Il primo accenno storico sulle origini della chiesa di S.Silvestro è contenuto in una cartula donationis (carta di donazione) del 762 d.C. trascritta dai nobili fratelli longobardi Erfo e Marco, figli di Pietro Duca del Friuli, a favore dei monaci Benedettini dell'abbazia di Sesto al Reghena, da loro appena fondata.
Fra i beni elargiti viene inclusa la curtis in Laurenciaca cum oratorio Domini et Salvatoris qui ibi situs est (la corte o villa di Lorenzaga con l'oratorio del Signore e Salvatore che vi si trova). A quei tempi con la parola oratorio s'indicava una chiesa succursale, non battesimale. Ciò fa supporre l'esistenza di un piccolo centro abitato dotato di una chiesa minore, una delle prime tra i fiumi Livenza e Tagliamento, forse suffraganea dell'antichissima pieve di Grumelio (o Grumello). La scrittura verrà in seguito confermata da Papa Lucio III, il quale, in un documento del 1182, menziona : Laurenzaga cum oratorio Sancti Salvatoris et cum castello. Si fa riferimento anche ad una sistema difensivo, non propriamente un castello ma una cortina di protezione schierata lungo la linea di confine.
Al primitivo oratorio del Signore e Salvatore successe nel corso dei secoli, dopo demolizioni e ricostruzioni, la pieve di Lorenzaga posta sotto la giurisdizione della diocesi Concordiese e ricordata in una bolla del marzo 1186 da Papa Urbano III, insieme alle pievi di San Stino e di Grumello. Di quest'ultima non resterà traccia e San stino si ridurrà a chiesa filiale dipendente da Lorenzaga, come Annone, Barco (di Pravisdomini), Blessaglia (di Pramaggiore) e Corbolone (di San Stino di Livenza). La pieve di Lorenzaga fu matrice, oltre delle già citate chiese, di quelle di : Pasiano, Rivarotta, Azzanello, Visinale, Cecchini, Castello della Meduna, Loncon, Frattina, Belfiore, Quartarello, Santa Maria delle Grazie in Riviera Scarpa sulla sinistra del ramo morto della Livenza e unita nel 1925 alla parrocchia di Motta per far sì che il confine tra la diocesi Concordiese e quella Cenedese fosse costituito dal ramo nuovo del fiume.
La chiesa di Lorenzaga porta il titolo di San Silvestro Papa soltanto dal 1491, quando venne consacrata per l'ultima volta dal vescovo di Caorle Pietro Carlo, il 3 luglio dello stesso anno. È probabile che in passato essa portasse il nome di S.Lucia alla quale, all'interno della chiesa, risulta dedicato un altare.
D'allora molte chiese filiali diventeranno autonome e la pieve di S.Silvestro otterrà nel 1677 il titolo onorifico di chiesa arcipretale.
L'interno della chiesa è luminosissimo e reso molto suggestivo da un elegante soffitto finemente decorato che riporta, al centro, un grande affresco di Paolo de Lorenzi (1733-1806) raffigurante il "BATTESIMO DI COSTANTINO".
presbiterio | affresco del soffitto raffigurante il "Battesimo di Costantino" |
L'area presbiterale è un vero gioiello dell'arte sacra. Ai lati dell'altare maggiore, si trovano i fastosi stalli del CORO, in prezioso legno intagliato.
stallo del CORO in prezioso legno intagliato |
Sopra di essi, si possono ammirare due grandi tele del pittore Paolo de Lorenzi che rappresentano : "Gesù tra i fanciulli" (a sinistra) e l'"Adorazione dei Magi" (a destra).
Gesù tra i fanciulli |
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l'Adorazione dei Magi |
L'altare maggiore è dotato di un elegante tabernacolo lapideo sormontato da un trionfo scultoreo di figure angeliche, opera di Bartolomeo Trevisan. Dietro di esso è posta una magnifica pala del '700 raffigurante il Patrono San Silvestro Papa e i Santi Pietro Apostolo e Stefano Protomartire.
Altare Maggiore |
A margine del presbiterio, sulla destra si trova l'altare di S.Lucia con la statua marmorea della Santa realizzata da Pietro Baratta (1688-1729).
A metà della parete sinistra della navata, in una piccola cappella, è collocato l'altare della Beata Vergine la cui statua è opera di Valentino Panciera, detto il Besarel (1829-1902).
Altare di Santa Lucia |
Altare della Beata Vergine |
Sopra il portale maggiore, la controfacciata della chiesa è dominata da un grandioso organo con cantoria.