chiamata Sa Trebina Longa .Il territorio di Monte Arci è ricco di una roccia di origine vulcanica chiamata ossidiana riscoperta proprio ultimamente come materiale  che si presta facilmente alla lavorazione ottenendo vari oggetti.Sul territorio sono presenti enormi distese di boschi con alberi secolari tipo querce ed elci e nel sottobosco si può respirare l'aria fresca e profumata dalle varie erbe aromatiche. Quando la stagione lo permette si possono ammirare vari corsi d'acqua che dalla montagna scendono a valle.

 

 


 

 

LEGGENDE

 

“Luxia Arrabiosa”

 

Questa leggenda è stata ambientata nella località de “Is Concas de Margini” situata vicino al confine con il comune di Pompu.

“Luxia era una bella fanciulla che ogni giorno andava ad infornare il pane su una collina.

Un bel giorno un fauno la vide e se ne innamorò pazzamente tanto che per possederla

le saltò sopra.

Luxia così chiese aiuto agli dei e riuscì a togliersi di dosso il fauno , e a colpirlo inferocita con il “forcone” che dopo aver ucciso il fauno si conficco nel suolo.

Luxia dal giorno per la sua rabbia fu soprannominata “Luxia Arrabiosa”.

 

“Maria Pungi-Pungi”

 

La notte di Tutti i Santi,vagava sui tetti una strega chiamata “ Maria Pungi-Pungi” perché andava in giro con un forchettone e sbirciava i bambini; e se vedeva che avevano mangiato per ghiottoneria,

più pasta di quella che avrebbero dovuto mangiare,entrava in casa e con il suo forchettone bucava la pancia dei bambini per estrarne le lorighittas superflue.

 

LO SAPEVI CHE?

*   Il nome del paese MORGONGIORI significa città delle pietre, perché anticamente nella punta di IS BENAS sorgeva un vulcano.

*   Solo ed esclusivamente a Morgongiori viene preparata dalle donne paesane una speciale pasta chiamata lorighittas.

 


 

CHI SIAMO ?

 

Siamo i ragazzi di Morgongiori del corso di alfabetizzazione di informatica organizzato dalla Regione Autonoma della Sardegna e dal CRS4 :

BATTOLU ILARIA

CASULA DANIELE

CONTU EFISIANGELO

DEMONTIS ALESSIO

DESSI' DANIELE

DESSI' JESSICA

DESSI' MANOLO

ERDAS LAURA

FENU DIEGO

FENU FABIO

FIGUS STEFANO

GARAU ELISABETTA

GARAU ROBERTA

GARAU SIMONA

GARAU VALERIA

PERRIA ENRICO

PERRIA SERGIO

STATZU MICHELA

Grazie alla collaborazione di . . . A. MICHELE PILI.