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HISTORY OF ANATOMY

 

Nozioni più o meno superficiali e imprecise di anatomia umana si trovano in molti popoli primitivi e in diversi cicli di civiltà.

Per lo più sono basate su osservazioni sugli animali, perché la dissezione del cadavere è stata quasi sempre ostacolata da pregiudizi, o per motivi religiosi. le conoscenze anatomiche sono state in stretti rapporti con credenze magiche o con riti religiosi (a. aruspicina).

La storia dell'anatomia risale a epoca assai remota: i papiri, le scritture sacre, i poemi e gli altri documenti delle più antiche civiltà testimoniano un complesso di cognizioni anatomiche -talvolta cospicuo, che serviva di base a una rudimentale fisiologia.

La pratica delle imbalsamazioni, i sacrifici, la medicazione delle ferite profonde furono le prime occasioni per le osservazioni anatomiche.

L'affermazione dell'anatomia come scienza avvenne presso i Greci

e la sua prima espressione sembra legata al nome di Alcmeone da Crotone, che viene indicato come primo autore di un'opera anatomica, di cui non rimangono che pochi, brevissimi frammenti;

tuttavia non si può dire che presso le scuole asclepiadee di Cnido e di Coo fossero tenuti in grande onore gli studi anatomici, come invece avvenne presso la scuola medica di Alessandria, dove l'anatomia raggiunse l'apice dello splendore in epoca ellenistica: le scoperte attribuite a Erofilo e ad Erasistrato stupiscono per l'intuito moderno che le ha guidate.

Ostacoli prevalentemente religiosi determinarono, nei secoli successivi, una profonda e duratura involuzione degli studi anatomici:

alle dissezioni sui cadaveri, giudicate empie e come tali interdette, si sostituirono quelle sugli animali, e i risultati furono applicati, da Galeno, senza nessuna correzione all'uomo; l'elaborazione dottrinale fu limitata a un'esegesi dei vari testi.

In tal modo la dottrina anatomica fu appesantita e infarcita di errori.

Solo intorno al 1315, per merito di L. Mondino de' Liuzzi, l'anatomia ritrovò nelle dissezioni sul cadavere la base delle sue indagini e del suo insegnamento senza peraltro sganciarsi dal dogmatismo imperante e quindi senza portare al superamento dei numerosi errori di Galeno.

Solo in pieno clima rinascirnentale gli studi anatomici rifiorirono vigorosamente, imboccando finalmente la feconda e coraggiosa via della revisione dell'opera di Galeno.

Con mente libera da ogni pregiudizio Leonardo da Vinci intraprese sistematiche ricerche, compiendo numerose, memorabili osservazioni

ed elaborando la prima iconografia anatomica scientifìca, che purtroppo non venne pubblicata e rimase sconosciuta ai contemporanei.

L'indagine anatomica obiettivamente e sistematicamente condotta trovò in A. Vesalio (1514-1564), autore dell'opera De humani corporis fabrica libri septem (1543), il suo coraggioso rinnovatore.

L'opera del Vesalio fu proseguita con genialità da G. Falloppia (1523-1562), autore tra l'altro di ricerche sull'orecchio, sulle ossa e sugli organi genitali.

Nel quadro di questo rinnovato interesse per gli studi anatomici vanno ricordate le osservazioni di G. Fabrici d'Acquapendente (1533-1619)

sulle valvole delle vene, di B. Eustachio (1520-1574)

sull'orecchio, di G. Casseri (1562-1616)

sull'organo dell'udito e sull'apparato della fonazione, 

di G. Aselli (1608-1692) sui vasi chiliferi, 

di A. Spigelio (1578-1625) sul fegato, 

di G. G. Wirsung (1600-1645), Th. Wharton (1614-1675) e N. Stenone (1638-1673) sulle ghiandole,

di Th. Willis (1621-1675) sul sistema nervoso.

Nel 17° secolo i contributi più imponenti alle ricerche anatomiche furono portati da M. Malpighi (1628-1694) e da A. van Leeuwenhoek (1632-1723), che per primi ricorsero all'ausilio del microscopio.

