Impianti a gas per uso domestico alimentati da rete di distribuzione (UM 7129)

l. Generalità

1.1. Scopo

La presente norma ha lo scopo di fissare i criteri per la progettazione, l'installazione, la messa in servizio e la manutenzione degli impianti domestici e similari per l'utilizzazione dei gas combustibili distribuiti per mezzo di canalizzazioni.

1.2. Campo di applicazione

La presente norma si applica:

a) alla costruzione ed ai rifacimenti di impianti o parte di essi, comprendenti il complesso delle tubazioni e degli accessori che distribuiscono il gas a valle del contatore (impianti interni);

b) alla installazione di apparecchi aventi portata termica nominale non maggiore di 35 kW ( ~ 30 000 kcal/h);

c) alla ventilazione dei locali in cui detti apparecchi sono installati;

d) allo scarico dei prodotti della combustione.

Nota 1 - La progettazione, l'installazione, la messa in servizio e la manutenzione degli impiattti oggetto della presente norma devono essere eseguite da personale qualificato.

Nota 2 - Per gli apparecchi di portata termica nominale > di 35 kW sono applicabili le disposizioni legislative e regolamentari nonchè le norme UNI in materia.

1.3. Norme di riferimento

Nel corso della norma viene fatto riferimento alle seguenti norme:

UNI 5192 Raccordi di ghisa malleabile filettati secondo UNI ISO 7/1

UNI 6507 Tubi di rame senza saldatura per distribuzione fluidi - Dimensioni, prescrizioni e prove

UNI 7140 Apparecchi a gas per uso domestico - Tubi flessibili per allacciamento UNI 7141 Apparecchi a gas per uso domestico - Portagomma e fascette

UNI 8050 Raccordi a giunzione capillare per tubi di rame

UNI 8849 Raccordi di polietilene (PE 50), saldabili per fusione mediante elementi riscaldanti, per condotte per convogliamento di gas combustibili - Tipi, dimensioni e requisiti

UNI 8850 Raccordi di polietilene (PE 50) saldabili per elettrofusione per condotte interrate per convogliamento di gas combustibili - Tipi, dimensioni e requisiti UNI 8863 Tubi senza saldatura e saldati di acciaio non legato, filettato secondo UNI ISO 7/1

UNI 9034 Condotte di distribuzione del gas con pressioni massime di esercizio < o = 5 bar - Materiali e sistemi di giunzione

UNI 9099 Tubi d'acciaio per tubazioni interrate o sommerse - Rivestimenti esterni in polietilene applicati per estrusione

UNI 9165 Reti di distribuzione del gas con pressioni massime di esercizio minori o uguali a 5 bar - Progettazione, costruzione e collaudo

UNI 9264 Prodotti finiti di elastomeri - Guarnizioni di tenuta ad anello per condotte di gas e loro accessoci - Requisiti e prove

UNI 9731 Camini - Classificazione in base alla resistenza termica - Misure e prove UNI 9736 Giunzione di tubi e raccordi di PE in combinazione fra loro e giunzioni miste metallo - PE per gasdotti interrati - Tipi, requisiti e prove

UNI 9891 Apparecchi a gas per uso domestico - Tubi flessibili di acciaio inossidabile a parete continua

UNI ISO 7/1 Filettature di tubazioni per accoppiamento a tenuta sul filetto - Designazione, dimensioni e tolleranze

UNI ISO 50 Tubazioni - Manicotti di acciaio, filettati secondo UNI ISO 7/1

UNI ISO 228/1 Filettature di tubazioni per accoppiamento non a tenuta sul filetto - Designazione, dimensioni e tolleranze

UNI ISO 3419 Raccordi da saldare di testa di acciaio non legato o legato UNI ISO 4145 Raccordi di acciaio non legato, filettati secondo ISO 7/1

UNI ISO 4437 Tubi di polietilene (PE) per condotte interrate per distribuzione di gas combustibili - Serie metrica - Specifica

UNI ISO 5256 Tubi di acciaio per tubazioni interrate o immerse - Rivestimento esterno e interno a base di bitume o di catrame

CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1 000 V in corrente alternata e a 1 500 V in corrente continua.


