INFORMAZIONI TECNICHE

Premessa

Le informazioni ed i dati contenuti nel presente bollettino sono forniti a titolo generico come semplice guida all’utilizzo del prodotto interessato. Le informazioni contenute non potranno, in nessun caso, essere considerate quale assunzione di garanzia. Soredi non potrà in alcun modo essere ritenuta responsabile per i risultati che si potranno ottenere durante la trasformazione.

Proprietà meccaniche

I compounds Soredi fanno parte delle resine tecniche (engineering polimers) e vengono prevalentemente trasformati mediante stampaggio ad iniezione.Per questo motivo i valori indicati nelle tabelle delle proprietà fisiche sono stati misurati secondo la normativa internazionale ASTM su provini stampati ad iniezione.Si è scelta la normativa ASTM per permettere un più facile confronto tra i polimeri in quanto questa metodologia è comunemente utilizzata dai principali produttori di materie plastiche.

Anche la normativa italiana UNI riprende per numerose determinazioni le norme ASTM (American National Standards ).

Per alcuni metodi analitici esistono correlazioni dirette tra le varie normative internazionali :

ISO (International Standardization Organization )
BSI (British Standard Institution)
DIN ( Deutsches Institut fur Normung )
AFNOR (Association Française de Nornalization )

Il Servizio Tecnico Soredi è a disposizione per chiarimenti in merito alle varie correlazioni.

I valori riportati in letteratura devono essere sempre interpretati alla luce della esperienza tecnica.

I provini prodotti con i vari procedimenti danno valori diversi anche nelle misurazioni secondo le norme standard , per cui, i risultati dichiarati sono da intendersi come indicativi e debbono essere utilizzati solo per confronto tra i vari polimeri.

Per la produzione di elementi strutturali è consigliabile la valutazione del comportamento dei materiali plastici in seguito a sollecitazione di lunga durata (creep) sul manufatto finale.In genere le caratteristiche a trazione (modulo elastico) danno valori più elevati di quelli a flessione,a parità di condizioni (velocità) di prova.

Resistenza all’urto

Questo valore definisce il comportamento delle resine termoplastiche nell’arco delle temperature di impiego.

La resilienza, nei materiali plastici, è funzione della struttura chimico-fisica del polimero e dipende dalla transizione vetrosa ( variazione duttile - fragile ).

Per migliorare le prestazioni all’impatto delle resine standard , si può i formulare opportunamente i compounds ( miscele polimeriche ) in modo da intervenire nella modifica della struttura morfologica del polimero.

Soredi produce compounds e leghe polimeriche in grado di offrire alte resistenze alla frattura.

In generale , per quanto riguarda la resistenza all’urto, si debbono prendere in considerazione anche la forma ed il disegno del pezzo finito. In molti casi la forma del manufatto è più importante della scelta, del materiale stesso. Nei pezzi, l’intaglio, provocando la concentrazione degli sforzi, diminuisce la resistenza all’urto.

Per quanto riguarda lo stampaggio, lo stato di orientazione dei polimeri, indotto dallo stampaggio, diminuisce la resistenza all’urto.

I valori di resistenza all’urto Izod non possono essere utilizzati per la progettazione perché troppo influenzati dal raggio dell’invito a rottura cioè dal metodo di preparazione dei provini (intaglio netto ).

Materiali diversi mostrano diverse sensibilità all’intaglio, per cui , non è sempre possibile il confronto tra diversi polimeri.

Temperatura di distorsione sotto carico costante.

( termoresistenza)

Le temperature indicate nei bollettini tecnici non si possono considerare a garanzia della resistenza dei materiali per esposizioni prolungate a temperatura elevata ( definite comunemente temperature di uso continuo ). I valori numerici ottenuti mediante il metodo di deflessione sotto carico H.D.T., oppure Vicat, possono essere impiegati solo a scopo comparativo , con una certa cautela , in applicazioni dove i fattori tempo e temperatura , metodo di applicazione del carico e deformazione, sono simili a quelli dichiarati nel metodo di prova. Vi è da notare che la storia termica dei provini porta a dei risultati finali molto differente.

Il condizionamento ( ricottura ad alta temperatura per alcune ore ) aumenta il valore di H.D.T. di oltre 10 gradi centigradi.

Termostabilità

(resistenza termica)

Le materie plastiche subiscono degradazione termo-ossidativa sia durante la trasformazione che nella loro utilizzazione.

Per superare questo inconveniente tutti i compounds Soredi sono adeguatamente formulati.

