Per un bagno in regola


Per essere tale, deve essere realizzato secondo le norme edilizie vigenti e tenendo conto degli standard dimensionali relativi alle apparecchiature e alle loro aree d'uso.

Il bagno ha una posizione specifica nella casa, vincolata soprattutto alla disposizione degli impianti tecnici.
Il punto focale per questo ambiente è la corretta disposizione degli apparecchi sanitari, dettata dalle norme riguardanti le aree di loro pertinenza, necessarie per una corretta fruizione.

Le norme

Le norme impongono per tutti i locali, l'altezza minima di 270 cm, ma esiste la possibilità di adottare per la stanza da bagno, altezze inferiori rispetto agli altri ambienti della casa, con un'ulteriore facilitazione per i locali mansardati. E' possibile abbassarsi fino a 240 cm, mentre nel corridoio, nell'antibagno e nei luoghi di passaggio si può arrivare fino a 210 cm. Di solito per i bagni con più di tre apparecchi igienicosanitari, la superficie minima è di 3,50 mq.La nostra normativa prevede per un bagno la presenza di almeno quattro apparecchi: lavabo, vaso, bidet, vasca e/o doccia, quindi è auspicabile che l'ambiente in questo caso sia di dimensione superiori a 3.50 mq. Una soluzione consentita ma assai poco praticata è quella di concentrare in un locale, vasca e/o doccia, lavabo e lavatrice e installare in un altro locale il wc, il bidet e un piccolo lavabo o lavamani (con ingombro inferiore ai 40 cm).Questa soluzione è indicata soprattutto ove vi sia un solo bagno nell'abitazione, consentendo per esempio l'uso contemporaneo del lavabo, da parte di due persone in due spazi diversi.

L'esposizione

L'esposizione migliore per il bagno è da SE a NE; l'illuminazione e l'aerazione dovrebbero essere naturali (anche se è consentita l'aerazione forzata e di conseguenza con illuminazione solo artificiale): i valori dei coefficienti di ricambio dell'aria devono essere superiori a 6 volumi/h per un'aerazione continua e superiori a 12 volumi/h per un'aerazione discontinua.

La temperatura

La temperatura ideale del locale deve essere di 22/24°C, e trattandosi di un ambiente con un alto tasso d'umidità, è necessario prevedere dei fori d'aerazione. Sono consigliabili superfici facilmente lavabili ed intonaco in grado di assorbire e rilasciare umidità e pavimento antisdrucciolo.La luce
In fase progettuale, si deve stabilire il rapporto tra l'area del locale e l'area delle finestre che deve essere di almeno 1/8 della superficie totale del pavimento nei locali se questi si trovano al piano terreno, e di 1/10 per i locali ai piani superiori.
I Regolamenti Edilizi di vari Comuni consentono la realizzazione di bagni ciechi all'interno di un appartamento se esso è già dotato di un bagno con finestre, nel rispetto del rapporto prescritto.
In questi casi (frequenti in interventi di ristrutturazione) è possibile realizzare un locale chiuso, solo se dotato di un adeguato sistema di ventilazione forzata, tale da garantire un sufficiente ricambio d'aria.
In situazioni particolari come bagni in mansarde o sottotetti, le finestre sono spesso realizzate nella falda del tetto e possono eludere i rapporti aero-illuminanti stabiliti, purché non siano annessi ad un altro locale.
Per una giusta fruizione di questo spazio, il wc non dovrebbe trovarsi nella stanza da bagno ma essere separato in un locale a parte, corredato da bidet e lavabo.
Questa zona deve essere preceduta da un disimpegno (antibagno) provvisto di lavabo e specchiera.
Gli spazi,così attrezzati possono essere usati in maniera indipendente l'uno dall'altro e l'intimità della stanza da bagno è assicurata.

La sicurezza

Scegliere forme di sanitari ed elementi accessori ad angolo arrotondato , senza punte, materiali di rivestimenti non scivolosi.
Prestare molta attenzione all'utilizzo d'apparecchiature elettriche: la presa di sicurezza ad esempio, va posta vicino ad uno specchio ad un'altezza di circa 130 cm dal pavimento e ad una distanza minima di 50 cm dal rubinetto.
Per un bagno sicuro è consigliabile attenersi (almeno in parte), ad alcune regole che nel caso di locali bagno utilizzati da portatori di handicap sono obbligatorie. Infatti, studiare nuovi approcci progettuali per spazi accessibili e zone attrezzate, significa interpretare la normativa italiana in materia per arrivare al superamento delle barriere architettoniche (legge 13/89, D. P R. 503/96) nell'edilizia pubblica e privata.
L'accessibilità consente ai disabili un grado più alto di fruibilità degli spazi abitativi, lavorativi e la possibilità di utilizzare autonomamente e con sicurezza anche i percorsi esterni (giardini, spazi pubblici) e le strutture comuni (box, spazi condominiali, garage e ingressi).
Gli edifici residenziali dovranno essere ispirati anche a criteri di visitabilità per consentire il passaggio di una carrozzina, in modo tale che una persona possa giungere agevolmente alla zona dei servizi e ai sanitari.
La legge 13/89 prevede l'accostamento laterale al wc, alla vasca, al bidet , alla doccia ed eventualmente alla lavatrice; mentre prevede l'accostamento frontale al lavabo che dovrebbe essere ergonomico con appoggiagomiti (tipologia senza colonna); anche wc e bidet sono argonomici e senza colonna con un'altezza di 50 cm e una distanza minima di 40 cm fra il muro e l'asse centrale dell'impianto igienico.
Altri accorgimenti possono essere tralasciati se non si tratta di una stanza da bagno pensata per portatori di handicap.

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