2. Impianti interni

2.1. Dimensionamento dell'impianto

2.1.1. Generalità

Le sezioni delle tubazioni costituenti l'impianto devono essere tali da garantire una fornitura di gas sufficiente a coprire la massima richiesta, limitando la perdita di pressìone fra il contatore e qualsiasi apparecchio di utilizzazione a valori non maggiori di:

0,5 mbar per i gas della 1 a famiglia (gas manifatturato)

1,0 mbar per i gas della 2a famiglia (gas naturale)

2,0 mbar per i gas della 3a famiglia (GPL)

Qualora a monte del contatore sia installato un regolatore di pressione, si ammettono perdite di carico doppie di quelle sopra riportate.

2.1.2. Determinazione della portata in volume

La portata di gas necessaria per alimentare ogni apparecchio deve essere rilevata in base alle indicazioni fornite dal suo costruttore.

Qualora non fosse disponibile questo dato, la portata in volume deve essere calcolata dividendo la portata termica nominale Qn (in kW) dell'apparecchio per il: potere calorifico superiore del gas HS (in kJ/mc) nel caso di apparecchi di cottura potere calorifico inferiore del gas H; (in kJ/mc) nel caso di tutti gli altri apparecchi

2.2. Materiali

2.2.1. Tubazioni

Le tubazioni che costituiscono la parte fissa degli impianti possono essere di: - acciaio - rame - polietilene

2.2.1.1. Tubi di acciaio

I tubi di acciaio possono essere senza saldatura oppure con saldatura longitudinale e devono avere caratteristiche qualitative e dimensionali non minori di quelle prescritte dalla norma UNI 8863, serie leggera. Nel prospetto che segue sono riportati, per comodità, i diametri e gli spessori dei tubi per le portate termiche considerate nel campo di applicazione della presente norma.

Diametro esterno in mm Spessore in mm Diametro interno in mm

17.2

2.0

13.2

21.3

2.3

16.7

26.9 2.3 22.3
33.7 2.9 27.9
42.4 2.9 36.6
48.3 2.9 42.5
60.3 3.2 53.9
76.1 3.2 69.7
88.9 3.6 81.7

Per le tubazioni di acciaio con saldatura longitudinale, se interrate, occorre prevedere tubi aventi caratteristiche uguali a quelle dei tubi usati per pressione massima di esercizio p < o = 5 bar (UNI 9034).

2.2.2.2. Tubi di rame

I tubi di rame devono avere caratteristiche qualitative e dimensionali non minori di quelle prescritte dalla UNI 6507, serie B.

Nel prospetto che segue sono riportati, per comodità, i diametri e gli spessori dei tubi per le portate termiche considerate nel campo di applicazione della presente norma.

Diametro esterno in mm Spessore in mm Diametro interno in mm

12

1

10

14

1

12

15

1

13

16

1

14

18

1

16

22

1.5

19

28

1.5

25

35

1.5

32

42

1.5

39

54

2

50

Per le tubazioni di rame interrate lo spessore non deve essere minore di 2,0 mm.

2.2.1.3. Tubi di polietilene

I tubi di polietilene, da impiegare unicamente per le tubazioni interrate, devono avere caratteristiche qualitative e dimensionali non minori di quelle prescritte dalla norma UNI ISO 4437, serie S 8.3, con spessore minimo di 3 mm.

Nel prospetto che segue sono riportati, per comodità, i diametri e gli spessori dei tubi per le portate termiche considerate nel campo di applicazione della presente norma.