Nel caso in cui le temperature di impiego continuo superino i normali valori standard, è possibile fornire formulazioni studiate su misura.

La corretta additivazione dei compounds Soredi può essere facilmente determinata valutando le variazioni dell’indice di fluidità (M.F.I.) sulla resina originale e sui manufatti.

Una evidente variazione di questo rapporto può consigliare, in qualche caso, la modifica delle temperature o delle condizioni di stampaggio.

Nel caso in cui i manufatti debbano impiegarsi in contatto con acqua bollente, soluzioni di detersivi oppure in presenza di agenti chimici che possono causare tensocorrosione ESCR è consigliabile la valutazione sperimentale dei pezzi stampati prima dell’uso finale.

Stabilità alla luce ed agli agenti atmosferici.

Le materie plastiche vengono danneggiate dai raggi ultravioletti.

La degradazione si manifesta in uno sfarinamento superficiale , nella alterazione del colore e nella formazione di microfratture superficiali con conseguente diminuzione delle proprietà meccaniche. Con l’aggiunta di stabilizzanti alla luce è possibile rallentare, ma non impedire, la degradazione del polimero. Una corretta formulazione deve prendere in considerazione non solo la natura della resina di base ma anche il suo colore (pigmento utilizzato e grado di copertura). I compounds Soredi usano in generale una formulazione ultravioletta standard, come consigliato dalle migliori società produttrici di additivi; ma possono essere formulati, anche , per prestazioni a lungo termine.

Le correlazioni tra le valutazioni di laboratorio e le prestazioni reali in esterno debbono e essere ritenute indicative in quanto di difficile interpretazione scientifica

Autoestinguenza

Generalmente, le resine termoplastiche bruciano se sottoposte alla azione delle fiamme. La propagazione della fiamma è funzione della natura polimerica del materiale. Una indicazione generale può essere ottenuta mediante l’indice di ossigeno dei polimeri.

Il metodo più utilizzato per definire l’autoestinguenza è il metodo Underwriters’ Laboratories Inc.USA..

Grazie all’impiego di alcuni sistemi formulativi originali i compounds Soredi offrono un elevato livello di autoestinguenza.

Resistenza chimica

Le materie plastiche sono attaccate da molte sostanze.

L’azione delle sostanze chimiche può causare sul polimero completa o parziale dissoluzione , rigonfiamento oppure formazione di "incrinature o fessurazioni".

Un aumento della temperatura comporta una maggiore aggressività da parte dei gli agenti chimici considerati.

E’ sempre consigliabile valutare il comportamento del materiale sui manufatti in quanto le tensioni interne, indotte dallo stampaggio, riducono la resistenza del materiale plastico.

Nella tabella riportata si descrive la resistenza chimica a 23°C dei materiali plastici .

Legenda: 1 – resistente 2 - resistente con riserva 3 - non resistente

PRODOTTO

Niplene

Nilac

Nirion

Niblend

Niloy

Niblan

Niretan

Stirolan

Nistil

Niform

                     

Sigla

PP

ABS

PC

PC/ABS

PC/PBT

PBT

PA6-66

PS

SAN

POM

                     

SOSTANZA CHIMICA

                   

Acetone

1

3

3

3

3

2

1

3

3

1

Alcool etilico

1

2

1

2

1

1

1

1

1

1

Sol.ammoniacale

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

Benzina

2

1

2

2

2

1

1

3

2

1

Benzolo

2

3

3

3

2

2

1

3

3

1

Nafta gasolio

1

1

2

2

2

1

1

2

1

1

Diclorometano

2

3

3

3

3

3

2

3

3

2

Acido acetico 10%

1

2

1

2

1

2

3

1

1

1

Etiletere

2

3

3

3

3

1

1

3

3

1

Idrocarburi fluorur.

2

3

3

3

3

1

1

3

3

2

Detersivi

1

1

2

2

2

1

2

1

1

1

Metanolo

1

2

3

2

2

1

2

1

2

1

Oli-grassi minerali

1

1

1

1

1

1

1

2

1

1

Percloroetilene

3

3

3

3

3

1

3

3

3

1

Ac. Cloridrico 35%

2

2

2

2

3

3

3

2

2

3

Ac. Solforico 40%

2

2

2

2

3

3

3

2

2

3

Saponi liquidi

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

Grassi alimentari

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

Toluolo

3

3

3

3

3

2

1

3

3

1

Tricloroetilene

3

3

3

3

3

3

3

3

3

2

Liscivia

1

1

2

2

2

1

1

1

1

1

Acqua calda

1

1

1

1

1

2

2

1

1

1