Il Malpighi, descrivendo i corpuscoli del sangue e individuando fini strutture nella pelle (strato del M.), nella milza (corpuscoli del M.), nel rene (glomeruli), come pure nel polmone (alveoli e rete capillare perialveolare), aprì il vasto capitolo dell'a. microscopica e dell'a. dei tessuti (istologia).

Il signifìcato della sua opera non è espresso soltanto dalla ricchezza e dalla precisione delle sue osservazioni, ma dall'aver efficacemente rilanciato, contro la persistente e fanatica opposizione di molti avversari, la preminenza dell'osservazione diretta e dell'indagine sperimentale sugli apriorismi dogmatici.

Nello stesso periodo, F. Ruysch (1638-I731) condusse a perfezione la tecnica della iniezione dei vasi con materie colorate e con tale accorgimento riuscì a descrivere le valvole dei vasi linfatici e le disposizioni dei vasi in seno a vari organi.

Di particolare importanza furono anche le ricerche di A. M. Valsalva (1666-1723) sull'orecchio

e di G. B. Santorini (1681-1737) sulla muscolatura della faccia e della laringe.

Fondamentale fu il contributo descrittivo portato da G. B. Morgagni (1683-1771), cui si deve la descrizione di numerosissime formazioni anatomiche oltre che il merito di aver posto le basi dottrinali e metodologiche dell'ananomia patologica.

Contributi di notevole rilievo vennero anche da W. Hunter (1718-1783) sull'anatomia dell'utero gravido,

J. Hunter (1728-1793) sulla struttura dei denti e

D. Cotugno, che descrisse il liquor cefalorachidiano.

Grazie al possesso di una tecnica d'indagine sempre più perfezionata e alla vastità degli argomenti indagati, nei secoli successivi oltre a un maggior rigore di descrizioni si delinea la formazione, in seno alla comune dottrina, di branche specializzate.

Così mentre l'anatomia descrittiva riceve il contributo degli studi di L. Rolando (1773-1831) sul cervello,

di G. Henle (1809-1885) sul rene, 

di F. Pacini (1812-1883) sulle terminazioni sensitive, 

di A. Corti (1822-1883) sull'organo dell'udito,

progressivamente si vanno sviluppando gli studi di anatomia topografica e di anatomia chirurgica,

in Italia iniziati da A. Malacarne (1744-18I6)

e A. Scarpa (1752-1832),

e acquistano importanza di branche di scienza autonome l'anatomia patologica, l'anatomia comparata, l'antropometria e la biometria.

Mentre nella prima metà del sec. 19° l'anatomia sistematica mostra di avere affrontato e adeguatamente svolto la maggior parte dei suoi principali compiti descrittivi,

l'anatomia microscopica presenta rigoglioso sviluppo sul finire del secolo, grazie all'introduzione di sempre più idonei mezzi di colorazione e all'impiego di microscopi e microtomi più perfezionati ( ISTOLOGIA).

In anatomia topografica le sezioni meccaniche di cadaveri congelati o fissati alla formalina consentono una più chiara visione dei rapporti di continuità tra i vari organi.

Nel corso di questo secolo le tecniche d'indagine radiologica (in tempi recentissimi anche la róntgencinematografia) hanno consentito di condurre ricerche di morfologia in vivo.

L'anatomia microscopica, da parte sua, ha approfondito le sue possibilità d'indagine con l'ausilio della microscopia elettronica ( ULTRASTRUTTURA).

Il perfezionamento dei mezzi d'indagine ha consentito di estendere le ricerche di morfologia sperimentale un capitolo dell'anatomia rivolto allo studio delle cause che determinano le forme anche a organi e a organismi mentre in passato queste venivano limitate quasi esclusivamente agli embrioni.

In tal modo l'anatomia, scienza tradizionalmente piuttosto statica, è entrata in una nuova, più dinamica fase evolutiva

 

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