Diametro esterno in mm Spessore in mm Diametro interno in mm

20

3

14

25

3

19

32 3 26
40 3 34
50 3 44
63 3.6 55.8
75 4.3 66.4
90 5.2 79.6
110 6.3 97.4

2.2.2. Giunzioni, raccordi e pezzi speciali, rubinetti

2.2.2.1. Per tubi di acciaio

Le giunzioni dei tubi di acciaio devono essere realizzate mediante raccordi con filettatura conforme alla norma UNI ISO 7/1, o a mezzo saldatura di testa per fusione. L'impiego di mezzi di tenuta come canapa con mastici adatti (tranne che per gli impianti a GPL), nastro di politetrafluoruro di etilene o altri idonei materiali non è escluso nell'utilizzo dei raccordi con filettatura UNI ISO 7/1. È assolutamente da escludere invece 1'uso di biacca, minio o altri materiali simili. Tutti i raccordi ed i pezzi speciali devono essere realizzati di acciaio oppure di ghisa malleabile: quelli di acciaio con estremità filettate (UNI ISO 50, UNI ISO 4145) o saldate (UNI ISO 3419), quelli di ghisa malleabile con estremità unicamente filettate (UNI 5192). I rubinetti devono essere di acciaio, di ottone o di ghisa sferoidale, con sezione libera di passaggio non minore del 75% di quella del tubo sul quale vengono inseriti; devono essere di facile manovrabilità e manutenzione, e con possibilità di rilevare facilmente le posizioni di aperto e di chiuso.

2.2.2.2. Per tubi di rame

Le giunzioni dei tubi di rame devono essere realizzate mediante saldatura di testa o saldatura a giunzione capillare (UNI 8050), od anche per giunzione meccanica, tenendo presente che giunzioni e raccordi meccanici non devono essere impiegati nelle tubazioni sotto traccia ed in quelle interrate. I raccordi ed i pezzi speciali possono essere di rame, di ottone o di bronzo (secondo UNI 8050). Le giunzioni miste, tubo di rame con tubo di acciaio, devono essere realizzate mediante brasatura forte o raccordi misti (meccanici a compressione o filettati). I rubinetti per i tubi di rame devono essere di ottone, di bronzo o di acciaio, con le medesime caratteristiche di cui al punto precedente.

2.2.2.3. Per tubi di polietilene

I raccordi ed i pezzi speciali dei tubi di polietilene devono essere realizzati anch'essi di polieilene (secondo le UNI 8849, UNI 8850, UNI 9736); le giunzioni devono essere realizzte mediante saldatura di testa per fusione a mezzo di elementi riscaldanti o, in alternativa, mediante saldatura per elettrofusione. Le giunzioni miste, tubo di polietilene con tubo metallico, devono essere realizzate mediante un raccordo speciale polietilene-metallo idoneo per saldatura di testa, o raccordi metallici filettati o saldati. I rubinetti per i tubi di polietilene possono essere, oltre che dello stesso polietilene, anche con il corpo di ottone, di bronzo o di acciaio, sempre con le medesime caratteristiche di cui in 2.2.2.1.

2.3. Impianti

2.3.1. Posa in opera - Generalità

2.3.1.1. È vietato installare impianti per gas aventi densità relativa maggiore di 0,80 in locali con pavimento al di sotto del piano di campagna.

2.3.1 .2. Le tubazioni possono essere collocate in vista, sotto traccia ed interrate. Devono comunque essere osservate le prescrizioni qui di seguito riportate.

2.3.1.3. È ammesso l'attraversamento di intercapedini chiuse, purchè, nell'attraversamento, la tubazione non presenti giunzioni o saldature e venga collocata in tubo guaina passante, di acciaio, con 1'estremità verso 1'esterno aperta e quella verso 1'interno sigillata. La tubazione collocata in attraversamento di vani o di ambienti con pericolo di incendio (ad esempio rimesse, garage, magazzini di materiali combustibili) dovrà essere protetta con materiali aventi classe 0 di reazione al fuoco. Le guaine di cui sopra devono avere il diametro interno di almeno 10 mm maggiore del diametro esterno della condotta.

