L’inverno
è alle porte e l’autunno posa su ogni milanese
il suo pesante mantello di malinconia.
I vetri appannati sono un grosso problema in Casa
Olimpia e soprattutto la stanza di Singleton
è spesso scossa da urla del tipo:
“F**k!! Mother fucker!!!
Water on the glass!!! Umidity!! F**k...”.
Per
l’occasione Donzauker Natali si
è lanciato a capofitto nel progetto del “Mocho
Calabria”, uno straccio ottenuto dalla
chioma dell’italo americano i cui capisaldi, come
faticosamente imparato al
corso “Marketing e Milan... mica pugnette”,
avrebbero
dovuto essere “MASSIMO ASSORBIMENTO, FACILITA'
DI PULIZIA E... LIBERTA' PER LE IMPRESE”.
Claudio,
come al solito, è il vecchio saggio della compagnia
e appena fiuta il problema agisce prontamente,
da vero capitano.
Si alza dalla sedia a dondolo vicino al caminetto,
posa la coperta di lana che gli scalda le cosce,
si solleva sugli stanchi arti e scende lentamente
le scale che lo portano al pian terreno, dove
Lino Lardo è impegnato nell’amorevole
coltivazione del suo orto.
“Coach, qui è tutto
umido. James è incazzato parecchio....”
Lino lo guarda accennando un sorriso
“E’ una serra, Claudio.
Una serra! La serra dell’amore, in cui ogni fiore
sboccerà in tutta la sua bellezza, o mio capitano”.
“Sarà, ma James sta
bestemmiando come un dannato. Gliela puoi spiegare
tu la storia delle begonie e dei bonsai?”
“O certo Claudio,
gli parlerò io, non ti preoccupare. La serenità
si impadronirà anche del cuore di James. Tutto
accadrà....”
Claudio,
un po’ perplesso, si allontana e risale le scale,
ebbro dei profumi di fiori del giardino del coach...
Si ferma solo un attimo, quando incrocia Maravic
che, con occhio fisso e in atteggiamento tipico
dell'omicida seriale, corre gridando
“Lubljanska Banka!!
Lubljanska Banka!!”.
Ma
questa è un’altra storia...