Acque bianche e acque nere

Ogni volta che ci laviamo le mani, ci facciamo la doccia, laviamo i piatti o tiriamo lo sciacquone del bagno, consumiamo dell'acqua che poi dobbiamo far defluire. Tuttavia non tutte le acque sono egualmente "sporche" e, poiché le risorse idriche non sono illimitate, è necessario ridurre gli sprechi, magari anche attraverso l'uso di tecnologie che consentono di riutilizzare più volte la stessa acqua.

Se non state pensando di rifare l'impianto di scarico della vostra casa, una cosa semplice da fare per ridurre il consumo di acqua è quella di inserire una bottiglia piena nella cassetta dello scarico del vostro bagno (che in questo modo di riempie di meno pur continuando a svolgere la sua funzione).

Ma se invece stato ristrutturando il vostro appartamento, o addirittura state costruendo ex novo una casa, magari in un luogo di villeggiatura, sappiate che esistono ditte specializzate nel riutilizzo delle acque grigie e che sicuramente sapranno proporvi una soluzione in grado di soddisfare le vostre esigenze.

SCARICHI IDRICI

Gli scarichi delle aziende

Con il Decreto Legislativo 11 maggio 1999, n. 152 è stato ridisegnato l'assetto normativo sulla tutela delle acque dall'inquinamento, e abrogata la Legge n. 319/76 con le sue successive modificazioni. Nel nuovo assetto normativo il Comune rilascia soltanto autorizzazioni allo scarico delle acque nella pubblica fognatura.

A seconda della provenienza dei reflui, possiamo distinguere:

Acque reflue domestiche

Acque reflue industriali

Le acque reflue domestiche sono quelli aventi caratteristiche qualitative e quantitative uguali ad uno scarico proveniente da insediamenti di tipo residenziale e da servizi e derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche. Come riferimento qualitativo vengono assunti i limiti massimi della Tabella K1 della Legge Regionale n. 5 del 23.1.1986 e come riferimento quantitativo la dotazione idrica giornaliera medi pari a 250 Litri x Abitante.

Le acque reflue industriali sono tutti quelli aventi caratteristiche qualitative e quantitative diverse da uno scarico di acque reflue domestiche come sopra definito.

Il Comune ha predisposto un apposito regolamento per la gestione del servizio di fognatura urbana, in cui vengono disciplinati oltre agli scarichi diretti in pubblica fognatura anche quelli diretti in acque superficiali o sul suolo sulla base della abrogata Legge 10 maggio 1976, n. 319.

L'art. 62, punto 8, del Decreto Legislativo n. 152/99 dispone che in attesa dell'emanazione dei regolamenti specifici restano in vigore le norme emanate precedentemente.

Pertanto, per le parti non espressamente modificate dal Decreto Legislativo n. 152/99 restano in vigore le norme precedenti, compreso il regolamento comunale per la gestione dei servizi di fognatura urbana.

Attualmente il Regolamento è in fase di revisione per adeguarlo alla recente normativa in materia; il nuovo testo verrà predisposto da GEA S.p.A. in collaborazione con in Comuni aderenti al consorzio che ha costituito la Azienda GEA. Appena approvato il nuovo regolamento sarà messo a disposizione in rete a cura dell'U.O.C. Ambiente.

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