2.3.1.4. Nell'attraversamento di muri pieni, muri di mattoni forati e pannelli prefabbricatì, la tubazione non deve presentare giunzioni o saldature e deve essere protetta con tubo guaina passante murato con malta di cemento. Nell'attraversamento di muri perimetrali esterni, l'intercapedine fra tubo guaina e tubazione gas deve essere sigillata con materiali adatti in corrispondenza della parte interna del locale. Nell'attraversamento di solette (pavimenti o soffitti) il tubo deve essere infilato in una guaina sporgente almeno 20 mm dal pavimento e l'intercapedine fra il tubo e il tubo guaina deve essere sigillata con materiali adatti (ad esempio asfalto, cemento plastico e simili). È tassativamente vietato 1'impiego di gesso. Le guaine di cui al presente punto possono essere costituite da tubi metallici o da tubi di plastica non propaganti la fiamma, con diametro interno maggiore di almeno 10 mm del diametro esterno della condotta.

2.3.1.5. Non è ammessa la posa in opera dei tubi del gas a contatto con tubazioni dell'acqua; per i parallelismi e gli incroci il tubo del gas, se in posizione sottostante, deve essere protetto con opportuna guaina impermeabile, in materiale incombustibile o non propagante la fiamma. È vietato 1'uso delle tubazioni del gas come dispersori, conduttori di terra o conduttori di protezione di impianti e apparecchiature elettriche (CEI 64-8), telefono compreso. È inoltre vietata la collocazione delle tubazioni del gas nelle canne fumarie, nei condotti per lo scarico delle immondizie, nei vani per ascensori o in vani e cunicoli destinati a contenere servizi elettrici e telefonici.

2.3.1.6. È ammessa la curvatura a freddo dei tubi di acciaio con e senza saldatura e dei tubi di rame, purchè l'angolo compreso fra i due tratti di tubo sia uguale o maggiore di 90° ed il raggio di curvatura, misurato sull'asse dei tubi, non sia minore di:

-10 volte il diametro per De < o = 60,3 mm;

- 38 volte il diametro per De > o = 60,3 mm.

Nel caso di tubazioni di polietilene sono ammessi cambiamenti di direzione utilizzando le caratteristiche di flessibilità del tubo, purchè il raggio di curvatura non sia minore di 20 volte il diametro del tubo stesso.

2.3.1.7. A monte di ogni derivazione di apparecchio di utilizzazione e cioè a monte di ogni tubo flessibile o rigido di collegamento fra 1'apparecchio e 1'impianto interno deve sempre essere inserito un rubinetto di intercettazione, posto in posizione visibile e facilmente accessibile. Se il contatore è situato all'esterno dell'abitazione bisogna anche inserire un analogo rubinetto immediatamente all'interno dell'alloggio, in posizione facilmente accessibile. Da quanto sopra sono peraltro esclusi i contatori installati in un balcone facente parte dell'appartamento.

2.3.1.8. I punti terminali dell'impianto, compresi quelli ai quali è previsto il successivo allacciamento degli apparecchi di utilizzazione, devono essere chiusi a tenuta con tappi filettati o sistemi equivalenti.

2.3.1.9. È vietato usare tubi, rubinetti, accessori, ecc., rimossi da altro impianto già funzionante.

2.3.2. Tubazioni in vista

2.3.2.1. Le tubazioni in vista installate nei locali ventilati devono avere giunzioni saldate o filettate; nei locali non ventilati, cioè privi di aperture rivolte verso l'esterno, giunzioni unicamente saldate.

2.3.2.2. Le tubazioni in vista devono avere andamento rettilineo verticale ed orizzontale ec essere opportunamente ancorate per evitare scuotimenti, vibrazioni ed oscillazioni. Gli elementi di ancoraggio devono essere distanti l'uno dall'altro non più di 2,5 m per i diame tri sino a 33,7 mm e di 3,0 metri per i diametri maggiori.

