HERBERT MARCUSE

Marcuse H., filosofo tedesco (1898 – 1979)

Esule all’avvento del nazismo, dal 1934 visse e insegnò negli USA.

I suoi studi, indirizzati alla reinterpretazione del marxismo, lo hanno portato a un’analisi fortemente critica sia della società sovietica sia di quella degli USA ("Marxismo sovietico" ; "L’uomo a una dimensione").

Descrisse la società industriale contemporanea come una società repressiva e ipotizzò una società pacificata, liberata con il progresso tecnico dalla lotta per l’esistenza. Altre opere: "Ragione e Rivoluzione"; "Eros e Civiltà"; "La fine dell’utopia"; "Controrivoluzione e rivolta".

 

Da "L’uomo a una dimensione".

"La borghesia e il proletariato, nel mondo capitalista, sono ancora le classi fondamentali, tuttavia lo sviluppo capitalista ha alterato la struttura e la funzione di queste due classi rendendole inefficaci come agenti di trasformazione storica. Un interesse prepotente per la conservazione ed il miglioramento dello status quo istituzionale unisce gli antagonisti d’un tempo nelle aree più avanzate della società contemporanea"…..

"La lotta per la soluzione ha superato le forme tradizionali. Le tendenze totalitarie della società unidimensionale rendono inefficaci le vie ed i mezzi tradizionali di protesta"….

"Al di sotto della base popolare conservatrice vi è il sostrato dei reietti e degli stranieri. Essi permangono al di fuori del processo democratico. Le loro condizioni e situazioni sono intollerabili. La loro opposizione colpisce il sistema dal di fuori; è una forza elementare che viola le regole del gioco, così facendo mostra che è un gioco truccato. La loro forza si avverte dietro ogni dimostrazione politica per le vittime della legge e dell’ordine. Il fatto che essi incomincino a rifiutare di prendere parte al gioco può essere il fatto che segna l’inizio della fine di un periodo "….