A San Benedetto del Tronto...

Il decennio 1960-70 segnò la fine del "boom economico" e del cosiddetto "miracolo economico italiano" e l'inizio degli anni che furono chiamati "della paura" o "di piombo". I GIOVANI, come se stanchi del benessere conseguito attaccarono il sistema. Giunsero i disordini nella scuola e nelle università, la richiesta del 18 politico a tutti, i cortei con i cosiddetti "opposti estremisti".

A San Benedetto, intorno al 1970, sotto la guida del sindaco UGO MARINANGELI, per una serie di avvenimenti di lotte politiche e di sindacali sia nel mondo del lavoro che della scuola, la situazione amministrativa sambenedettese continuava ad essere quanto mai precaria e ingarbugliata. 

Per quanto riguarda la SCUOLA, i primi disordini furono preceduti da dibattiti che a San Benedetto furono fatti dapprima nella Rotonda del Lungomare B.Buozzi, nel cuore della città, poi in un appartamento sito in Via degli Orefici (ex vicolo delle Poste). Una lettura ricorrente era "L'istruzione negata" ed "Esperienze pastorali"- (ritirato dalla circolazione dal S. Ufficio) - di Don LORENZO MILANI (un anno prima della contestazione giovanile, fu un "prete scomodo". Egli non suggerì ai giovani di violare le leggi. Scrisse però che "quando le leggi non sono giuste i giovani dovranno battersi perché siano cambiate), "Letteratura ad una professoressa", ritenuti rivoluzionari e provocatori, infine un documento politico, pubblicato in numero unico, denominato "M1", che costituirono l'ABC dell'addottrinamento ideologico e politico studentesco.

Furono anche molto attivi i fratelli Patrizio e Roberto Peci, Giustino Zazzetta (iscritto alla facoltà di ingegneria a Bologna), i fratelli Marco (universitario a Bologna) e Carlo Bertocchi (liceale), Ennio Valeri (iscritto alla facoltà di lettere a Urbino), Pier Luigi Mandolini, detto "Pierlò", studente di scuola media, Stefano Mastrangelo (iscritto alla facoltà di architettura a Roma), i fratelli Trevisani, Lino Tordini, Carlo Manfredi, Emanuela Narcisi ed altri.

Le agitazioni a San Benedetto culminarono nel 1969 con l'occupazione del Liceo Scientifico "B. Rosetti" da parte di giovani liceali guidati da Enzo Cipolla, Antonio Pompei, Antonio Camiscioni ed altri e con la costituzione, nel 1970, di "LOTTA CONTINUA", un movimento sorto spontaneamente e contemporaneamente a Pisa, Pavia, Torino, Milano. I temi più dibattuti erano quelli della condizione sociale dei lavoratori della pesca atlantica, per i quali rivendicavano la fine della spartizione del prodotto e un salario fisso. Seguirono alcuni scioperi tra la marineria sambenedettese con conseguenze drammatiche per gli operatori economici del settore. LOTTA CONTINUA tuttavia non teorizzò la violenza. Furono movimenti diversi a farlo e ad attuarla nelle forme più aberranti: le BRIGATE ROSSE, composte da estremisti di sinistra e ORDINE NUOVO, composto da estremisti di destra.

Mentre a San Benedetto si registrava una rapina nei magazzini Gabrielli, l'incendio dell'auto di un democristiano e un conflitto a fuoco tra polizia e un sospetto brigatista nei pressi del Bar Florian, e l'occupazione della sede regionale della DC da parte di brigatisti, altrove si continuò con l'uccisione premeditata di esponenti politici, magistrati, giornalisti, uomini di cultura, rappresentanti dell'ordine pubblico ecc. Solo di rado le vittime venivano "gambizzate", ferite alle gambe.

L'uccisione più clamorosa, dopo quella dell'on Aldo Moro, fu quella di Roberto Peci, fratello di Patrizio Peci, leader storico delle Brigate Rosse, primo "pentito". Roberto Peci fu trucidato nei pressi di Roma dopo essere stato prelevato a San Benedetto con uno stratagemma da ex compagni del fratello. Una vendetta che copre ancora di ignominia tutta l'organizzazione eversiva e i suoi sostenitori. Molti di costoro, tra i quali Giovanni Senzani, Stefano Petrella, Natalia Ligas, Susanna Berardi, Luciano Farini, Giuseppina Delogu, Franca Mussi, Rocco Beltrame, Mario Loreto, Volpe e Roberto Buzzati furono processati ad Ancona nell'estate 1985 e condannati. Solo a due di essi fu comminato l'ergastolo.

LOTTA CONTINUA  si sciolse autonomamente nell'autunno 1976 dopo un Congresso svoltosi a Rimini.

San Benedetto in questo periodo ebbe notorietà per l'attività di una emittente, seconda per importanza sull'intero territorio nazionale, denominata "RADIO LIBERA 102", con sede nel Paese Alto.