2.3.2.3. Le tubazioni in vista devono essere collocate in posizione tale da impedire urti e danneggiamenti e, ove necessario, protette.

2.3.3. Tubazioni sotto traccia

Le tubazioni sotto traccia possono essere installate nelle strutture in muratura (nei pavimenti, nelle pareti perimetrali, nelle tramezze fisse, nel solaio) purchè vengano posate con andamento rettilineo verticale ed orizzontale e siano rispettate le seguenti condizioni:

2.3.3.1. Le tubazioni inserite sotto traccia devono essere posate ad una distanza non maggiore di 200 mm dagli spigoli paralleli alla tubazione e con elementi atti a permetterne I'individuazione del percorso (anche disegni), ad eccezione dei tratti terminali per 1'allacciamento delle apparecchiature, i quali devono peraltro avere la minore lunghezza possibile

2.3.3.2. L'intera tubazione sotto traccia deve essere annegata in malta di cemento (1:3) di spessore non minore di 20 mm, operando come segue:

- realizzata la traccia, si procede alla stesura di uno strato di almeno 20 mm di malta di cemento, sul quale va collocata la tubazione;

- dopo la prova di tenuta dell'impianto (vedere 2.4), la tubazione deve essere completamente annegata in malta di cemento.

2.3.3.3. Tutti i rubinetti e le giunzioni filettate devono essere a vìsta od. inseriti in scatole ispezionabili non a tenuta.

2.3.3.4. Le tubazioni sotto traccia non possono essere installate sulle pareti esterne dei muri perimetrali e nelle intercapedini comunque realizzate.

2.3.3.5. Può essere evitata la formazione della traccia solo per le tubazioni a pavimento, sempre che le stesse siano poggiate direttamente sulla caldana del solaio e ricoperte con almeno 20 mm di malta di cemento.

2.3.4. Tubazioni interrate

2.3.4.1. Le tubazioni interrate devono avere sul loro percorso riferimenti esterni in numero sufficiente a consentirne, in ogni tempo, la completa individuazione.

2.3.4.2. Tutti i tratti interrati delle tubazioni metalliche devono essere provvisti di un adeguato rivestimento protettivo contro la corrosione secondo norme UNI ISO 5256 e UNI 9099 ed isolati, mediante giunti dielettrici, da collocarsi fuori terra, nella immediata prossimità delle risalite della tubazione.

2.3.4.3. Le tubazioni devono essere posate su un letto di sabbia lavata, di spessore minimo 100 mm, e ricoperte, per altri 100 mm, di sabbia dello stesso tipo. Per le tubazioni in polietilene è inoltre necessario prevedere, a circa 300 mm sopra la tubazione, la sistemazione di nastri di segnalazione.

2.3.4.4. L'interramento della tubazione, misurato fra la generatrice superiore del tubo ed il livello del terreno, deve essere almeno pari a 600 mm. Nei casi in cui detta profondità non possa essere rispettata occorre prevedere una protezione della tubazione con tubi di acciaio, piastte di calcestruzzo, o con uno strato di mattoni pieni.

2.3.4.5. Le tubazioni interrate in polietilene devono essere collegate alle tubazioni metalliche prima della loro fuoriuscita dal terreno e prima del loro ingresso nel fabbricato.

2.3.4.6. Nel caso di parallelismi, sovrappassi e sottopassi fra i tubi del gas ed altre canalizzazioni preesistenti, la distanza minima, misurata fra le due superfici affacciate, deve essere tale da consentire gli eventuali interventi di manutenzione su entrambi i servizi.

2.4 Prova di tenuta dell'impianto

Prima di mettere in servizio un impianto di distribuzione interna di gas, e, quindi, prima di collegarlo al contatore e che siano allacciati gli apparecchi, 1l'installatore deve provarne la tenuta. Se qualche parte dell'impianto non è in vista, la prova di tenuta deve precedere la copertura della tubazione. La prova va effettuata con le seguenti modalità:

- si tappano provvisoriamente tutti i raccordi di alimentazione degli apparecchi ed il collegamento al contatore, e si chiudono i relativi rubinetti;

- si immette nell'impianto aria od altro gas inerte, fino a che sia raggiunta una pressione di almeno 100 mbar;

- dopo il tempo di attesa necessario per stabilizzare la pressione (comunque dopo un tempo non minore di 15 min), si effettua una prima lettura della pressione, mediante un manometro ad acqua od apparecchio equivalente, di sensibilità minima di 0,1 mbar (1 mm H20);

- trascorsi 15 min dalla prima, si effettua una seconda lettura: il manometro non deve accusare nessuna caduta di pressione visibile fra le due letture.

Se si verificassero delle perdite, queste devono essere ricercate con 1'ausilio di soluzione saponosa o prodotto equivalente, ed eliminate; le parti difettose devono essere sostituite e le guarnizioni rifatte.

È vietato riparare dette parti con mastici, ovvero cianfrinarle. Eliminate le perdite, occorre rifare la prova di tenuta dell'impianto.

2.5. Apparecchi di utilizzazione

2.5.1. Ubicazione

2.5.1 . 1. Gli apparecchi di cottura devono sempre scaricare i prodotti della combustione in apposite cappe, che devono essere collegate a camini, canne fumarie, o direttamente all'esterno.

In caso non esista la possibilità di applicazione della cappa, è consentito l'impiego di un elettroventilatore, installato su finestra o su parete affacciate sull'esterno, da mettere in funzione contemporaneamente al1'apparecchio, purchè siano tassativamente rispettate le norme inerenti la ventilazione, di cui in 3.4.

2.5.1.2. Gli apparecchi di tipo B (per la classificazione degli apparecchi vedere 4.1) per la produzione di acqua calda sanitaria, muniti di tubo di scarico dei prodotti della combustione non possono essere installati nelle camere da letto; è consentita la loro ubicazione nei locali uso bagno o doccia purchè il volume degli stessi sia almeno di 1,5 mc per ogni kW di portata termica installata e comunque non minore di 20 mc.

2.5. 1 .3. Gli apparecchi di tipo B per riscaldamento ambienti e quelli combinati (riscaldamento ambienti più produzione di acqua calda sanitaria), muniti di tubo di scarico dei prodotti della combustione, non possono essere installati nelle camere da letto e nei locali uso bagno o doccia.

Gli apparecchi di tipo B non possono essere installati neppure nei locali nei quali siano presenti camini aperti (caminetti) senza afflusso di aria propria.

2.5.1.4. Sono esclusi da quanto sopra gli apparecchi di tipo C, a tiraggio sia naturale che forzato.

2.5.l.5. Gli scaldacqua istantanei di portata termica sino a 11 kW, gli apparecchi ad accumulo fino ad una capacità utile di 50 1 di acqua ed una portata termica di 4,65 kW, gli apparecchi indipendenti per il riscaldamento ambientale sino ad una portata termica di 3,5 kW e tutti gli apparecchi a gas aventi una portata termica fino a 2,9 kW (apparecchi di tipo A), esclusi gli apparecchi di cottura, possono essere installati senza condotto di scarico per i prodotti della combustione, purchè vengano rispettate le condizioni contenute nel D.M. 30-10-1981 e le seguenti:

- siano muniti di dispositivo di sicurezza per 1'accensione e contro lo spegnimento e di controllo dell'atmosfera ambiente;

- non siano installati in locali bagno o camera da letto, e comunque in locali di volume inferiore a 12 mc;

- la portata termica complessiva di detti apparecchi, se installati in un unico locale, non deve, in ogni caso, essere maggiore di 15 kW, ed il volume del locale deve essere almeno di 1,5 mc per ogni kW di portata termica complessivamente installata;

- nei locali in cui funzionano detti apparecchi è necessatio prevedere non una, ma due aperture di ventilazione (vedere 3.1.4.).

2.5.1.6. Gli apparecchi previsti per l'installazione all'esterno degli edifici, fermo restando tutte le altre modalità di installazione, dovranno essere protetti con coperture idonee a salvaguardarli dagli agenti atmosferici e dalle condizioni ambientali, in conformità a quanto previsto nelle istruzioni fornite a corredo dal costruttore.

2.5.2. Installazione

2.5.2.1. L'installatore deve controllare che ogni apparecchio di utilizzazione sia idoneo per il gas con cui viene alimentato.

2.5.2.2. I dispositivi di sicurezza o di regolazione automatica degli apparecchi non devono, durante tutta la vita dell'impianto, essere modificati, se non dal costruttore o dal fornitore.

2.5.2.3. Gli apparecchi fissi e quelli ad incasso devono essere collegati all'impianto con tubo metallico rigido e raccordi di cui in 2.2.2.1. e 2.2.2.2., oppure con un tubo flessibile di acciaio inossidabile a parete continua, di cui alla norma UNI 9891. Le guarnizioni di tenuta devono essere conformi a UNI 9264.

Le stufe fino a 3,5 kW, le cucine ed i fornelli possono essere collegati con tubi flessibili non metallici per allacciamento, di cui alla UNI 7140.

2.5.3. Tubi flessibili

2.5.3.1. I tubi flessibili non metallici, di cui alla citata UNI 7140, devono essere messi in opera in modo che:

- in nessun punto raggiungano temperature maggiori di 50°C;

- abbiano una lunghezza non maggiore di 1 500 mm;

- non siano soggetti a sforzi di trazione e di torsione;

- non presentino strozzature e siano facilmente ispezionabili lungo tutto il percorso;

- non vengano a contatto con corpi taglienti, spigoli vivi e simili.

Inoltre i tubi flessibili di tipo normale devono essere fissati solidamente ai portagomma mediante fascette di sicurezza, di cui alla UNI 7141.

Qualora una o più di tali condizioni non possa essere rispettata, bisognerà ricorrere al tubi metallici rigidi o flessibili.

2.5.3.2. I tubi flessibili metallici ondulati devono essere messi in opera in modo che la loro lunghezza, in condizioni di massima estensione, non sia maggiore di 2 000 mm.

2.6. Messa in servizio dell'impianto e degli apparecchi di utilizzazione

2.6.1. Messa in servizio dell'impianto

Per la messa in servizio dell'impianto occorre procedere alle seguenti operazioni e controlli:

- aprire finestre e porte ed evitare la presenza di fiamme libere e/o scintille;

- procedere allo spurgo dell'aria contenuta nell'impianto interno;

- controllare che non vi siano fughe di gas. Durante 10 min il contatore non deve segnare alcun passaggio di gas: in caso contrario le fughe devono essere individuate con soluzione saponosa o prodotto equivalente ed eliminate, ripetendo successivamente il controllo.

2.6.1. Messa in servizio degli apparecchi di utifizzazione

Per la messa in servizio degli apparecchi di utilizzazione occorre, ad impianto attivato e con i rubinetti dello stesso aperti, procedere a:

- controllare che non vi siano fughe di gas con i dispositivi di intercettazione degli apparecchi in chiusura. Durante 10 min il contatore non deve segnare alcun passaggio di gas: in caso contrario le fughe devono essere individuate con soluzione saponosa o prodotto equivalente, ripetendo successivamente il controllo;

- accendere i bruciatori e controllarne la regolazione; verificare il buon funzionamento degli apparecchi e degli eventuali dispositivi di sicurezza secondo le norme specifiche fissate per ciascun tipo di apparecchio, nonchè secondo le istruzioni fornite dal costruttore;

- verificare la corretta ventilaziome dei locali come specificato in 3;

- verificare 1'efficienza dei dispositivi di evacuazione dei prodotti della combustione. Per gli apparecchi a tiraggio naturale tale verifica va effettuata:

a) controllando il tiraggio esistente durante il regolare funzionamento dell'apparecchio, mediante, ad esempio, un deprimometro posto subito all'uscita dei prodotti della combustione dall'apparecchio;

b) controllando che nel locale non vi sia rigurgito dei prodotti della combustione, anche durante il funzionamento di eventuali elettroventilatori.

Se anche soltanto uno di questi controlli dovesse risultare negativo, l'impianto non deve essere messo in servizio.

2.7. Controllo e manutenzione periodica dell'impianto

2.7.1. Verifica e pulizia della tubazione

2.7.1.1. La verifica della tubazione consiste:

- nell'esame visivo accurato della parte non collocata sotto traccia; - nel controllo della tenuta con gas alla pressione di erogazione;

- nel controllo della manovrabilità dei rubinetti al fine di individuare eventuali anomalie.

2.7.1.2. Per effettuare la pulizia della tubazione si deve: - aprire porte e finestre degli ambienti interessati;

- chiudere il rubinetto di intercettazione posto all'entrata del contatore;

- staccare il tubo dell'impianto interno dal contatore e tappare l'uscita di quest'ultimo;

- disinserire tutti gli apparecchi allacciati e ove esistano, i relativi tubi flessibili;

- soffiare aria o gas inerte con apposita attrezzatura, partendo dalla tubazione di diametro minore e procedendo verso quella di diametro maggiore.

Prima di ricollegare la tubazione al contatore si deve ricontrollare la tenuta dell'impianto. Se si riscontrano delle perdite, queste devono essere ricercate con soluzione saponosa o prodotto equivalente ed eliminate: le parti difettose e le guarnizioni devono essere sostituite o rifatte. È. vietato riparare dette parti con mastici, ovvero cianfrinarle.

Eliminate le eventuali perdite bisogna ripetere la prova di tenuta.

2.7.2. Manovrabilità dei rubinetti dell'impianto

2.7.2.1. Se un rubinetto non è facilmente manovrabile, nel senso che sia anomalo lo sforzo necessario per effettuare le manovre di apertura e di chiusura, occorre controllare la lubrificazione e la regolazione delle parti mobili.

2.7.2.2. L'eventuale sostituzione di un rubinetto comporta la ripetizione della prova di tenuta dell'impianto.

2.7.3. Tubo flessibile

La verifica dello stato di conservazione di un tubo flessibile non metallico consiste nel controllare che:

- non siano stati superati i termini di scadenza (5 anni), secondo quanto previsto dalla UNI 7140;

- non appaiono screpolature, tagli ed abrasioni, nè tracce di bruciature o di surriscaldamento

-sulla superficie del tubo, nè sulle estremità dello stesso in corrispondenza del portagomma e delle fascette stringitubo di sicurezza o dei raccordi filettati;

- non appaia deteriorato ed invecchiato il materiale di cui il tubo è costituito: pertanto il tubo stesso dovrà mantenere la normale elasticità e non risultare nè indurito, nè eccessivamente plastico.

Nessuna particolare verifica si rende necessaria nel caso siano impiegati tubi flessibili di acciaio inossidabile a parete continua, o tubi metallici rigidi, se non il controllo della superficie, dei raccordi filettati e delle relative guarnizioni.

2.7.4. Apparecchi di utilizzazione

Il controllo del funzionamento degli apparecchi di utilizzazione viene effettuato con il gas distribuito, alla prasione di erogazione, secondo le istruzioni fornite dal costruttore per ciascun tipo di apparecchio.

2.7.5. Aperture di ventilazione

Vedere 2.6.2.

2.7.6. Tiraggio

Vedere 2.6.2.

2.8. Modifica ed ampliamento degli impianti

Per qualunque lavoro di modifica si deve procedere come se si trattasse di nuovo impianto. Inoltre, per qualunque lavoro di ampliamento dell'impianto che comporti un aumento della portata di gas, è necessaria 1'autorizzazione preventiva dell'Azienda distributrice.


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